Ricette false
10 Novembre 2025Intercettate in provincia di Ferrara una decina di ricette false per farmaci a base di ossicodone. Alla base delle molteplici richieste sospette vi sarebbe il furto di un ricettario e del timbro di un medico di base del rodigino, completamente estraneo ai fatti

Tornano le segnalazioni dal territorio di tentativi di acquisto di farmaci antidolorifici oppiacei con ricette false: i nuovi casi sono stati intercettati in provincia di Ferrara, circa una decina e i protagonisti sono ragazzi giovanissimi, la richiesta è di confezioni di farmaci a base di ossicodone.
Il fenomeno, già emerso nella zona lo scorso anno con numerose segnalazioni arrivate dalle farmacie del territorio che diedero il via alle indagini, si è ripresentato nelle ultime settimane. A distanza di un anno, nuovi casi analoghi: alcuni ragazzi si sono presentati al bancone con false prescrizioni. “Depalgos, due confezioni. Due pillole al dì”, si legge in una di queste datate il 21 ottobre. In alto l’intestazione, il nome di un medico di base di Rovigo, Veneto. A riportare i dettagli è il Resto del Carlino, che dà voce alla preoccupazione dell’Ordine dei farmacisti provinciale.
Il presidente dell’Ordine, Marcello Delfino, conferma che alla base dell’ondata di richieste sospette vi sarebbe il furto di un ricettario e del timbro di un medico di base del rodigino, completamente estraneo ai fatti: “È stato derubato, nei mesi scorsi, di ricettario e timbro. Ha fatto denuncia, segnalato subito il gravissimo episodio. E anche noi abbiamo subito avvertito le forze dell’ordine, i nostri iscritti che circolavano false ricette” spiega. Delfino segnala che gli episodi non sono isolati: “Abbiamo registrato episodi in città e provincia, nella zona di San Giorgio, a Poggio Renatico, in altri centri del nostro territorio. Abbiamo subito avvisato gli iscritti, i carabinieri. L’informazione è il miglior muro contro questa piaga”.
Secondo la ricostruzione, le false ricette presentano un’apparenza formale corretta, ma i farmacisti, allertati dalle recenti comunicazioni ricevute dagli Ordini, nonché dai fatti di cronaca, hanno verificato tramite contatto diretto con il medico o controllo dei dati in archivio. “Quando il farmacista, con una scusa, è andato nel retro per telefonare, per verificare da dove arrivava quel foglio di carta con il timbro, hanno capito e sono usciti subito”, riferisce Delfino, ricordando che lo scorso anno si erano presentati al banco anche minorenni tra i 15 e i 17 anni.
L’appello del presidente è chiaro: “Invito i farmacisti a denunciare, a stare attenti a chi si presenta, a controllare le carte che hanno. Abbiamo uno stretto rapporto con le forze dell’ordine”.
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