Mascherine U-Mask, Antritrust contesta claim e attività di promozione e vendita
Antitrust: l'efficacia di mascherine U-Mask enfatizzata con modalità ingannevoli e aggressive
Secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nelle attività di promozione e di vendita delle mascherine "U-Mask" verrebbe enfatizzata l'efficacia di questi dispositivi con modalità ingannevoli e aggressive. È quanto l'Antitrust scrive in un comunicato annunciando di aver "avviato un procedimento istruttorio, nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine U-Mask" e che oggi, ha condotto ispezioni nelle sedi della società "avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza".
Prodotti non certificati come DPI
Secondo l'Autorità, tali attività "verrebbero svolte con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato". I claim con cui si "enfatizzerebbero l'efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all'acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute". L'Antitrust segnala che al prodotto "è attribuita un'efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che non sarebbe debitamente comprovata". Inoltre, "questo tipo di mascherina sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, "U-Mask ha un'efficienza superiore, paragonabile a un FFP3". Invece U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di "classe I"".
Avviato un subprocedimento cautelare
L'Autorità contesta anche "altre omissioni e ambiguità nelle informazioni presenti sul sito in relazione al diritto di recesso, al foro del consumatore, alla garanzia legale di conformità e al meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso". Su queste premesse e "vista l'attualità della questione e la gravità della condotta, l'Autorità ha contestualmente avviato un subprocedimento cautelare, volto a verificare la sussistenza dei presupposti per la sospensione provvisoria di tale pratica, assegnando alle società un breve termine per la risposta".
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