Pandemia, rallenta curva di nuovi casi e cambia la gestione. A giugno primi dati su long Covid
In calo l'incidenza settimanale, in lieve calo le terapie intensive. La pandemia non è finita e andrà gestito il Long Covid: a giugno i primi dati e rete di centri
Secondo i dati del ministero Salute, l'incidenza settimanale a livello nazionale è in lieve calo con 836 casi ogni 100.000 abitanti nell'ultima settimana di marzo contro gli 848 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente, un dato incoraggiante nel primo giorno di fine dell'emergenza ma la pandemia resta cambia semplicemente che la gestione non più di natura straordinaria, ma da portare su binari di ordinarietà integrando anche nuovi strumenti per gestire gli effetti del Long Covid a cominciare dai dati: i primi saranno disponibili a giugno. Questi i temi emersi a commento dei dati odierni diffusi dell'Istituto superiore di sanità.
Iss: in aumento ricoveri, in lieve calo le terapie intensive
I dati del monitoraggio della Cabina di regia indicano che periodo 9-22 marzo 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,24, in aumento rispetto alla settimana precedente e con un range che supera la soglia epidemica anche nel limite inferiore. L'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero invece cala lievemente: il 22 marzo Rt è a 1,03 rispetto all'1,08 del 15 marzo. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,7% vs 4,5% e il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 31 marzo) vs il 13,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 24 marzo). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (14% vs 15% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% vs 37%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 49%).
Ministro Speranza: pandemia non è finita ma cambia la gestione
Da oggi, commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza "cambia semplicemente che la gestione della pandemia non sarà più di natura straordinaria, ma proviamo a portarla su binari di ordinarietà. E questo possiamo permettercelo perché abbiamo tassi di vaccinazione molto alti, abbiamo finalmente farmaci antivirali che sono piuttosto efficaci ed entriamo in una fase diversa. Ma dobbiamo farlo con i piedi per terra, perché la pandemia è ancora in corso. Non c'è un pulsante 'off' che magicamente viene premuto e la spegne definitivamente. Proviamo a gestirla con modalità ordinarie e questa è la grande novità che da oggi caratterizza questa fase. Ma piedi per terra - ha avvertito il ministro - perché la pandemia è ancora in corso. Sarebbe un errore pensare che con la fine dello stato d'emergenza ci mettiamo definitivamente alle spalle un virus che invece ancora circola e fa 150 morti al giorno".
Long Covid, Brusaferro (Iss): preparati a gestirlo
La "partita" con il Covid "è ancora in corso" sottolinea Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità ed ex portavoce del Cts, il Comitato tecnico scientifico appena sciolto in un'intervista a Il Sole 24 Ore con riferimento agli effetti a lungo termine del Long Covid: "Stiamo studiando il Long Covid che sembra colpire almeno il 10% di chi si è infettato. Per giugno contiamo di avere i primi risultati che ci daranno una dimensione del fenomeno, con la valorizzazione anche di una rete di centri in tutta Italia in grado di dare una risposta omogenea a chi è colpito da queste complicanze. Siamo in una fase nuova che vediamo anche in altri Paesi, caratterizzata da una circolazione ancora significativa del virus sostenuta da Omicron e le sue sub varianti, ma che impatta al momento in maniera limitata sui servizi sanitari". Secondo l'esperto è "difficile fare previsioni, perché il virus circola in tutto il mondo e per questo è fondamentale continuare a monitorarlo".
TAG:INCIDENZA, MINISTERO DELLA SALUTE, COVID-19, LONG COVID
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A cura di Sabina Mastrangelo
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