Ricette false
11 Novembre 2025Nonostante l’obbligo della ricetta bianca dematerializzata, in farmacia circolano ancora prescrizioni cartacee esposte al rischio di falsificazione: la digitalizzazione procede a velocità diverse, con ricadute sulla pratica e sulla tutela della salute pubblica

Nonostante la norma nazionale abbia reso obbligatoria la ricetta bianca dematerializzata, nelle farmacie continuano ad arrivare prescrizioni bianche cartacee che sono quelle più a rischio falsificazione, e che richiedono esperienza e intervento di verifica da parte del farmacista. Eppure, la digitalizzazione sarebbe lo strumento efficace per arginare il fenomeno, ma l’implementazione sul territorio procede ancora a velocità diverse: a quasi un anno dall’entrata in vigore, la transizione non è ancora completa con rischi che restano in capo ai farmacisti e alla salute pubblica. A proporre l’analisi è un approfondimento di Maurizio Cini, Presidente ASFI.
"È da tempo che nella stampa di categoria si lancia l’allarme sulla circolazione di ricette, ovviamente “bianche”, più o meno abilmente falsificate. Un farmacista con una discreta esperienza le sa riconoscere quasi all’istante, spesso aiutato anche dalle caratteristiche personali di chi le presenta e del medicinale “prescritto”.
Il cambio generazionale nella categoria ha, tuttavia, determinato che non tutti i giovani farmacisti possiedono la “dote” di sapere discernere tra ricetta bianca autentica o falsificata. Da alcuni anni però la ricetta bianca può essere redatta in formato elettronico ma l’applicazione di questo metodo, che non consente la falsificazione se non con l’intervento di abili hacker, risulta ancora non diffuso capillarmente nelle varie regioni.
Dal 1° gennaio di quest’anno la legge di bilancio 2025 (legge 207/2024 art. 1, comma 317) stabilisce in maniera inequivocabile che dall’entrata in vigore, e cioè dal primo gennaio 2025, tutte le ricette mediche debbono essere redatte in formato elettronico, precisando esplicitamente che la regola vale sia per quelle a carico del SSN che per quelle a carico del cittadino e cioè le “bianche”.
Nonostante la legge nazionale non consenta interpretazioni difformi dal dettato letterale, alcune circolari ne hanno dato notizia con il seguente pur restando temporaneamente operativa la ricetta cartacea. Tale affermazione non può che avere generato confusione sia nei farmacisti che nei medici. Probabilmente a causa del fatto che nelle regioni sono adottati protocolli informatici diversi per la ricettazione non sempre allineati con i sistemi di accoglienza centrale (SAC) o regionale (SAR). Ora però, a quasi un anno dall’entrata in vigore della norma, la situazione sembra immutata.
Di fronte al perdurare dell’emergenza ricette false, come dimostra la senz’altro lodevole iniziativa dell’Ordine dei Farmacisti di Bari-BAT con la quale l’Ordine ha voluto trasmettere un vero e proprio decalogo dei caratteri da valutare attentamente nelle ricette bianche, non resta che le Regioni si attivino pretendendo semplicemente il rispetto di una legge dello Stato.
Il fenomeno della falsa prescrizione, oltre a integrare il reato di falso e di sostituzione di persona, appare oggi concentrato su sostanze oppiacee, tra le quali il fentanyl, benzodiazepine e psicostimolanti. Al di fuori della normativa sugli stupefacenti di cui al DPR 309/90, le uniche norme sulle ricette “bianche” che possono essere presentate nelle farmacie aperte al pubblico sono contenute nel D.Lgs 219/2006 agli articoli 88, 89 e 91 senza alcuna previsione tesa ad escludere il rischio di falsificazione. Anche la consultazione (peraltro facile e rapidissima) del portale FNOMCeO permetterebbe di escludere che la “ricetta” sia stata redatta da un medico inesistente.
Concludendo, oltre ad esortare alla massima attenzione i farmacisti, ritengo che sia giunto il momento perché si dia attuazione a quanto disposto dalla legge, mediante un documento ministeriale di attuazione con termine perentorio mentre le regioni dovrebbero fare altrettanto nei confronti di medici e farmacisti".
Prof. Maurizio Cini
Presidente ASFI
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