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01 Luglio 2025

Sciopero dei farmacisti a Roma: stipendi inadeguati, vogliamo un contratto dignitoso

Si è svolto a Roma lo sciopero di 4 ore indetto dalle sigle di rappresentanza dei dipendenti di farmacia, 350 farmacisti presenti al presidio in Piazza San Giovanni. La delegazione sindacale è stata ricevuta da Federfarma

di Simona Zazzetta


sciopero

Sono circa 350 i farmacisti presenti al presidio in piazza San Giovanni a Roma, sotto la sede di Federfarma, che hanno aderito allo sciopero di 4 ore indetto per il 1° luglio dai dipendenti delle farmacie di Roma e del Lazio. La protesta è stata organizzata per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, con un adeguamento economico che, al momento, non ha trovato un punto d’incontro tra le parti. Una delegazione delle rappresentanze sindacali è stata ricevuta da Federfarma.

Le richieste di dipendenti 

Lo sciopero era previsto dalle 8 alle 12, e dalle 9 alle 11 si è tenuto un presidio davanti alla sede nazionale di Federfarma. Alla base della mobilitazione c’è la posizione di Federfarma, che – secondo le organizzazioni sindacali – ha confermato la proposta di un aumento salariale complessivo di soli 120 euro spalmati sui prossimi tre anni, giudicata “inadeguata e irricevibile”.

“Una paghetta paternalistica da parte di Federfarma nei confronti dei lavoratori delle farmacie, è una vergogna e ci sentiamo umiliati. Per questo siamo oggi in piazza a Roma”, ribadiscono i sindacati presenti al presidio.

“Oggi è una giornata molto importante – ha dichiarato all'Adnkronos Salute il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola – è il primo sciopero dei farmacisti e delle farmaciste che sono in piazza per chiedere un giusto rinnovo del contratto e un giusto salario. Sono professionisti a cui viene chiesta un’alta formazione e grande competenza. Sono attenti al servizio e alle persone, ma vogliono il riconoscimento dei loro diritti”.

Secondo Claudia Delfini, funzionaria del sindacato Fisascat Cisl Roma Capitale, “il problema è anche normare la farmacia dei servizi. È un settore che non ha conosciuto la crisi durante la pandemia da Covid, anzi: le farmacie hanno registrato una crescita esponenziale del fatturato. Ora, restituire qualcosa a chi ha contribuito a quella crescita credo sia giusto”.

Tra i commenti raccolti tra i farmacisti emergono criticità legate agli orari di lavoro e alla mancanza di sicurezza durante i turni notturni. “In molti non sanno che guadagniamo come uno store manager di una catena di abbigliamento, anche dopo tanti anni di servizio”, racconta una farmacista. “Offriamo sempre più servizi, ma abbiamo salari inferiori ai commessi”.

Risposta attiva dei farmacisti dal territorio 

I sindacati sottolineano che la proposta di Federfarma è “completamente scollegata dalla realtà economica del settore e dalle legittime aspettative di farmaciste, farmacisti e addetti delle farmacie private, che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale alla cittadinanza. La grande partecipazione alle iniziative di mobilitazione organizzate a livello territoriale conferma il disagio diffuso nel comparto. In assenza di un cambiamento di rotta da parte datoriale, la mobilitazione risulta essere oggi l’unico strumento efficace per rivendicare un contratto dignitoso e all’altezza del lavoro svolto ogni giorno nelle farmacie”.

"In questa mobilitazione si manifesta chiaramente il lavoro svolto nel settore per costruire e favorire la partecipazione dei lavoratori, un lavoro volto a valorizzare il ruolo dei territori. Ci sono stati già numerosi presidi in cui i farmacisti collaboratori e i dipendenti delle farmacie private hanno dimostrato inequivocabilmente il loro bisogno di un nuovo contratto che cambi le condizioni lavorative, e al contempo, la loro ferma volontà di partecipare attivamente al percorso per ottenerlo" commenta a Farmacista33 Benedetta Mariani Responsabile Progetto Farmacie Filcams

Indicazioni per i titolari: garantire i servizi minimi

Con una circolare, Federfarma ha comunicato ai titolari del Lazio le modalità di gestione dello sciopero:

“Lo sciopero riguarda tutto il personale dipendente delle farmacie e, quindi, non è limitato alla sola categoria professionale dei farmacisti collaboratori. Si ricorda che lo sciopero è un diritto garantito dalla Costituzione (art. 40); pertanto, si invitano i Titolari al rispetto del legittimo esercizio del diritto di sciopero da parte del personale dipendente”.

Poiché il servizio farmaceutico rientra tra i servizi pubblici essenziali, “al fine di garantire l’equo contemperamento dei diritti costituzionalmente garantiti alla vita e alla salute dei cittadini con quello di sciopero dei lavoratori dipendenti delle farmacie private, si richiamano tutte le Parti ad assicurare le prestazioni indispensabili, e quindi a garantire i servizi minimi”.

Pertanto, i titolari dovranno assicurare le prestazioni indispensabili secondo le quote di personale indicate dall’Autorità competente in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Infine, per una corretta gestione dei rapporti di lavoro, la circolare ricorda che l’adesione allo sciopero, seppur legittima, non è retribuita: per le ore di astensione dal lavoro, si applicherà una corrispondente decurtazione del trattamento economico.

TAG: FILCAMS CGIL, RINNOVO DEL CONTRATTO, SCIOPERO DI LAVORATORI DIPENDENTI

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