Farmaci veterinari, nella battuta di arresto post pandemia tiene la vendita online
Battuta di arresto per farmaci e parafarmaci veterinari nel dopo la pandemia anche per l'inflazione, ma in ripresa nel primo trimestre
Farmaci e parafarmaci veterinari in pandemia hanno avuto performance positive ma nel 2022, rispetto al 2021, è stata registrata una battuta d'arresto. Bene il farmaco, mentre parafarmaco in difficoltà con trend di vendita non omogeneo sul territorio nazionale. L'unico comparto che ha una crescita in valore e volume è l'online. Per avere una panoramica sulle dinamiche del mercato sotto la pressione inflazionistica, Vet33, testata Edra specializzata nel mondo della veterinaria, ha intervistato MariaGiovanna Giglia, Senior Account di NewLine RdM.
Mercato veterinari: andamento globale negativo, si salva l'online
"Come noto - precisa subito Giglia - quella della veterinaria è una categoria che negli ultimi anni ha avuto ottimi risultati: addirittura una delle poche a crescere durante la pandemia. Nel 2022, la svolta. E non positiva. Rispetto al 2021, infatti, è stata registrata una battuta d'arresto: il segmento è risultato negativo a volume (-2,2%) e flat a valore (+1%), in quanto sostenuta dall'incremento dei prezzi". L'andamento del 2022 vs 2021 rispecchia a grandi linee lo scenario negativo nazionale, ma leggermente mitigato a valore dall'inflazione. Ma non tutte le Regioni hanno avuto le stesse performance, infatti nel 2022, la regione con fatturato maggiore è stata la Lombardia seguita da Piemonte e Lazio. In tutto questo l'online ha avuto, anche nel 2022, una crescita in valore e volume, "Ma è un unicum: è il solo canale ad andare in controtendenza, a fronte di un trend negativo di Farmacia e Parafarmacia".
Aziende farmaceutiche e inflazione, interessate anche piccole aziende
La premessa, spiega Giglia è "che abbiamo davanti un mercato molto concentrato, in cui le prime 10 company sono responsabili del 73,5% del fatturato totale, e la prima, Boehringer,si intesta da sola, il 16,1%. A seguire, sul podio, troviamo Zoetis ed Elanco. Gli incrementi di prezzo registrati in questi mesi - vale la pena ricordare che la prima della top ten nell'YtD ha fatto registrare incrementi pari al 17,1% - sono stati trasversali e hanno riguardato non solo le prime 10 ma anche le aziende più piccole. Si tratta di uno scenario inedito: fino ad ora gli aumenti in farmacia erano stati molto più contenuti. Ora, invece, stiamo assistendo ad una forbice tra valore e volume che si allarga progressivamente".
Primo trimestre del 2023 in ripresa
Si è iniziato a vedere nei primi tre mesi dell'anno: "Nell'YtD (Year to date, ndr.), infatti, si è evidenziato un + 2% a volume sul totale canali (farmacia, parafarmacia, mass market e online), che a valore sale addirittura a un +12%". "Se poi ci soffermiamo su marzo, la situazione risulta ancora più positiva: +2,1% a confezione e +14, 2% a fatturato, con il farmaco che cresce addirittura del 17,2% a valore. E questo dipende dal fatto che nel 2023 è il segmento più soggetto ad aumento di prezzo: +10,6% nell'YtD, +12,8% a marzo. Gli effetti dell'inflazione galoppante, è evidente, si fanno sentire sempre di più" afferma Giglia.
Farmacia: quadro generale e performance delle principali categorie di farmaci
"Sul fatturato totale della farmacia, il farmaco ha una quota del 66,4% a volume e del 77,2 a valore, il resto è appannaggio del parafarmaco. In questo scenario, il trend della farmacia rispecchia il macrotrend cui abbiamo accennato prima, evidenziando per il 2022 un -6,1% a volume e un risicato 0,8% a valore (flat, dunque) rispetto all'anno precedente" dice Giglia. Per quanto riguardano le principali categorie di farmaci venduti in farmacia, ai primi posti, riporta l'esperta, si trovano stabilmente ectoparassitari e che insieme, sono responsabili del 28% del fatturato. In calo il volume degli antibiotici nel primo trimestre ma si confermano la seconda categoria più venduta. A seguire antinfiammatori e antitraumatici (+4,7% a valore). Bene anche i farmaci per la terapia cardiaca (+12% a volume), gli otologici ed endectocidi, per trattamento dei parassiti interni ed esterni. Gli antielmintici soffrono un po' a volume, ma crescono a valore. Anche se fuori dalla top ten, analgesici e i farmaci legati all'acidità, registrano performance significative con +79,5% nell'YtD. "Infine, i preparati dermatologici: bene nell'YtD con + 11,5% a volume e + 23,9% a valore, ma bene pure a chiusura 2022 con un + 4,6%. Va anzi detto che questa è stata l'unica categoria a poter vantare un trend positivo anche a volume" sottolinea Giglia.
Mondo parafarmaco in difficoltà
"Specialmente per quanto attiene al 2022. Parliamo infatti di -7,1 a volume e -0,7 a valore: un meccanismo al ribasso innescato dal fatto che il peso principale del segmento è appannaggio dell'alimentazione dietetica, che ha performato male, perché cannibalizzata dagli altri canali distributivi. Anche per il parafarmaco un po' di ossigeno è arrivato nei primi tre mesi di quest'anno, ma non tanto da conquistare il segno più (-1,7% a volume)" conclude Giglia.
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