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09 Luglio 2024Assofarm entra nel dettaglio delle contromisure per far fronte alla carenza di farmacisti e il potenziamento della farmacia nei servizi: salari più sostanziosi, welfare aziendale e la controversa figura professionale dell’Assistente del Farmacista"

Per affrontare il nodo della carenza di farmacisti - e anche con l’obiettivo di potenziare il ruolo della farmacia nei servizi - da Assofarm vengono ribadite, con più dettagli, le contromisure già proposte: salari più sostanziosi, welfare aziendale e la controversa «introduzione di figure di supporto quale l’Assistente del Farmacista». Una proposta, quest’ultima, che sta preoccupando molte componenti della categoria per i suoi effetti destabilizzanti e su cui molti farmacisti si dichiarano pronti a dare battaglia.
Assistente del farmacista: si riaccende il dibattito sulla proposta di Assofarm
«Nel contesto di un periodo riformatore di grande interesse per la farmacia» è la posizione espressa dal presidente di Assofarm, Luca Pieri, in un editoriale, a margine della 42° Assemblea «sono presenti criticità che devono essere affrontate». Tra «i dossier aperti sui tavoli istituzionali della Farmacia c’è, in primo luogo, la Farmacia dei Servizi e la Nuova Remunerazione», ma su quest’ultima «ogni giudizio di merito viene rimandato alla fine dell’anno, quando sarà possibile valutare con maggiore oggettività i risultati del nuovo corso iniziato a marzo». Quanto alla farmacia dei servizi, «si deve procedere con più decisione», «investendo anche in formazione e logistica». «Realizzare le sperimentazioni sui territori, produrre risultati rilevanti che dimostrino l’efficacia dei servizi in farmacia, significa dotarci di un prerequisito fondamentale per fare il grande balzo in avanti che stiamo prospettando da qualche mese nel dibattito nazionale: l’accreditamento al SSN». D’altra parte, «l’accreditamento potrebbe innalzare il livello di integrazione della Farmacia nella Sanità pubblica, aprire nuove opportunità» ed «elevare i servizi a componente di un più ampio progetto di sviluppo del settore», anche se, di rimando, «tale scenario imporrebbe alle farmacie un innalzamento del loro impegno».
I dettagli: supporto al banco per dispensare farmaci e servizi sotto supervisione del farmacista
Ma da Assofarm viene poi ribadito un punto che già era emerso nei mesi scorsi: «Propedeutica a questa grande svolta è la soluzione positiva della carenza di farmacisti». Sul tema «le posizioni di Assofarm sono ormai note: ad un problema articolato come questo intendiamo rispondere con un complesso di contromisure, dai salari più sostanziosi - grazie alle risorse generate dalla farmacia dei servizi - al welfare aziendale, fino all’introduzione di figure di supporto come l’Assistente del Farmacista. Stiamo immaginando qualcosa di diverso da un “farmacista light”, un “farmacista di serie B” o altre semplificazioni. Stiamo invece prefigurando la creazione di un professionista già presente in altri paesi nordeuropei – nel corso dell’Assemblea abbiamo illustrato il caso olandese -: un professionista dotato di competenze tanto scientifiche, quanto operative in grado di supportare il farmacista nell’attività al banco. Un tecnico che, sotto la supervisione del farmacista, possa dispensare farmaci e servizi, non in sostituzione o sovrapposizione al farmacista, ma in quanto braccio operativo del farmacista stesso».
Mentre, continua Assofarm, un elemento di criticità è rappresentato dal «farmacista a partita iva, soggetto che attiva inevitabilmente tensioni con i colleghi e che per sua natura è quanto di più lontano potrebbe esservi con l’idea di relazione personale e continuativa con il paziente e con il territorio locale. La centralità del farmacista può rimanere tale solo se rinnoveremo i processi dispensativi e gli organigrammi a loro supporto».
È allarme tra i farmacisti. Mnlf e Culpi: pronti alla piazza. Segnaleremo corsi illeciti ad Antitrust
La proposta, in più occasioni, ha visto la forte perplessità di molti farmacisti che, anche sui social, stanno esprimendo preoccupazione e si dichiarano pronti ad attivarsi. «Il nostro allarme e la nostra vigilanza è al massimo livello» è il commento in una nota di oggi del Movimento nazionale liberi farmacisti e della Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane, che rinnovano la preoccupazione già espressa nei giorni scorsi: la proposta, d’altra parte, appare destabilizzante, perché «potrebbe mettere la parola fine alla professione. Ci sfugge il motivo per cui si continua a insistere su una proposta che non incontra il favore della maggioranza dei farmacisti», che sono «a perfetta conoscenza di cosa accadrebbe nelle farmacie, cosa accadrebbe alla professione e quale uso verrebbe fatto di questa nuova figura “surrogata”. Non vogliamo né il “farmacista light” né il “farmacista di serie B”, espressioni, per altro, poco rispettose nei confronti della categoria. Lo ripetiamo: MNLF e CULPI sono già mobilitate e pronte a scendere in piazza, insieme ad altre associazioni». E intanto, «saranno anche segnalati all’Antitrust, per pubblicità ingannevole, tutti i corsi per “assistente” o “coadiutore” di farmacia a pagamento senza alcun valore legale».
Nei giorni scorsi, anche Angela Noferi, in una intervista a Farmacista33, era intervenuta sul tema: «I farmacisti sono figure qualificate e preparate per gestire i servizi e la presa in carico del paziente. Si tratta solo di mettere tali professionisti nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro, in primo luogo attraverso un ambiente che li tuteli e li protegga, prospettando percorsi di crescita adeguati e soprattutto con un appropriato riconoscimento economico. Questi sono passaggi imprescindibili, mentre le ipotesi formulate rischiano di introdurre elementi di destabilizzazione rispetto a un sistema costruito innanzitutto a tutela del paziente e della sua salute. La carenza di personale non va affrontata con scorciatoie, ma confrontandosi tutti insieme su quello che è il reale nodo».
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