Long Covid, ne soffre una persona su 8: ecco i sintomi più comuni e le novità per contrastarli
Il Long Covid colpisce ancora 1 persona su 8, di tutte le età, ma la diagnosi è difficile. Ecco i sintomi più comuni e le novità per contrastarli
Si stima che 1 persona su 8 soffra ancora di Long Covid. Un problema che «su scala globale, da tempo non ha ricevuto l'attenzione che merita», evidenzia un editoriale su The Lancet che, in occasione della giornata internazionale di sensibilizzazione sul long Covid, chiede all'Unione Europea un'agenda di ricerca sul tema. Sono oltre 750 milioni le persone colpite dal Covid e il Long Covid, ovvero «una condizione multisistemica post-infezione debilitante compromette le capacità di svolgere attività quotidiane per diversi mesi o anni», «si verifica nel 10-20% dei casi in persone di tutte le età». «Insieme dobbiamo intensificare la ricerca sulle sue cause, conseguenze e trattamento, con un approccio coordinato» a livello Ue. «Lo dobbiamo a milioni di nostri cittadini». A sottolinearlo in un tweet è stata la commissaria alla Salute Stella Kyriakides, che ha ricordato «l'importante Consiglio Epsco con i ministri della Salute, che si è tenuto oggi e in cui sono stati discussi una serie di importanti dossier sanitari», facendo il punto anche sulla pandemia.
Long Covid non è una condizione psicosomatica
Si stima, si legge su The Lancet, «che una persona su dieci che sviluppano Long Covid smetta di lavorare, con conseguenti ingenti perdite economiche» e la conseguenza «è un diffuso danno globale alla salute, al benessere e ai mezzi stessi di sussistenza delle persone». Spesso «liquidato come una condizione psicosomatica, deve essere preso sul serio». Invece «molti pazienti faticano a ottenere una diagnosi definitiva» e «su scala globale, il Long Covid non ha ricevuto l'attenzione che merita e c'è una generale mancanza di consapevolezza pubblica». In molti Paesi a basso e medio reddito, come in India, Cina e Sudafrica, mancano i dati. Da qui l'appello: «un'agenda di ricerca multidisciplinare coordinata a livello globale è essenziale per migliorare la nostra comprensione della causa, dei trattamenti, dei fattori di rischio e della prevenzione del Long Covid». Tuttavia, i progressi sono «lenti a causa della mancanza di attenzione e risorse». Nell'agosto 2022 gli Stati Uniti hanno istituito il National Research Action Plan on Long Covid, che ha portato a stanziare 1,15 miliardi di dollari per il progetto Researching Covid to Enhance Recovery (Recover). L'Ue deve ancora definire un'agenda di ricerca ad hoc e la rete di associazioni di pazienti Long Covid Europe chiede, a questo scopo, 500 milioni di euro dall'UE.
I sintomi più comuni e le terapie per contrastarli
Per contrastare i più comuni sintomi della sindrome post-Covid «nell'87% dei pazienti con disturbi gastrici e nell'80% dei pazienti con insonnia», uno studio che ha coinvolto oltre 20 centri di ricerca, coordinato dal Consorzio International Translational Medical Education (Itme), che coinvolge l'Università Federico II di Napoli, l'Albert Einstein College di New York e il Cardiovascular Research Center di Ahalst (Belgio), ha dimostrato che un cocktail di arginina e vitamina C «sia in grado di migliorare la percezione dei sintomi». Nello studio sono stati coinvolti in totale 1.390 pazienti con Long Covid, intervistati in relazione ai sintomi manifestati e divisi in due gruppi: un primo che ha ricevuto una combinazione multivitaminica (tra cui Vitamina B, B1, B2, B6 e acido folico) e un secondo che ha ricevuto il mix di Arginina e Vitamina C liposomiale.
«Dopo 30 giorni abbiamo osservato che nell'87% dei pazienti a cui è stato dato il mix di Arginina e Vitamina C, i disturbi gastrici erano assenti contro il 64% dei pazienti che invece ha ricevuto il composto multivitaminico - spiega Gaetano Santulli, tra i principali autori dello studio e professore di Cardiologia dell'Albert Einstein College di New York -. Allo stesso modo per l'insonnia il disturbo è risultato assente nell'80% dei pazienti trattati con il cocktail arginina + vitamina C, contro il 40% dei pazienti che ha ricevuto l'altro composto a base di Vitamina B». «E' ormai noto che il Long Covid determina disturbi neurologici, tra cui l'insonnia, e colpisce anche l'intestino con lo sviluppo di sintomi gastrointestinali persistenti, come nausea, diarrea e dolori addominali - spiega Bruno Trimarco, co-autore dello studio e professore emerito di Cardiologia all'Università Federico II di Napoli - Tra i possibili meccanismi coinvolti vi è l'alterazione della barriera ematoencefalica costituita da cellule endoteliali che può comportare una disregolazione del sistema neurovegetativo. Questa disfunzione altera il ritmo sonno-veglia con sviluppo dell'insonnia e implicazioni anche a livello gastrico-metabolico con l'insorgenza di nausea e crampi addominali». «L'arginina è un amminoacido essenziale che ha molteplici funzioni nella reattività endoteliale in risposta all'esigenza dei diversi tessuti. Di conseguenza, ripristinare i valori di arginina porta a un miglioramento significativo dei sintomi associati alla sindrome post-infezione», concludono gli esperti.
TAG:VITAMINA D, ARGININA, LONG COVID
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A cura di Redazione Farmacista33
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