Salute benessere
07 Novembre 2024Anche modello degli "sportivi della domenica" (weekend warrior), cioè di chi si dedica allo sport solo nel fine settimana, risulta quasi altrettanto efficace di una pratica più frequente per preservare la salute mentale nel tempo
Per mantenere il cervello in salute, l’attività fisica non è solo una raccomandazione, ma bastano una o due sessioni settimanali per ottenere significativi benefici e ridurre il rischio di declino cognitivo. Questa è la conclusione di un recente studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, condotto da un team di ricercatori provenienti da università latinoamericane ed europee. I risultati dello studio mostrano che anche modello degli "sportivi della domenica", cioè di chi si dedica allo sport solo nel fine settimana, risulta quasi altrettanto efficace di una pratica più frequente per preservare la salute mentale nel tempo.
Il team ha analizzato i dati di 10.033 adulti di mezza età coinvolti in due survey condotte tra il 1998-2004 e il 2015-2019 nell’ambito del Mexico City Prospective Study. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: chi non praticava attività fisica, i "guerrieri del fine settimana" (che si allenano una o due volte alla settimana), i regolarmente attivi (con almeno tre sessioni settimanali) e un gruppo misto. Alla fine del periodo di monitoraggio, lungo ben 16 anni, è stato valutato lo stato cognitivo dei partecipanti attraverso il Mini Mental State Exam (MMSE), un test che misura il declino cognitivo.
I risultati dicono che la prevalenza di deterioramento cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment - MCI) era del 26% tra chi non faceva esercizio, mentre scendeva al 14% tra i guerrieri del weekend e al 18,5% tra i regolarmente attivi. Sostanzialmente, chi si allenava una o due volte a settimana presentava un rischio inferiore del 25% di sviluppare declino cognitivo rispetto a chi era completamente inattivo, mentre i regolarmente attivi avevano un rischio ridotto dell’11%.
Secondo gli scienziati, l’attività fisica migliora la salute del cervello grazie a vari meccanismi biologici. Si tratta di uno studio osservazionale, puntualizzano; quindi, non è possibile trarre conclusioni definitive sui fattori causali e presenta alcuni limiti. Ma ci sono diverse possibili spiegazioni per l'effetto apparentemente protettivo dell'esercizio fisico sulla salute del cervello, spiegano. "Ad esempio, l'esercizio fisico può aumentare le concentrazioni di fattori neurotrofici derivati dal cervello", molecole che supportano la crescita e la sopravvivenza dei neuroni, "e la plasticità cerebrale. L'attività fisica è anche associata a un maggiore volume cerebrale, a una maggiore funzione esecutiva e a una maggiore memoria".
Gli autori sottolineano che, pur trattandosi di uno studio osservazionale, i risultati suggeriscono che allenarsi durante il weekend può rappresentare una valida alternativa per chi ha difficoltà a mantenere una routine di esercizio più intensa.
"Per quanto ne sappiamo - concludono - questo è il primo studio prospettico di coorte a dimostrare che il modello di attività fisica del “weekend warrior” e quello di attività fisica regolare sono associati a riduzioni simili del rischio di demenza lieve". I risultati "hanno importanti implicazioni per le politiche e la pratica perché il modello di attività fisica del weekend warrior potrebbe essere un'opzione più conveniente per le persone con orari di lavoro o impegni familiari intensi, che potrebbero trovare più facile pianificare uno o due allenamenti concentrati”.
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