Busta paga, interventi su cuneo fiscale e bonus: ecco che cosa è previsto per i dipendenti
Il taglio del cuneo fiscale, previsto in Manovra, e i bonus da erogare ai lavoratori sono alcuni degli interventi sulle buste paga a sostegno dei dipendenti contro l'inflazione
Sono numerose le misure di inizio anno a sostegno dei lavoratori che dovrebbero stemperare gli effetti dell'inflazione, con ricadute in busta paga. Tra queste il taglio del cuneo fiscale, che ha visto un intervento in Manovra. Ma ci sono anche, più di recente, provvedimenti sui bonus che le aziende possono erogare ai lavoratori. Ecco che cosa si prevede.
Le misure in busta paga contro l'inflazione e aumento del costo della vita
Continua ad aumentare il costo della vita: secondo gli ultimi dati Istat a dicembre l'inflazione è cresciuta dell'11,6% su base annua, pur mostrandosi in lieve frenata rispetto al dato del mese precedente. Nel 2022 i prezzi al consumo hanno registrato un incremento in media di +8,1%, segnando l'aumento più ampio dal 1985. Secondo l'Istat poi l'inflazione acquisita per il 2023, cioè la crescita media che si avrebbe nell'anno se i prezzi rimanessero stabili per tutto il 2023, è pari a +5,1%. Alla luce di questi dati, la Manovra 2023 ha confermato il taglio di due punti del cuneo fiscale, già operativo in precedenza, e ha previsto un ulteriore ampliamento, al 3%, per chi ha un reddito annuo fino a 25mila euro lordi. Il testo prevede infatti che "l'esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore è riconosciuto nella misura di 2 punti percentuali" per una busta paga fino a 2.692 euro, cioè 35mila euro lordi annui considerata anche la tredicesima. Qualora la retribuzione mensile non superi i 1.923 euro, lo sgravio viene portato al 3%. In questo modo per i redditi compresi tra 25 e 35mila euro la busta paga sarà in linea con quelle di fine 2022, mentre per chi guadagna fino a 25mila euro annui lordi ci sarà un piccolo incremento sul salario già a partire da gennaio.
Torna anche lo sgravio pro assunzioni: ecco i beneficiari
Tra gli altri interventi che rientrano nell'ambito lavorativo ci sono anche i bonus assunzioni: in particolare, per favorire quelle di under 36, donne in determinate condizioni e percettori del Reddito di cittadinanza è previsto l'esonero contributivo totale, per tre anni, nel limite massimo di 8mila euro l'anno, a favore delle aziende che stipulino contratti a tempo indeterminato o stabilizzino contratti a termine. Nel provvedimento è stato previsto anche l'aumento della platea delle partite Iva che potranno accedere alla flat tax, l'imposta unica sostitutiva con aliquota del 15%. Dal prossimo anno potranno beneficiarne autonomi e professionisti con ricavi fino a 85 mila euro (finora il tetto era di 65 mila). Infine, viene disposto un mese in più di congedo parentale retribuito all'80% con figli fino a 6 anni.
Bonus carburanti e bonus trasporti: le novità per i dipendenti
Ma una novità recente, con ricadute sulla busta paga, è contenuta nel cosiddetto Decreto Carburanti. Come si ricorderà in Manovra non è stato confermato, a causa dei costi eccessivi, il rinnovo del taglio delle accise che era stato attuato dal Governo Draghi. Il consiglio dei ministri ha approvato d'urgenza il 10 gennaio un provvedimento per contrastare l'aumento della benzina scattato con il ritorno delle accise a inizio anno, che successivamente è stato rivisto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra i vari contenuti, c'è anche "il bonus benzina detassato da 200 euro che i datori di lavoro potranno erogare ai propri dipendenti e che viene prorogato per tutto il 2023. La norma stabilisce che l'incentivo economico non concorre alla formazione del reddito del dipendente che lo riceve. In un primo momento la proroga era stata prevista fino a fine marzo, poi il 12 gennaio il Consiglio dei ministri ha deciso di estendere la proroga al 31 dicembre 2023. Torna, poi, il bonus trasporti di 60 euro per pagare l'abbonamento per il trasporto pubblico locale e ferroviario, ma sarà destinato alle persone con redditi inferiori a 20mila euro (non più 35.000 euro come nella versione precedente della misura)".
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A cura di Redazione Farmacista33
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