Industria farmaceutica
17 Aprile 2025È stato siglato, con largo anticipo, il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i settori chimico e farmaceutico, valido per il triennio 2025-2028 con un aumento economico complessivo di 294 euro per l’intera vigenza del contratto
È stato siglato, con largo anticipo, il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i settori chimico e farmaceutico, valido per il triennio 2025-2028. Protagonisti dell’intesa sono Federchimica, Farmindustria e le principali sigle sindacali di settore – Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Ugl Chimici, Failc-Confail, Fialc-Cisal – che, con un accordo definito “rapido ed equilibrato”, confermano il valore di un modello di relazioni industriali basato sul dialogo strutturato e sulla responsabilità sociale.
“Questo rinnovo – ha dichiarato Francesco Buzzella, Presidente di Federchimica – è frutto di un metodo di confronto serio e continuo, capace di produrre soluzioni pragmatiche, a beneficio sia delle imprese che dei lavoratori.” Un’affermazione che fotografa con chiarezza la portata politica dell’accordo: nel panorama italiano, spesso attraversato da tensioni sindacali e contratti scaduti da anni, l’industria chimico-farmaceutica si presenta come modello virtuoso, anche in termini di stabilità e pace sociale.
Con un aumento economico complessivo di 294 euro per l’intera vigenza del contratto – comprensivo dell’anticipo di gennaio 2024 – e un sistema di verifica degli scostamenti inflattivi confermato, l’accordo garantisce tutela del potere d’acquisto. Ma è sul fronte normativo che il CCNL mostra il proprio respiro strategico, con l’introduzione di importanti Linee Guida in materia di Intelligenza Artificiale, inclusione, contrasto a molestie e violenze sul lavoro. La visione strategica dell’accordo si riflette nelle parole di Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria:
“Il rinnovo è un atto responsabile e concreto. Oggi le sfide non sono solo economiche, ma legate alla capacità di innovare e attrarre competenze.” L’industria farmaceutica, che ha visto una crescita occupazionale dell’8% negli ultimi cinque anni, punta così a consolidare il proprio ruolo di traino dell’economia nazionale. L’accordo rafforza infatti i percorsi di istruzione terziaria, investe in formazione continua e nella certificazione trasparente delle competenze, prevedendo inoltre tutele potenziate per la malattia e la conciliazione tra vita e lavoro.
Non meno rilevante l’impegno verso la sicurezza: secondo i dati INAIL, il settore chimico-farmaceutico risulta tra i più virtuosi per performance di sicurezza sul lavoro. Una leadership confermata dal rafforzamento delle misure contrattuali in materia, con un’estensione della cultura della prevenzione anche oltre i confini aziendali. L’accordo rappresenta un punto di riferimento non solo per i comparti coinvolti, ma per l’intero sistema industriale italiano. In un’epoca in cui si moltiplicano i contratti “pirata” e si frammenta il mondo del lavoro, la compattezza delle Parti Sociali dimostra che si può coniugare competitività, inclusione, sostenibilità e tutela del lavoro. Come ha sottolineato Bernardo Sestini, vicepresidente di Federchimica: “Con questo approccio partecipativo vogliamo rafforzare un settore strategico per lo sviluppo sostenibile, supportare la competitività europea e contribuire alla crescita economica, sociale e culturale del Paese”.
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