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21 Luglio 2020

Post-Covid, Corvi (Unifarco): più attenzione a politiche green e responsabilità sociale

di Davis Cussotto


Dalle politiche green al futuro della farmacia nell'epoca post-Covid, dai modelli di farmacie in Italia al ruolo del farmacista e le sue competenze. L'intervista a Luigi Corvi, vicepresidente Unifarco

Dalle politiche green al futuro della farmacia nell'epoca post-Covid, dai modelli di farmacie in Italia al ruolo del farmacista e le sue competenze, sono i temi affrontati in un'intervista a Luigi Corvi, vice president Sales&Marketing di Unifarco, a margine della recente assemblea annuale della società in cui sono stati presentati i dati del 2019 e le attività aziendali svolte durante l'emergenza sanitaria Covid-19.

Unifarco ha appena tenuto la sua assemblea annuale, quali sono i punti più importanti e nuovi che avete approfondito, anche alla luce della pandemia da Covid-19?

Nell'Assemblea abbiamo fondamentalmente approfondito i dati del 2019 con tutte quelle che sono state le attività aziendali. Unifarco è una società molto particolare in cui i soci sono anche i nostri migliori clienti. È stata una assemblea molto partecipata, i nostri soci hanno fondamentalmente due cappelli: quello dell'azionista e quello del cliente. Tendiamo, quindi, all'interno delle nostre assemblee, a dare una visione molto ampia e dettagliata di quelle che sono state le attività dal punto di vista commerciale, di ricerca e sviluppo e dell'organizzazione in generale con l'obiettivo finale di migliorare la proposta ai nostri farmacisti di rete. Ci siamo soffermati su un'analisi retrospettiva del 2019: andamenti, novità e sviluppo, nella creazione del valore per gli azionisti a cui non interessano solo i dividendi, ma anche di tutte le nuove proposte, perché anche clienti. Inoltre, questo fatto straordinario dell'infezione da Covid-19 ci ha obbligato a parlare della nostra reazione a questa epidemia. Siamo riusciti a non chiudere l'azienda un solo giorno nel rispetto della sicurezza di tutti i nostri dipendenti e collaboratori sia in Italia che all'estero. Abbiamo creato, per rispondere a questa emergenza improvvisa, ben cinque nuovi prodotti per la nostra rete di farmacie, tra cui un gel igienizzante mani, un detergente mani e tre integratori con vitamina C e D. Abbiamo anche rafforzato la nostra comunicazione con i farmacisti ed il nostro cliente finale, informazioni spesso strettamente legate alle problematiche portate da questa pandemia globale. Ci siamo, inoltre, focalizzati sulle performance economiche dei primi 6 mesi del 2020 con dati che hanno evidenziato un fatturato di 51 milioni di euro, un 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Unifarco è molto sensibile alla sostenibilità. Quali sono le attuali strategie e i progetti per una azienda sempre più "green" nei prossimi anni?

Per me la parola sostenibilità ha una valenza ampia e ha un concetto profondo di responsabilità verso i nostri dipendenti e le loro famiglie; responsabilità nei confronti del territorio dove viviamo, quindi la necessità di portare ricchezza, istruzione, competenza e salute; responsabilità verso i nostri farmacisti e, non ultimo, responsabilità verso il nostro cliente finale, con una catena del valore che permetta un prodotto di altissima qualità ad un prezzo equo. Per quel che riguarda la sostenibilità ambientale, abbiamo una azienda situata alle pendici del Parco Nazionale delle Dolomiti e quindi abbiamo sempre puntato sull'attenzione ambientale, un utilizzo consapevole dell'acqua e l'uso di energie da fonti rinnovabili per diminuire le emissioni di gas serra, un uso contingentato di detergenti nell'attività di pulizia delle macchine. Ad esempio, siamo stati una delle prime società ad adottare macchine di Cogenerazione per la creazione di energia elettrica, diminuendo sensibilmente le emissioni di sostanze inquinanti causate dalla produzione di energia termoelettrica, riducendo l'impatto ambientale della produzione. Soprattutto, però, abbiamo lavorato sulla filiera. Oggi non soltanto produciamo internamente, cosa non comune per le aziende cosmetiche in Italia, ma produciamo anche packaging con materiali di recupero. Tutto questo ci permette di effettuare un controllo di qualità, di ridurre l'uso dei conservanti che per la pelle è sempre un vantaggio e ci permette di ridurre la carbon foodprint. Inoltre, Unifarco, è una delle prime aziende italiane certificate Epd, Environmental Product Declaration, un modello che determina una attenzione continua all'impatto ambientale, non solo durante la produzione, ma su tutto il ciclo di vita del prodotto.

Come vede il ruolo del farmacista e della farmacia oggi e nei prossimi anni?

Esistono e si stanno sviluppando tre modelli di farmacia. Uno è quello della farmacia passiva che cerca solamente di soddisfare le esigenze espresse direttamente dal cliente e, secondo me, non è una strada più percorribile. Poi c'è la farmacia "product-oriented", il mass market o Drug Store. È un modello che io non amo ma che esiste e si sta sviluppando soprattutto in certe regioni italiane. È un tipo di farmacia molto attenta al prodotto, all'assortimento ed al prezzo, ma che è preda della concorrenza dei canali non tradizionali. Poi esiste la "farmacia della relazione" incentrata sul cliente: la farmacia specializzata. Una farmacia che ha competenze su determinati argomenti che, oltre alla conoscenza di base, si è specializzata su argomenti legati al benessere, alla prevenzione cardio metabolica, alla cura e alla prevenzione delle patologie cutanee, ai prodotti antiaging, alla detossificazione e al mantenimento della salute fisica. Questo ultimo modello è quello su cui il farmacista può fare la differenza. Io vorrei un farmacista che riesca a bilanciare la componente professionale con la componente di remunerazione del proprio lavoro che deve essere riconosciuta. Non una funzione solamente commerciale, ma un valore aggiunto che il farmacista, tramite la propria competenza e professionalità, può comunicare al cliente finale. La farmacia deve essere presentata in questo modo e sarebbe molto importante, aprire un tavolo tra le associazioni di categoria e le aziende che investono sul lavoro del farmacista per evidenziare in tutte le sedi l'importanza della farmacia.

Quali sono gli obiettivi di Unifarco per il 2021?

Unifarco dovrà essere sempre in grado di aiutare il farmacista nel rafforzare il suo posizionamento distintivo. Tutte le azioni della nostra società devono seguire questo architrave, aiutando il farmacista nel posizionamento della propria professionalità attraverso prodotti e servizi sempre migliori, lavorando sulla comunicazione per portare persone in farmacia. Tutto questo non si può fare senza un forte investimento nella digitalizzazione, nella ricerca, nello sviluppo e nella formazione dei nostri collaboratori e farmacisti che sono il nostro front office.

Cristoforo Zervos

TAG: FARMACISTI, FARMACIE, UNIFARCO, FARMACISTA, COVID-19

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