Ccnl farmacie comunali, farmacisti: siamo una risorsa non un costo. Proposta economica da rivedere
Il Ccnl delle farmacie comunali è scaduto e i sindacati dei dipendenti sollecitano la ripresa delle trattative sulla base di proposte economiche salariali
Il contratto nazionale delle farmacie speciali Assofarm, applicato nelle farmacie comunali, è scaduto da più di sei anni e i sindacati dei dipendenti sollecitano la ripresa delle trattative sulla base di proposte economiche salariali. I segnali arrivano da Macerata dove Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil annunciano stato di agitazione "a fronte di proposte irricevibili da parte di Assofarm" e da Ferrara dove i dipendenti hanno inviato una lettera al presidente di Assofarm.
Comunali di Macerata: aumento loro è apparente
Le delegazioni sindacali delle Marche denunciano l'assenza di segnali positivi dalle trattative in corso a livello nazionale e annunciano lo stato di agitazione: "Sul salario -ricordano in un comunicato - la proposta di 120 euro è apparente, visto che la richiesta datoriale di assorbire 72 ore di permesso per portare il personale a 40 ore settimanali, tradotta in euro, corrisponde a più di 60 euro dei 120 proposti, risultando quindi a carico dei lavoratori e lavoratrici gran parte dell'aumento. Per il riconoscimento della professionalità, l'indennità mensile di 25 euro per i farmacisti che svolgono mansioni della farmacia dei servizi, ad esempio vaccinazioni e tamponi, è insufficiente rispetto alle competenze richieste. Il giorno prima della firma del protocollo nazionale sui vaccini, un farmacista che effettuava una iniezione in farmacia rischiava di essere denunciato e radiato. Le attività aggiuntive, svolte durante la pandemia, non sono nel mansionario del contratto collettivo, e sono state svolte grazie alla disponibilità e alla responsabilità dei farmacisti. Altrettanto discutibile la richiesta avanzata da Assofarm di ampliare la possibilità di utilizzo dei contratti a termine. Diversi sono i contratti a termine e in somministrazione attivati per garantire i nuovi servizi via via demandati dal settore pubblico. Su questo non possono essere chiesti sacrifici infiniti senza dare prospettive. I farmacisti sono stati chiamati a svolgere tamponi e vaccini per l'impossibilità dell'Asur di rispondere alla domanda di assistenza. È necessario un rinnovo dignitoso del contratto nazionale con un impegno delle aziende municipalizzate e della politica a riconoscere il ruolo dei farmacisti e delle farmaciste, profondamente cambiato dalla pandemia".
Stato di agitazione nelle Farmacie Comunali di Ferrara
Anche i dipendenti delle Farmacie Comunali di Ferrara, segnala un comunicato delle sigle confederate regionali, puntano il dito contro l'aumento salariale di 120 euro lordi. In una lettera inviata ad Assofarm, i dipendenti sottolineano che "l'ultimo Ccnl del 2015 è stato sottoscritto a condizioni tutt'altro che favorevoli per i dipendenti". I dipendenti segnalano che l'aumento "arriva insieme a un incremento di due ore lavorative alla settimana che di fatto riduce i benefici dell'aumento a una cifra risibile". I sindacati sottolineano che da parte datoriale ciò è stato motivato con "le spinte della competizione del mercato: la competizione, in sostanza, si affronta solo abbassando il costo del lavoro". "Il personale è un costo - scrivono i dipendenti nella lettera - quando non risulti adeguato alla mole di lavoro e di servizio che produce. Perché non si parla mai degli altri centri di costo delle nostre aziende, di ciò che attiene il piano industriale, la gestione, le spese, le sovrastrutture, che pure incidono e non poco sui bilanci finali. Siamo stanchi di essere continuamente etichettati come costo e mai riconosciuti come risorsa". Per i sindacati è "irrisorio l'altro incremento economico, i 25 euro per i nuovi servizi, un'inezia paragonata al carico di formazione e organizzazione necessario. Dell'Una Tantum per il periodo di vacanza contrattuale, poi, nessuna traccia". "Troppo spesso operiamo affiancando o sostituendo le aziende sanitarie gratuitamente o per pochi spiccioli. Troppo spesso attività più remunerative vengono sottratte dalle Asl alle farmacie in cambio di altre che lo sono assai meno".
Dipendenti: facciamo valere bilancio economico e sociale
Per quel che riguarda la minaccia ostentata delle privatizzazioni, i lavoratori ricordano che rappresenta un rischio per loro come per la controparte, perché "se sparissero le aziende, sparirebbe anche Assofarm". "Le nostre aziende hanno un bilancio economico e uno sociale. Facciamoli valere entrambi - suggeriscono i farmacisti - diamo valore e dignità anche a tutti quei servizi che magari producono meno reddito ma vanno incontro ai bisogni della gente, in particolare le fasce più deboli economicamente e socialmente". "La lettera - commenta Chiara Ferrari, segreteria Filcams Cgil Emilia Romagna - inviata spontaneamente dalle lavoratrici e i lavoratori delle Farmacie di Ferrara, tratta in modo dettagliato i temi del rinnovo contrattuale e porta al centro dell'attenzione il rapporto che esiste tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali, ricostruendo il senso di una connessione che spesso le associazioni datoriali dimenticano quando contestano le posizioni intransigenti, tacciate di anacronismo, dell'azione sindacale. I sindacati rappresentano i lavoratori e nelle istanze che promuovono c'è tutta la loro forza".
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