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Fitoterapia

20 Marzo 2025

Fitoterapia e sicurezza: piante medicinali limitate per effetti avversi

Alcune piante medicinali, utilizzate per secoli senza apparenti problemi, sono state soggette a restrizioni a causa di effetti avversi documentati. Ecco perché della loro tossicità se ne parla solo di recente

di Angelo Siviero (Farmacista esperto in fitoterapia e galenica)


Fitoterapia e sicurezza: piante medicinali limitate per effetti avversi

Alcune piante medicinali, utilizzate per secoli senza apparenti problemi, sono state soggette a restrizioni a causa di effetti avversi documentati. Ma perché la loro tossicità è emersa solo di recente? La risposta non è solo nell'evoluzione scientifica, ma anche nella tipologia di estratti impiegati. Le preparazioni tradizionali prevedevano estratti meno concentrati o forme di somministrazione che riducevano il rischio di effetti avversi. Inoltre, oggi il consumo di queste piante avviene con modalità, dosaggi e frequenze differenti rispetto all’uso tradizionale. Vediamo alcuni esempi.

Kava Kava (Piper methysticum)

Utilizzato nelle isole del Pacifico per le sue proprietà rilassanti, il kava kava veniva tradizionalmente preparato masticando le radici e immergendole in acqua per ottenere un infuso leggero. Questo metodo garantiva una liberazione graduale dei principi attivi, evitando concentrazioni eccessive. Tuttavia, gli estratti moderni, ottenuti con solventi alcolici o acetoni, risultano più concentrati e possono aumentare il rischio di epatotossicità. A causa di segnalazioni di danno epatico, il kava kava è stato vietato in diversi paesi, tra cui Germania e Francia nel 2002, sebbene alcuni abbiano successivamente revocato il divieto parziale.

Riso rosso fermentato (Monascus purpureus)

Tradizionalmente parte della dieta asiatica, il riso rosso fermentato contiene monacolina K, simile alla lovastatina, farmaco per il colesterolo. Le preparazioni tradizionali fornivano quantità moderate di monacolina K, mentre gli integratori moderni possono contenerne dosaggi elevati e variabili, aumentando il rischio di effetti avversi epatici e muscolari, analoghi a quelli delle statine farmaceutiche. Per questo motivo, nel 2022 l’EFSA ha imposto restrizioni severe sul suo utilizzo negli integratori.

Ephedra spp.

Utilizzata nella Medicina Tradizionale Cinese per problemi respiratori, l’ephedra contiene efedrina, un alcaloide con effetti broncodilatatori e stimolanti. Le preparazioni tradizionali prevedevano infusi con concentrazioni relativamente basse. Tuttavia, gli integratori moderni hanno spesso impiegato estratti altamente concentrati o efedrina pura per le sue proprietà dimagranti e stimolanti, aumentando il rischio di eventi cardiovascolari gravi come ipertensione, infarti e ictus. A seguito di numerosi casi di reazioni avverse, la FDA ha vietato la vendita di integratori contenenti efedra ed efedrina negli Stati Uniti nel 2004. In Europa, l'Efedra è inserita nella lista delle piante non ammesse negli integratori alimentari mentre l'efedrina è considerata un precursore nella produzione di sostanze stupefacenti, e la sua vendita è regolamentata.

Fonte:

www.helpnaturhealth.com

TAG: PIANTE TOSSICHE, FITOTERAPIA

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