Psoriasi: dieta mediterranea per una pelle sotto controllo
La corretta alimentazione aiuta a controllare i sintomi della psoriasi, una patologia cronica infiammatoria autoimmune
La psoriasi è una patologia cronica infiammatoria autoimmune che colpisce più organi, anche se gli effetti più evidenti sono a carico della pelle. Ne soffre dal 2 al 4% della popolazione mondiale e in Italia circa 3 milioni di persone. A provocarla è una combinazione di fattori: disfunzione del sistema immunitario, patrimonio genetico ed esposizione a specifici fattori ambientali, alcuni dei quali particolarmente condizionanti. Tra questi ultimi stili di vita scorretti come il fumo, fattore scatenante soprattutto nelle donne, lo stress e un'alimentazione non adeguata (alcol, soprattutto in età giovanile), sbilanciata verso alimenti pro-infiammatori. Non c'è una cura ma esistono terapie efficaci con le quali si ottengono buoni risultati sia per le forme moderate sia per quelle più gravi.
Giornata Mondiale della Psoriasi, corretta alimentazione per la miglior gestione della malattia
Se ne è parlato di recente, in occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi che si è celebrata il 29 ottobre, durante la presentazione di una campagna informativa, per la prima volta, incentrata sull'alimentazione e organizzata da APIAFCO, Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza. "Vorremmo rispondere alla richiesta d'aiuto dei pazienti- ha detto Valeria Corazza, Presidente di APFIACO - che, sempre di più, si pongono domande sull'importanza di un'alimentazione corretta". APIAFCO ha per l'occasione prodotto per i soci anche una collana di libri - Cibo e Benessere - sulla corretta alimentazione per la miglior gestione della malattia. Corretta alimentazione per una persona affetta da psoriasi significa scegliere innanzitutto alimenti che abbassino il livello infiammatorio intestinale e sistemico. «Il rischio di sviluppare sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e malattie infiammatorie intestinali, è infatti maggiore nei pazienti affetti da psoriasi rispetto a quello della popolazione generale", secondo Federico Bardazzi, responsabile Ambulatorio Psoriasi Severe U.O. Dermatologia, Policlinico di S. Orsola, Bologna. La Dieta Mediterranea è il principale riferimento nutrizionale. Sembra infatti che in persone affette da psoriasi un'elevata aderenza alla Dieta Mediterranea si associ a sintomi meno severi", spiega il prof. Enzo Spisni, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali Università di Bologna. Rispetto al resto della popolazione i pazienti affetti da psoriasi mostrano una maggiore prevalenza di obesità e sindrome metabolica, due condizioni anch'esse caratterizzate da un importante stato infiammatorio cronico. Psoriasi e obesità, sono disturbi strettamente legati tra loro. Una buona aderenza alla Dieta Mediterranea, grazie alla sua caratteristica di approccio dietetico ad azione antinfiammatoria, potrebbe essere la chiave per contrastarli entrambi.
Quali alimenti scegliere quindi?
Quali alimenti scegliere quindi? Non devono mancare frutta e verdura in cui vi sono vitamine, minerali e fibra alimentare, tutti componenti attivi che hanno un'azione provata nel controllo dei processi infiammatori. Come fonte proteica importante dare spazio ai legumi e al pesce, soprattutto quello azzurro (aringhe, sarde e acciughe), che ha una più alta concentrazione di acidi grassi della serie Omega 3. Prediligere quindi olio extra vergine di oliva come grasso principale. Per pasta e pane sono consigliati i grani di varietà tradizionali con un glutine caratterizzato da minor forza (i cosiddetti "grani antichi"), meno strutturato e meglio tollerato perché porta alla formazione di una quantità minore di quei frammenti proteici che sono considerati "tossici" per i celiaci, ma anche per tutti gli altri soggetti perché contribuiscono ad innescare processi infiammatori. Molto moderato infine deve essere il consumo di carne È dimostrata l'associazione tra il consumo elevato di carne, in particolare quella rossa e quella lavorata, e i fattori di rischio legati alla presenza di grassi saturi, alle proteine animali in eccesso e alle cotture (bruciature). Non serve eliminarla ma sono sufficienti 2-3 porzioni di carne alla settimana a testa (in media in Italia se ne consuma 3 volte di più), come infatti è previsto dal modello della Dieta Mediterranea.
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A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
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