Fitoterapia
15 Maggio 2024La Maca, scientificamente conosciuta come Lepidium Meyenii, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, originaria delle Ande centrali del Per
La Maca, scientificamente conosciuta come Lepidium Meyenii, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, originaria delle Ande centrali del Perù.
Il nome "Maca" ha origini nel Quechua, la lingua degli Incas, e deriva dalla combinazione delle parole "ma", che significa "coltivata in montagna", e "ca", che significa "cibo fortificante". Questa radice linguistica riflette sia il luogo di crescita della pianta, tipicamente tra i 2800 e i 5000 metri sopra il livello del mare, sia le sue proprietà nutritive e benefiche.
Conosciuta anche come ginseng delle Ande, ginseng peruviano o oro degli Incas, la Maca ha una storia ricca di tradizione e utilizzo nell'alimentazione e nella medicina delle popolazioni indigene delle Ande.
La Maca è particolarmente interessante perché ha un’azione “poliendocrina”: contiene, cioè, sostanze che agiscono stimolando la produzione degli ormoni naturali. Nella donna, può essere usata nella cura per l’infertilità, poiché rende più efficienti la maturazione dei follicoli, l’ovulazione e la preparazione dell’endometrio per l’annidamento dell’embrione.
Può migliorare anche la fertilità nell’uomo, agendo sulla maturazione degli spermatozoi, aumentandone il numero e migliorandone la motilità (ovvero la capacità di raggiungere l’uovo da fecondare). La composizione chimica della Maca può variare tra i diversi rapporti, a seconda della diversa genetica delle colture, delle parti della pianta, delle pratiche agricole (es. caratteristiche del suolo, dell’acqua, del clima) e della manipolazione post-raccolta.
Gli ipocotili freschi contengono circa l’80% di acqua e la determinazione della composizione dei nutrienti viene effettuata su materiale essiccato, che nei numerosi studi effettuati, mostra un valore nutrizionale elevato, simile a quello che si trova nei cereali come mais, riso e grano. La Maca peruviana è un alimento di alta qualità, composto principalmente da glucidi (60 – 75%), proteine (10-15%), fibre (8,5 – 9%) e lipidi (2%).
I molti benefici nutrizionali di Maca sono dovuti ad una composizione eccezionale, ricca di oltre 150 vitamine e principi attivi:
I peptidi in essa contenuti sono a medio valore biologico e composti da discrete quantità di amminoacidi essenziali come leucina, fenilalalina, lisina, valina, isoleucina, treonina, metionina e istidina.
Nella Maca sono presenti anche lipidi energetici, tra i quali acidi grassi saturi (40% dei lipidi totali) e insaturi (54% dei lipidi totali), con la gradita presenza dell’acido grasso essenziale della famiglia ω6 ac. linoleico. Notevole la concentrazione di steroli vegetali, tra i quali spiccano soprattutto β-sitosterolo, δ-campesterolo, ergosterolo, brassacasterolo e δ-ergostadienolo. Non mancano alcaloidi, triterpeni, flavonoidi, e glicosidi (alcuni notevoli antiossidanti). Degno di nota anche l’apporto medio di sali minerali e oligoelementi (in particolare potassio, calcio, zolfo, fosforo, magnesio, sodio, ferro, rame, zinco) e non trascurabile il su contenuto vitaminico, che privilegia le idrosolubili del gruppo B (B1, B2, B12), ma presenti anche C, D3, E e P. Nella Maca sono presenti, inoltre, molecole tipiche ed esclusive di questo tubero, componenti marker della specie, le macaridine (derivati benzilati della 1,2-diidro-N-idrossipiridina) e le macamidi (alcamidi benzilati). L’olio essenziale ottenuto dalle parti aeree della maca contiene principalmente fenil acetonitrile (85,9%), benzaldeide (3,1%), 3-metossifenil-acetonitrile (2,1%).
Diversi studi hanno dimostrato un miglioramento della funzione cognitiva in pazienti colpiti da ictus e in animali e uomini in età avanzata grazie alla riduzione dello stress ossidativo.
L’azione antiossidante non è comunque l’unica responsabile della capacità di prevenire o invertire la disfunzione neuronale, giocano infatti un ruolo fondamentale anche l’azione antinfiammatoria e la regolazione dei fattori di trascrizione e l’inibizione delle proteine.
Risultano inoltre dimostrati un migliorato apprendimento spaziale ed una riduzione dei deficit di memoria, probabilmente correlati alla presenza di composti polifenolici. Infine, le proprietà biologiche prevalenti sono in particolare quelle relative alla sfera sessuale.
Largamente utilizzata per l’alto potere afrodisiaco, sembra mostrare effetti benefici sul comportamento sessuale, le disfunzioni sessuali e la fertilità. Ormai molto diffuse nelle società di tutto il mondo e direttamente correlate con l’aumentare dell’età e degli stili di vita stressanti, le disfunzioni sessuali riguardano prevalentemente il desiderio sessuale sia femminile che maschile e la disfunzione erettile.
Sebbene il meccanismo d’azione su molti effetti sia ancora sconosciuto, la presenza di macamidi, frazione lipidica caratteristica della pianta e non presente in altre specie vegetali, ci suggerisce che questa possa avere un ruolo chiave nei numerosi effetti biologici della pianta.
Tania Re
Nicola Bragazzi
Cattedra Unesco “Antropologia della salute, biosfera e sistemi di cura”, Università degli studi di Genova
Dini I, et al. Biochimica Sistematica ed Ecologia , 30 ( 2002 ) , pp. 1087 – 1090
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