Epatite C. In farmacie test point-of-care, consulenza ed educazione: impatto valutato da studio dei Cdc
Lo screening per l'epatite C è parte della strategia efficace per l'eradicazione della malattia. Studio dei Cdc mostra valore del contributo delle farmacie
Sebbene le infezioni da virus dell'epatite C (HCV) siano storicamente associate a prognosi sfavorevole, i progressi nel trattamento hanno ridotto significativamente la malattia e la morte e lo screening è una strategia efficace per accedere alla terapia. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha fissato come obiettivo per l'eliminazione globale dell'HCV il 2030. Le farmacie comunitarie sono ben posizionate per far parte di tale strategia globale, come messo in evidenza da uno studio, pubblicato nel Preventing chronic diseases journal del CDC - Centers for Disease Control and Prevention.
Efficacia di test point-of-care, consulenza ed educazione
I servizi di screening in farmacia sviluppati in collaborazione con i dipartimenti sanitari statali e locali possono migliorare la salute pubblica aumentando l'accesso ai test, soprattutto tra le persone a maggior rischio e offrendo una chiara strategia di collegamento alla cura. E uno studio, pubblicato nel Preventing chronic diseases journal del CDC, mostra proprio l'efficacia dei test point-of-care, della consulenza e dell'educazione sulla malattia per le popolazioni a maggior rischio di infezione da HIV e HCV attraverso programmi di screening nelle farmacie di comunità. Lo studio è stato condotto da luglio 2015 ad agosto 2018, in 61 farmacie di contesti rurali e urbani in 4 stati: Georgia, Michigan, Ohio e West Virginia.
Fondamentale la formazione dei farmacisti
Prima di partecipare al programma di screening, tutti i farmacisti hanno completato un programma di certificazione di 20 ore accreditato dal Council for Pharmacy Education sull'uso e l'interpretazione dei test point-of-care e sulla consulenza ai pazienti che ricevono un risultato reattivo del test per l'HIV o l'HCV. Un totale di 1.164 pazienti è stato sottoposto a screening per HIV, HCV o entrambi. Tra gli 867 pazienti sottoposti a screening per HCV, l'età media era di 46,5 anni, il 55,7% era di sesso femminile e il 20% ha avuto un risultato reattivo. I soggetti con risultato reattivo hanno ricevuto materiale informativo, sono stati inviati a centri per il test di conferma e segnalati ai dipartimenti sanitari statali o locali appropriati, per essere monitorati e ricevere le cure di follow-up appropriate. Ulteriori studi condotti negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e Regno Unito hanno sottolineato ed evidenziato il potenziale che le farmacie comunitarie possono fornire nel test e trattamento dell'HCV, in particolare nei soggetti più a rischio, come nei soggetti che si drogano (PWID, People who inject drugs).
Implementare il servizio nelle farmacie attraverso un documento di consenso
Il National Health Service, nel Regno Unito, sta realizzando un position paper con un gruppo di esperti internazionali, attraverso la metodologia Delphi, un processo iterativo a più fasi, che garantisce una solida metodologia peer-reviewed e massima trasparenza, per implementare il test in maniera standardizzata all'interno delle farmacie.
Paolo Levantino Farmacista clinico
Fonti:
Implementation and Evaluation of a Collaborative, Pharmacy-Based Hepatitis C and HIV Screening Program. https://www.cdc.gov/pcd/issues/2022/22_0129.htm International Journal of Pharmacy Practice 30.6 (2022): 541-547
TAG:EPATITE C, CENTERS FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION (CDC)
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A cura di Redazione Farmacista33
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