Emicrania cronica, Erenumab efficace e sicuro a lungo termine. Ecco lo studio
Somministrato una volta al mese tramite autoiniettore, erenumab si conferma efficace e sicuro a lungo termine in pazienti con emicrania cronica che possono ottenere miglioramenti rilevanti
Somministrato una volta al mese tramite autoiniettore, erenumab si conferma efficace e sicuro a lungo termine in pazienti con emicrania cronica, che con questo trattamento possono ottenere miglioramenti clinicamente rilevanti in una vasta gamma di esiti. Sono queste le conclusioni tratte da un nuovo studio, pubblicato su Neurology, che si è occupato di erenumab, commercializzato negli Stati Uniti da Amgen e Novartis, trattamento mirato specificamente al recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (Cgrp, Calcitonin Gene-Related Peptide). «Abbiamo voluto determinare l'effetto di erenumab sulla qualità della vita correlata alla salute (HrooL), sull'impatto del mal di testa e sulla disabilità nei pazienti con emicrania cronica» spiega Richard Lipton, dell'Albert Einstein College of Medicine di New York, primo autore dello studio.
I dati dello studio
I ricercatori hanno randomizzato 667 adulti con emicrania cronica a ricevere placebo o erenumab in dosi da 70 o 140 mg al mese. Gli endpoint esplorativi hanno incluso un'analisi HrooL specifica per l'emicrania (Migraine-Specific Quality-of-Life Questionnaire o Msq), per l'impatto sulla cefalea (Headache Impact Test-6 - 6 o Hit-6), per la disabilità correlata all'emicrania (Migraine Disability Assessment o Midas) e per l'interferenza del dolore (Patient-Reported Outcomes Measurement Information System [Promis] Pain Interference Scale short form 6b). Ebbene, sono stati osservati miglioramenti per tutti gli endpoint in entrambi i gruppi trattati con erenumab al terzo mese. I risultati in tutti i tre domini Msq sono stati migliori rispetto al basale per entrambe le dosi di trattamento. Le variazioni rispetto al basale dei punteggi Hit-6 al terzo mese sono state pari a -5,6 per entrambe le dosi di trattamento rispetto a -3,1 per il placebo. I punteggi Midas al terzo mese sono migliorati di -19,4 giorni per la dose da 70 mg e di -19,8 giorni per quella da 140 mg rispetto a -7,5 giorni per il placebo. L'analisi dei dati ha mostrato che è stata raggiunta la minima differenza importante da percentuali maggiori di partecipanti trattati con erenumab, rispetto a quelli nel gruppo placebo, per tutti i domini Msq e Hit-6. Inoltre, gli esperti sottolineano che meno partecipanti trattati con erenumab sono stati classificati tramite i punteggi Midas come gravi (≥21) o molto gravi (≥41) o hanno avuto punteggi Promis ≥60 al terzo mese.
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A cura di Redazione Farmacista33
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