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23 Luglio 2025Federfarma Calabria interviene sul protocollo d’intesa Fofi–Fnob sull’uso dei test POCT in farmacia, chiedendo chiarimenti al tavolo tecnico ministeriale su criticità che rischiano di compromettere l’autonomia e la centralità del farmacista

Il protocollo d’intesa tra biologi e farmacisti sottoscritto il 15 luglio è un importante tentativo di dialogo interprofessionale, ma al tavolo tecnico ministeriale che è stato chiesto di costituire, vanno chiarite alcune criticità, come gli standard operativi chiari e i perimetri normativi che non compromettano autorevolezza e centralità del farmacista e della farmacia. A chiederlo è Federfarma Calabria che “solleva alcune criticità rilevanti per la professione del farmacista”.
Test diagnostici in farmacia, accordo farmacisti-biologi per refertazione clinica. Ecco cosa prevede
Il protocollo d’intesa sottoscritto il 15 luglio 2025 tra la Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti (FOFI) e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), regolamenta l’utilizzo dei test POCT (Point of Care Testing) nelle farmacie. Federfarma Calabria ne richiama i contenuti e gli effetti: “Il testo riconosce il ruolo della farmacia come presidio sanitario di prossimità, ma allo stesso tempo attribuisce al farmacista la responsabilità operativa nella gestione dei test, inclusa la firma dell’attestazione di esito, ma esclusivamente per gli aspetti organizzativi e documentali senza alcuna possibilità di validazione, al contrario, ai biologi è riconosciuta la facoltà di validare i risultati trasmessi dalle farmacie. Ne deriva una evidente asimmetria che rischia di svilire il ruolo professionale del farmacista, riducendone autonomia e centralità nel processo sanitario”.
Inoltre, “prevede la definizione, da parte del Ministero della Salute, di un elenco nazionale di test POCT ammessi in farmacia, escludendo quelli “a più alta complessità” e l’esecuzione da parte dei biologi delle vaccinazioni da somministrarsi in farmacia”.
Infine, prevede “addirittura la possibilità di eseguire anche da parte dei biologi le attività relative alla cosmetologia e di eseguire prelievi di sangue venoso da parte di infermieri e biologi”.
“Pur condividendo la necessità di promuovere sinergie tra professionisti della sanità, riteniamo essenziale salvaguardare l’identità e la piena valorizzazione della figura del farmacista, che negli anni ha conquistato un ruolo fondamentale nel mondo sanitario e che oggi svolge una funzione fondamentale nella rete dei servizi territoriali del SSN.
Chiediamo pertanto che il tavolo tecnico richiesto al Ministero della Salute sia occasione per definire standard operativi chiari, che tutelino i cittadini e le responsabilità dei professionisti; evitare deleghe improprie o sbilanciamenti normativi a favore di figure diverse da quella del farmacista; rafforzare il ruolo sanitario della farmacia, evitando derive che ne compromettano autorevolezza e centralità.
Le farmacie italiane non possono essere ridotte a semplici luoghi di transito di prestazioni erogate da altri: sono e devono restare presidi attivi, competenti e responsabili della salute pubblica territoriale”.
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