Vaccini Covid-19: anticorpi persistono nel latte materno dopo due e tre dosi
I livelli di anticorpi nel latte materno aumentano dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino anti-Covid-19 e in alcuni casi si mantengono fino a otto mesi
I livelli di anticorpi nel latte materno aumentano dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino anti-Covid-19 e in alcune donne si mantengono fino a otto mesi dall'immunizzazione. Anche i livelli di IgG aumentano dopo una terza dose di vaccino, mentre l'aumento delle IgA è stato più significativo a seguito delle reinfezioni. Inoltre, le IgA nella bocca del neonato in allattamento al seno sono più stabili, un fattore che può essere essenziale per la protezione del neonato. È quanto osservato da uno studio pubblicato prima della peer-review su The Lancet, che ha valutato i livelli di anticorpi contro il virus SARS-CoV-2 nel latte materno da donne che avevano ricevuto due o tre dosi di vaccino anti covid-19 o a seguito di reinfezione nelle madri vaccinate.
L'importanza dell'allattamento al seno
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i bambini siano allattati al seno per almeno i primi sei mesi di vita e che l'allattamento venga proseguito insieme all'introduzione graduale dei cibi, per due anni o più. L'allattamento al seno è associato a effetti protettivi sia a breve che a lungo termine su diverse patologie. Per esempio, la durata di allattamento al seno esclusivo è associata ad una riduzione del rischio di infezioni al tratto respiratorio, nell'infanzia. Nel latte materno sono presenti diversi fattori come enzimi, citochine, anticorpi, vescicole extracellulari e cellule immunitarie che forniscono protezione, anche contro i virus, al neonato. Inoltre, l'allattamento al seno stesso fornisce un'immunità passiva in forma di immunoglobuline IgG, IgM e IgA, con quest'ultime, in particolare, che difendono le mucose, dai quelle di bronchi e polmoni a quelle dell'intestino. La forma IgA, tra l'altro, è l'anticorpo predominante che si trova nel latte materno, mentre i livelli di IgG sono inferiori rispetto a quelli di IgA e IgM.
L'allattamento al seno protegge dal Covid-19
Diversi studi hanno riportato la presenza di anticorpi contro il virus SARS-CoV-2 nel latte materno dopo che le donne in allattamento avevano ricevuto due dosi di vaccino a mRNA. Più nello specifico, sono stati identificati IgG e IgA contro la proteina spike del virus a seguito di vaccinazione o reinfezione. È necessario, però, raccogliere ulteriori dati su durata e potenza delle risposte degli anticorpi nel latte materno oltre la seconda vaccinazione e sull'effetto dell'immunità ibrida dalle infezioni durante la diffusione della variante Omicron del virus. Si sa, poi, che i bambini più piccoli sono a maggior rischio di Covid-19 grave e di ricovero rispetto ai bambini più grandi. Inoltre, ad oggi, i vaccini contro il Covid-19 non sono stati approvati per i neonati sotto i sei mesi e in questi casi, la vaccinazione durante la gravidanza può fornire qualche protezione ai piccoli. Nonostante questo, i dati su sintomatologia e protezione immunitaria prodotta a seguito di infezione e vaccinazione sono limitati in questa popolazione e sono necessarie maggiori informazioni per determinare la protezione contro il Covid-19 nel corso dei primissimi mesi di vita, più vulnerabili, sui livelli di anticorpi che passano ai neonati e sulla persistenza degli anticorpi nel latte a seguito della vaccinazione.
Gli anticorpi che passano dalla madre al neonato durante l'allattamento
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato i sintomi sia sui neonati che sulle madri a seguito di vaccinazione o reinfezione di Covid-19 e la durata e la presenza di anticorpi trasferiti passivamente nella saliva dei neonati allattati al seno. In totale, sono state prese in considerazione 33 donne in allattamento che avevano ricevuto due dosi di vaccino. Di queste, 26 avevano ricevuto anche una terza dose, di cui 19 hanno fornito campioni per la valutazione degli anticorpi. Nessuna partecipante ha riferito sintomi gravi a seguito della terza dose di vaccino e sono stati riferiti meno sintomi a seguito della terza dose rispetto alla seconda, mentre sintomi generali sono stati riportati principalmente dopo una reinfezione, rispetto alla terza dose. Tutti i neonati con infezione da Covid-19 hanno avuto almeno un sintomo, sette neonati su otto hanno richiesto una visita dal pediatra e gli anticorpi anti spike sono stati osservati da sei a otto mesi dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino. Dall'analisi è emerso che i livelli di IgG nel latte materno diminuivano in modo significativo nel tempo, mentre le IgA si mantenevano a livelli rintracciabili a seguito della seconda dose di vaccino. A seguito della terza dose di vaccino, i livelli di IgG erano più alti di quelli riportati dopo la seconda dose e le IgG e le IgA diminuivano cinque mesi dopo aver ricevuto la terza dose di vaccino. Le persone con una storia di reinfezione avevano più elevati livelli di IgA nel latte materno rispetto a dopo la seconda o la terza dose di vaccino. Inoltre, i livelli di IgA nel sangue delle donne che allattavano erano più alti dopo una reinfezione rispetto alla terza dose di vaccino. Infine, è stata osservata una correlazione positiva tra gli anticorpi anti-spike IgA e IgG nel latte e nella saliva materna e i livelli di IgA erano significativamente più elevati nel tempo nella saliva dei neonati dopo l'allattamento al seno rispetto alle IgG.
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A cura di Redazione Farmacista33
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