Pnrr. Nello Martini: proporre modello programmatico sul ruolo delle reti di farmacie
Bisogna portare in farmacia farmaci nuovi e innovativi per i pazienti cronici, per la sostenibilità e per una reale assistenza al paziente
È necessario superare la visione attuale del sistema sanitario, ospedalocentrica, che vede anche una sottovalutazione della multi-professionalità e organizzare diversamente la sanità territoriale. Lo ha dichiarato Enrico Desideri, presidente di Fondazione Innovazione e Sicurezza in SanitaÌ, in occasione del convegno dal titolo "PNRR: opportunità e contributo delle Farmacie alla territorializzazione della SanitaÌ" nell'ambito della VIII edizione di FarmacistaPiù, congresso dei farmacisti italiani in corso in versione digitale fino a domenica 7 novembre. Desideri ha ricordato i dati di accesso ai pronto soccorso, «21 miliardi ogni anno, di cui 16 milioni di codici bianchi o verdi» proponendo un nuovo modello «quello delle 5P prevenzione, prossimità, pro attività, personalizzazione, partecipazione».
Farmacia punto di riferimento nella pandemia
E sulla prossimità è intervenuto Nello Martini, presidente Fondazione ReS, che pur sottolineando come «la pandemia ha accresciuto la percezione del ruolo sociale delle farmacie grazie all'impegni e alla disponibilità dei farmacisti», ha chiaramente indicato la necessità «che le farmacie si propongano e si facciano carico di una proposta concreta per interagire con le istituzioni regionali e locali. Rimangono infatti delle criticità strutturali della farmacia e vanno risolte affinché la farmacia rimanga punto di riferimento anche dopo la pandemia. Le due maggiori criticità citate da Martini sono relative alla diminuzione di farmaci distribuiti in farmacia e sulla mancanza di un ruolo chiaro nel nuovo modello organizzativo della sanità territoriale definito dal PNRR.
Portare gli innovativi in farmacia
Martini ha ricordato anche che negli ultimi 30 anni i farmaci distribuiti in farmacia sono sempre meno, e questo rende difficile una reale presa in carico del paziente cronico, oltre a vedere diminuire i margini per la farmacia e ha aggiunto: «Ora è necessario portare in farmacia farmaci nuovi ed innovativi per i pazienti cronici, per la sostenibilità della farmacia e per una reale assistenza al paziente. La Dpc non è però la soluzione: perché in realtà è una terzietà distributiva, che separa la professione dalla distribuzione». Quindi «per riportare la farmacia ad essere distributiva dei farmaci, serve cambiare la struttura della remunerazione».
Pnrr, serve programmare il ruolo delle reti
Per quanto riguarda il nuovo modello dell'assistenza sanitaria territoriale, in riferimento alla Missione 6, è prevista una Centrale operativa territoriale disponibile 365 giorni, 24 ore al giorno, con funzione di coordinamento della presa in carico della persona; a questa si affiancano un ospedale di comunità e le case della comunità, strutture fisiche in cui opera una equipe multidisciplinare. Infine, sono previsti, percorsi assistenziali a domicilio. In questo modello però, «la farmacia non viene citata e non ha una funzione né nella centrale operativa territoriale, né nelle Case di comunità e neppure nella assistenza domiciliare» sottolinea ancora Martini, che suggerisce alle farmacie «di proporre un modello programmatico sul ruolo delle reti di farmacie, che codifichi in modo preciso il ruolo, la partecipazione e le funzioni all'interno della Missione 6 del PNRR, con un progetto di riorganizzazione delle reti di farmacie che si integri con il nuovo modello assistenziale». In conclusione, Mario Giaccone, tesoriere Fofi ha sottolineato, che l'impegno dei farmacisti durante i mesi di pandemia ha portato, per la prima volta, «a vedere nelle distinte retributive la voce dei servizi. Perciò se è vero che non dovremo mai prescindere dal farmaco, anche la farmacia dei servizi sta vedendo la sua prima concreta realizzazione».
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A cura di Redazione Farmacista33
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