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Neurologia

03 Ottobre 2024

Emicrania, farmaco apre nuova prospettiva di trattamento: ecco come agisce

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Neurology, mostra l'efficacia dell'ubrogepant, un antagonista del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), nel prevenire l'evoluzione degli attacchi emicranici, migliorando al contempo in modo significativo i risultati riferiti dai pazienti

 

di Paolo Levantino - Farmacista clinico


emicrania

Un nuovo trial suggerisce che un intervento precoce con ubrogepant, un antagonista del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), durante la fase prodromica dell'emicrania, potrebbe ridurre il carico della malattia. L'emicrania è una condizione neurologica complessa e debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, causando significative limitazioni nella qualità della vita. Nonostante i progressi nel trattamento, molti pazienti continuano a soffrire di attacchi che progrediscono in cefalee di intensità moderata o severa.

Nel trial PRODROME sono starti reclutati 477 partecipanti adulti, di età compresa tra i 18 e i 75 anni, con una storia di almeno un anno di emicrania, con o senza aura, caratterizzata da 2-8 attacchi al mese con cefalee di intensità moderata o severa.  I partecipanti sono stati randomizzati per ricevere ubrogepant 100 mg o un placebo durante la fase prodromica dell'emicrania, definita come la fase premonitrice, caratterizzata da sintomi che anticipano il mal di testa vero e proprio di 1-6 ore. Entrambi i gruppi sono stati monitorati per valutare la loro capacità di svolgere le attività quotidiane e il grado di soddisfazione per il trattamento entro 24 ore. Lo studio ha utilizzato un design crossover, in cui ogni partecipante ha ricevuto sia ubrogepant che placebo in momenti diversi, permettendo un confronto diretto e riducendo la variabilità nei risultati.

Ubrogepant migliora il recupero funzionale e il grado di soddisfazione del paziente.

La ricerca ha dimostrato che l'ubrogepant, somministrato durante la fase prodromica dell'emicrania, aumenta significativamente la capacità di riprendere il normale funzionamento delle attività entro 48 ore rispetto al placebo. In particolare, i pazienti trattati con ubrogepant hanno il 66% di probabilità in più di recuperare la loro funzionalità quotidiana rispetto a coloro che hanno ricevuto il placebo. Inoltre, l'ubrogepant ha dimostrato di ridurre significativamente le limitazioni nelle attività quotidiane del 73%, e ha aumentato il grado di soddisfazione dei pazienti per il trattamento rispetto al placebo.

Passo avanti nella comprensione del trattamento dell’emicrania.

I risultati dello studio PRODROME suggeriscono che l'ubrogepant, somministrato durante la fase prodromica, non solo previene l'insorgenza di cefalee severe, ma migliora anche la qualità della vita dei pazienti, riducendo le limitazioni funzionali e aumentando la soddisfazione del paziente per il trattamento. Questo studio sottolinea l'importanza di intervenire precocemente nel corso di un attacco emicranico, prima che si sviluppi il mal di testa vero e proprio, come strategia efficace per gestire l'emicrania in coloro che presentano sintomi premonitori affidabili e ridurre il carico disabilitante associato alla malattia.

Fonte:

https://www.neurology.org/doi/10.1212/WNL.0000000000209745

TAG: EMICRANIA, FARMACI

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