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04 Febbraio 2022La Commissione Europea ha proposto di prorogare di un anno, quindi fino al 30 giugno 2023, il Certificato Covid-19 digitale dell'UE, il Sars-Cov2 spiega Christian Wigand, portavoce della Commissione europea "continua a essere diffuso in Europa e dobbiamo essere pronti per un possibile aumento dei contagi nella seconda metà dell'anno o per l'emergere di nuove varianti". L'estensione del regolamento, spiega una nota della Commissione, garantirà che i viaggiatori possano continuare a utilizzare il proprio green pass quando viaggiano nell'UE. La Commissione ha avanzato la proposta per assicurarsi che il Parlamento europeo e il Consiglio possano concludere la procedura legislativa in tempo prima della scadenza dell'attuale regolamento.
La Commissione ha proposto anche alcune modifiche.
"Includere test antigenici di laboratorio di alta qualità tra i tipi di test per i quali può essere rilasciato un certificato di test". Ciò mira ad ampliare "la portata dei tipi di test diagnostici in un momento in cui i test COVID-19 sono molto richiesti".
"Garantire che i certificati vaccinali contengano il numero totale corretto di dosi somministrate in qualsiasi Stato membro e non solo nello Stato membro che rilascia il certificato. Questo per affrontare le preoccupazioni pratiche sollevate dai cittadini in merito ai certificati che indicano un numero errato di dosi quando ricevono dosi di vaccino in diversi Stati membri".
Inoltre, "garantire alle persone che partecipano a sperimentazioni cliniche per i vaccini contro il COVID-19, il rilascio dei certificati green pass accettati da altri Stati membri. Questa misura mira a incoraggiare lo sviluppo e lo studio continui di vaccini contro COVID-19".
L'uso nazionale dei certificati digitali COVID dell'UE resta una questione di decisione degli Stati membri. La legislazione dell'UE sul certificato COVID digitale dell'UE non prescrive né vieta l'uso del certificato COVID digitale dell'UE (ad esempio per l'accesso a eventi o ristoranti). Allo stesso tempo, qualora uno Stato membro istituisca un sistema di certificato COVID-19 per scopi nazionali, dovrebbe continuare a garantire che anche il certificato digitale COVID-19 dell'UE sia pienamente accettato per tali scopi. Oltre a ciò, la Commissione incoraggia anche gli Stati membri ad allineare i loro periodi di validità nazionali con il periodo di validità stabilito a livello dell'UE ai fini del viaggio".
Il commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha aggiunto: "Il certificato digitale dell'UE COVID ha facilitato la libera circolazione e i viaggi in sicurezza in tempi di grande incertezza. I nostri cittadini l'hanno abbracciato e ha semplificato le loro vite. Questo importante strumento è stato fondamentale per gestire i rischi e supportare le misure di salute pubblica in atto per proteggere i cittadini durante la pandemia. Oggi proponiamo di aggiornare le possibilità di utilizzare il certificato per viaggiare attraverso l'UE al fine di fornire certezza ai nostri cittadini, fintanto che persisteranno le esigenze di salute pubblica. Proponiamo inoltre di aggiornare il nostro certificato con gli ultimi sviluppi scientifici e i cambiamenti epidemiologici, la necessità di accelerare le campagne di richiamo e di supportare la ricerca clinica in corso di vitale importanza, riconoscendo ai cittadini che vi prendono parte".
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