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Politica e Sanità

27 Dicembre 2019

Farmaciste inglesi sono il 62% della forza lavoro, solo il 2% è proprietaria

di Lara Figini


Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del General Pharmaceutical Council, condotto in tutta la Gran Bretagna e incentrato su uguaglianza, diversità ed inclusione della forza lavoro nei professionisti che operano nel settore farmacia.
Secondo il sondaggio, i farmacisti uomini hanno maggiori probabilità di possedere un'attività in proprio rispetto alle colleghe nonostante ci siano più donne nella professione rispetto agli uomini, infatti il 62% dei partecipanti al sondaggio erano donne rispetto al 38% di uomini.
"Mentre la maggior parte delle donne (84%) e la maggior parte degli uomini (65%) hanno uno status di dipendente, il 13% degli uomini è proprietario di una farmacia rispetto al solo 2% delle donne", riporta il sondaggio.
I proprietari di farmacia, inoltre, hanno maggiori probabilità di essere anziani indipendentemente dal sesso, "i farmacisti di età superiore ai 65 anni rappresentavano il 21% dei titolari di imprese, rispetto solo all'1% di quelli di età compresa tra 25 e 34 anni".
Il sondaggio è stato inviato tra l'11 giugno e il 22 luglio 2019 a tutti i farmacisti registrati presso il General Pharmaceutical Council, in totale 56.264 farmacisti. Il tasso di risposta è stato del 22%.

L'organizzazione che rappresenta le donne che lavorano nella professione, la National Association of Women Pharmacists (Nawp), ha affermato in proposito che "i dati non sono una sorpresa" e che la mancanza di imprenditrici comporta per il settore una perdita di "competenza e visione".
«Non si tratta di assenza di modelli di ruolo, ma probabilmente dell'assenza di una cultura che incoraggi i farmacisti, di qualsiasi genere, a possedere la propria farmacia», ha dichiarato Christine Heading membro del comitato esecutivo del Nawp al The Pharmaceutical Journal.
Il General Pharmaceutical Council ha affermato che il sondaggio non ha esaminato le il background delle risposte e quindi non è stato in grado di rilevare i fattori alla base della diseguaglianza nel settore.

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