Vaccini Covid, Gimbe: chiamata attiva da farmacie e Mmg per accelerare su terze dosi. I dati aggiornati
Bisogna accelerare con terze dosi, fondamentale implementare strategie di chiamata attiva con il coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie
Aumentano ancora nuovi casi e ricoveri, si inverte la tendenza delle terapie intensive (+12,9%) e scendono ancora i nuovi vaccinati: è indispensabile accelerare con terze dosi, ma serve uno sforzo organizzativo e, con la chiusura di numerosi grandi hub vaccinali, è fondamentale implementare strategie di chiamata attiva con il coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie. A indicare questa opzione è la Fondazione Gimbe nel commentare i dati del monitoraggio settimanale dal 27 ottobre al 2 novembre.
Crescono i nuovi casi e terapie intensive
Rispetto alla settimana precedente i nuovi casi sono aumentati (29.841 vs 25.585) con una sostanziale stabilità dei decessi (257 vs 249). In aumento i casi attualmente positivi (84.447 vs 75.046), le persone in isolamento domiciliare (81.070 vs 72.101), i ricoveri con sintomi (2.992 vs 2.604) e le terapie intensive (385 vs 341) «Nell'ultima settimana - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppure più contenuto rispetto alla precedente (+16,6%)». «Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione- si registra un incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,9% in area medica e +12,9% in terapia intensiva». In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 2.992 del 2 novembre (+26%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 385 del 2 novembre (+14%).
Terza dose, serve un piano forniture e strategie di chiamata attiva
Al 3 novembre risultano consegnate 99.784.168 dosi e in assenza di nuove forniture per la terza settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 9,9 milioni di dosi. «La necessità di accelerare la somministrazione delle terze dosi e la progressiva estensione della platea dei candidati alla dose booster - spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe - richiedono un numero consistente di dosi: per questo è fondamentale conoscere il piano delle forniture per i prossimi mesi, di cui al momento non esistono dati ufficiali». Dopo aver sfiorato quota 440mila nella settimana 11-17 ottobre, il numero dei nuovi vaccinati nelle ultime due settimane è crollato prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%). Rispetto alle persone ancora da vaccinare preoccupano in particolare gli oltre 2,7 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione e gli oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19 che riducono la sicurezza nelle scuole. «La platea vaccinabile con la terza dose - commenta Cartabellotta - ad oggi è costituita da 883.460 persone per la dose aggiuntiva e da 5.131.130 persone per la dose booster, escluse quelle under 60 anni che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson, non ancora incluse negli Open Data sui vaccini anti-COVID-19». Al 3 novembre sono state somministrate 1.691.819 terze dosi di cui 277.975 dosi aggiuntive e 1.413.844 dosi booster, con una media giornaliera di 39 mila somministrazioni. Il tasso nazionale di copertura vaccinale per le dosi aggiuntive è del 31,5% con nette differenze regionali: dall'1,8% della Valle D'Aosta al 99,1% della Toscana. La copertura nazionale con dose booster è invece del 27,6% anche qui con notevoli differenze tra le Regioni: dal 10,2% della Calabria al 67,1% del Molise. Sulla base della platea vaccinabile con dose booster restano ancora da somministrare, ad oggi, oltre 3,71 milioni di dosi alle quali si aggiungeranno progressivamente gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale nei mesi di maggio e giugno: in particolare entro fine anno saranno 7,4 milioni i candidati alla terza dose, pari a circa 800.000 somministrazioni settimanali. A questi vanno aggiunti circa 748 mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson entro fine giugno, per un totale di oltre 12 milioni di persone da coprire con la dose di richiamo. «Anche se questi numeri potrebbero essere leggermente sovrastimati - conclude Cartabellotta - in quanto includono anche i vaccinati che nel frattempo hanno contratto l'infezione o sono deceduti, è indispensabile accelerare la somministrazione delle terze dosi, che implica una grande sforzo organizzativo. Infatti, per mantenere questo ritmo, con la chiusura di numerosi grandi hub vaccinali, accanto alla prenotazione volontaria, è fondamentale implementare strategie di chiamata attiva con il coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie».
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A cura di Redazione Farmacista33
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