Cardiologia
18 Aprile 2025Il report annuale dell’American Heart Association conferma che le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte negli Stati Uniti, con oltre 941.000 decessi nel 2022, in aumento rispetto all’anno precedente
Nel 2022, negli Stati Uniti, circa 2.500 persone al giorno hanno perso la vita a causa di malattie cardiovascolari. Nonostante un lieve calo dei tassi di mortalità aggiustati per età, il numero assoluto di decessi continua a crescere, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione e della diffusione di fattori di rischio. A mostrarlo è l’aggiornamento del report annuale della American Heart Association (AHA), pubblicato di recente su Circulation.
Le malattie cardiovascolari determinano ha un rilevante impatto a livello sanitario ed economico negli Stati Uniti e nel mondo. Nel tentativo di contrastarle, ogni anno l’AHA, in collaborazione con i National Institutes of Health e altre agenzie governative, aggiorna i dati su malattie cardiache, ictus e stime di fattori di rischio cardiovascolare rispetto alle persone che seguono o meno pratiche fondamentali come non fumare, svolgere regolare attività fisica, seguire una dieta sana e mantenere un peso nella norma, nonché porre attenzione a livelli di colesterolo, pressione sanguigna e controllo del glucosio, che contribuiscono alla salute cardiovascolare.
Secondo l’ultimo report pubblicato, nel 2022, il numero complessivo di decessi correlati a malattie cardiovascolari (CVD) negli USA è stato di 941.652, un aumento di oltre 10.000 rispetto ai 931.578 decessi per CVD nel 2021. Il tasso di mortalità aggiustato per età attribuibile a CVD è stato di 224,3 ogni 100.000 persone, in leggero calo rispetto ai 233,3 ogni 100.000 segnalati nel 2021.
Il rapporto indica, comunque, che il numero complessivo di decessi correlati a malattie cardiovascolari sembra essersi stabilizzato dopo un forte aumento durante la pandemia di Covid-19. Nel 2022, negli USA, la coronaropatia è stata la principale causa di morte (39,5%) attribuibile a CVD, seguita da ictus (17,6%), altre CVD (17,0%), malattie ipertensive (14,0%) e insufficienza cardiaca (9,3%). I tassi di mortalità aggiustati per età sono diminuiti per tutte le dieci principali cause di morte tranne una, le malattie renali, per le quali i tassi sono aumentati dell’1,5%.
A livello di fattori di rischio, il report evidenzia che quasi il 47% degli adulti statunitensi soffre di ipertensione e oltre il 72% degli adulti non ha un peso nella norma, con un indice di massa corporea (BMI) che supera i 25, e quasi il 42% soffre di obesità, con un BMI ≥30. Inoltre, il 57% degli adulti statunitensi soffre di diabete di tipo 2 o di prediabete. Tuttavia, i tassi di prevalenza per i principali fattori di rischio variano ampiamente in base a sesso ed etnia. La prevalenza di ipertensione, diabete e obesità, e in particolare di quest’ultima, sta aumentando anche tra i giovani e a livello globale. Fino al 40% dei bambini statunitensi non ha un peso sano, e il 20% soffre di obesità. A livello globale, la stima è che quasi il 60% degli adulti non abbia un peso sano.
Per quel che riguarda il consumo di tabacco, in tutto il mondo, il fumo ha contribuito a circa 7,25 milioni di decessi nel 2021. Negli USA, il fumo è stato il secondo fattore di rischio principale per gli anni di vita persi per mortalità prematura e il quarto fattore di rischio principale per gli anni di vita vissuti con disabilità o lesioni nel 2021. Mentre a livello di attività fisica, tra gli adulti statunitensi, solo uno su quattro segue le linee guida su attività aerobica e di rafforzamento muscolare. Ancora, a livello globale, nel 2021, 3,65 milioni di morti sono state attribuite a elevati livelli di colesterolo LDL nel sangue e 1,66 milioni di morti sono state dovute a diabete, come riassume il report.
Fonte:
Martin S. S. et al., 2025 Heart disease and stroke statistics: a report of US and Global data from the American Heart Association. Circulation (2025); doi: 10.1161/CIR.0000000000001303
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