Screening colon retto, consegna campioni nelle farmacie di Verona: agevola l’utente
A Verona il paziente potrà consegnare il kit con il materiale biologico per lo screening delle neoplasie del colon retto direttamente nella farmacia
A Verona il paziente potrà anche consegnare il kit con il materiale biologico per lo screening delle neoplasie del colon retto direttamente nella farmacia prescelta, senza limiti relativi ai distretti sanitari. A spiegare la novità nelle procedure della prevenzione colon retto, snellite per agevolare l'utente, è una nota di Federfarma Verona che spiega l'iniziativa realizzata grazie alla collaborazione tra Azienda Ulss 9 Scaligera e farmacie territoriali.
Agevolato il conferimento della provetta
La prevenzione gratuita delle neoplasie del colon retto, attiva da anni in tutta la provincia di Verona, viene facilitata dall'iniziativa soprattutto nella seconda fase, cioè il conferimento della provetta che prima il cittadino doveva effettuare presso i punti di raccolta all'interno di strutture ospedaliere. Coinvolta anche la distribuzione farmaceutica intermedia che ritira i campioni in farmacia per recapitarli direttamente ai laboratori di analisi. La campagna preventiva, che ha cadenza biennale, è molto semplice. Per ottenere la consegna del kit basta che i soggetti di età compresa tra i 50 e i 69 anni entrino in farmacia muniti della tessera sanitaria e della lettera-invito a cura dell'Azienda Ulss 9 Scaligera, recapitata presso il proprio domicilio. Successivamente, seguendo le indicazioni del farmacista, la provetta sarà riconsegnata nella stessa farmacia e il cittadino riceverà in formato cartaceo il relativo referto.
Aumenta l'impegno della farmacia con prestazioni aggiuntive
«Con la riconsegna del kit entro 48 ore nella medesima farmacia, si agevola notevolmente il cittadino - spiega Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona - che potrà quindi conferire la provetta vicino a casa o al posto di lavoro. Aumenta l'impegno della farmacia con prestazioni aggiuntive rispetto alla consegna al cittadino del kit laboratoriale sempre accompagnata da precisazioni sulla modalità di raccolta del campione fecale, comunque già illustrate nella lettera-invito, cui si era aggiunto un anno anche fa anche il ritiro in farmacia del consenso informato. Ora la farmacia deve, non solo gestire la ricezione con stoccaggio della provetta e la successiva consegna al distributore intermedio, ma tutte le ulteriori operazioni sulla piattaforma informatica regionale "Farmascreen" per garantire tracciatura e validità di tutti i passaggi. Auspichiamo che questa semplificazione rivolta ai cittadini di tutta la provincia incrementi le adesioni allo screening salvavita che è assolutamente indolore poiché riguarda l'esame di ricerca del sangue occulto fecale (SOF) e consente laddove fosse, di individuare formazioni nella fase iniziale con evidenti considerevoli vantaggi per il paziente». «Anche le farmacie Comunali Agec hanno abbracciato con entusiasmo l'ampliamento del servizio perché l'importanza di fare prevenzione rispecchia la connotazione storico-sociale delle nostre farmacie - spiega Daniela Voi, responsabile servizio farmaceutico Agec -. Si tratta di un servizio aggiuntivo che tutte le farmacie territoriali offrono ai cittadini veronesi perché una diagnosi precoce di gravi patologie quale il tumore dell'intestino non assicura solo longevità, ma consente di vivere più a lungo in buona salute». Il direttore generale dell'Azienda ULSS 9 Scaligera, Pietro Girardi, ringrazia «Federfarma e le farmacie del territorio per la fattiva collaborazione che ha reso possibile questa semplificazione delle procedure di screening per i cittadini, attività fondamentale per la prevenzione delle neoplasie». Quello al colon retto è un tumore che colpisce l'ultima parte dell'intestino. In Italia, è ai primi posti tra i tumori sia per frequenza sia per mortalità, ma esiste, appunto una valida prevenzione. In genere, il tumore del colon retto si sviluppa a partire da formazioni benigne, chiamate polipi o adenomi, che spesso non danno alcun sintomo anche per anni. La trasformazione di un polipo in un tumore maligno è un processo molto lento, che richiede di solito dai 5 ai 15 anni. I programmi di screening colorettale, in molti casi, consentono di scoprire precocemente queste lesioni e offrono migliori possibilità di trattamento e di guarigione.
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A cura di Redazione Farmacista33
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