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16 Maggio 2025Prosegue il confronto a distanza tra Federfarma e i sindacati dei farmacisti sull’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. Secondo le sigle l'aumento salariale proposto è inadeguato e non riconosce il giusto valore alla professionalità dei farmacisti dipendenti. Il 19 maggio i sindacati decideranno le azioni di mobilitazione da intraprendere

Prosegue il botta e risposta, per il tramite di comunicati ufficiali, sull’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto delle farmacie private che per le organizzazioni sindacali dei farmacisti è dovuta alla proposta di aumento salariale di una cifra “modestissima di soli 120 euro”, da parte di Federfarma “che non ha manifestato alcuna intenzione di andare incontro alla loro proposta” di 360 euro.
Secondo le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, la risposta di Federfarma diffusa ieri a mezzo stampa, è pieno di "contraddizioni” e si legge ancora nella nota delle OO. SS. “Federfarma sa benissimo che la trattativa per il rinnovo del contratto si è interrotta in ragione della proposta di incremento salariale di sole 120 euro formulata dalla stessa Associazione”.
“Le organizzazioni sindacali sottolineano come la questione dell’aumento salariale sia stata al centro degli ultimi incontri con la controparte datoriale, che non ha manifestato alcuna intenzione di andare incontro alla loro proposta, mantenendo il punto su una cifra modestissima per coprire un intero triennio di vigenza contrattuale".
Nei giorni scorsi il dibattito era stato alimentato da una nota ufficiale di Federfarma in cui il sindacato dei titolari di farmacia ha ribadito che oltre alla proposta economica – quella, appunto, contestata dalle sigle sindacali – sono state presentate una serie di proposte che mirano a valorizzare la professionalità dei collaboratori: dalla revisione degli inquadramenti, con l’introduzione di un nuovo livello intermedio per i farmacisti con maggiori responsabilità, all’inserimento di figure di supporto per alleggerire i carichi amministrativi. Sul tavolo anche il potenziamento del welfare, la definizione di premi di produzione attraverso la contrattazione integrativa, l’estensione delle tutele su maternità, malattia e violenza di genere, oltre al riconoscimento della formazione ECM in orario di lavoro. Federfarma ha richiamato anche le misure già introdotte con il precedente rinnovo, ribadendo che il contratto deve essere uno strumento per tutelare i lavoratori ma anche per garantire la sostenibilità del sistema farmacia.
Federfarma apre al dialogo per coniugare professionalità, tutele e sostenibilità
Ma per le tre sigle "è evidente che Federfarma non consideri il salario uno strumento prioritario per riconoscere il giusto valore alla professionalità. Se i dipendenti da farmacie private, che hanno retribuzioni inferiori a quelle di farmaciste e farmacisti loro colleghi che operano nell’ambito delle parafarmacie, vuol dire che chi dichiara di voler riconoscere valore al lavoro dei propri dipendenti dimostra di volerlo fare solo a parole”.
Lunedì 19 maggio, ha fatto sapere a Farmacista33 Benedetta Mariani dirigente sindacale Filcams “è convocato il coordinamento nazionale unitario delle strutture sindacali e dei delegati dei farmacisti dipendenti delle farmacie".
"C’è molta agitazione dopo la notizia della rottura del tavolo – spiega la sindacalista - e i lavoratori vogliono rendere visibile la loro protesta rispetto alle condizioni economiche che Federfarma propone. I farmacisti vogliono il rinnovo del contratto, ma non a queste condizioni economiche. Lunedì decideremo insieme il tipo di iniziative da intraprendere, che probabilmente si articoleranno sia a livello territoriale che nazionale, per far capire a Federfarma che la discussione può riprendere solo sulla base di una proposta economica diversa. Perché il fondamento di un rinnovo contrattuale – al di là dei contenuti normativi, che pure hanno un valore – non può che essere un aumento salariale dignitoso".
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