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Nutrizione

12 Luglio 2024

Cereali integrali, fibre alleate per prevenire il cancro. Review evidenzia forte legame dieta-rischi

Un maggiore consumo di cereali integrali, ma anche di tutti gli alimenti contenenti fibre, diminuisce il rischio di sviluppare alcune tipologie di cancro. Il parere del World Cancer Center Foundation 

di Francesca De vecchi - Tecnologa alimentare


Cereali integrali, fibre alleate per prevenire il cancro. Review evidenzia forte legame dieta-rischi

Un maggiore consumo di cereali integrali, ma anche di tutti gli alimenti contenenti fibre, diminuisce il rischio di sviluppare alcune tipologie di cancro. Così commentava il panel di esperti del World Cancer Center Foundation a conclusione della stesura del terzo Expert Report Diet, Nutrizioni, Physical Activity and Cancer: a Global Perspective, nel 2018 (i precedenti sono datati 1997 e 2007). A seguito della revisione di un decennio di letteratura mondiale sulla prevenzione del cancro, nel documento sono state riassunte le evidenze più forti che collegano la dieta al rischio di malattia. 

Stretto legame fra il consumo di cereali integrali e cancro colon retto

Le principali sottolineano proprio lo stretto rapporto fra il consumo di cereali integrali e lo sviluppo in particolare di una tipologia di cancro, quello del colon retto. Per dirlo, il panel ha analizzato 99 studi che in totale hanno coinvolto più di 29 milioni di adulti e più di 247 000 casi di cancro. 

La macinazione del seme intero di grano, riso, mais, miglio, sorgo, orzo, avena e segale dà luogo alle corrispondenti farine integrali, che conservano quindi crusca, germe e ovviamente endosperma, cioè la parte ricca di amido. Da un punto di vista di composizione i nutrienti principali di queste farine sono l’amido e le proteine; ma un ruolo fondamentale è giocato proprio dalla parte “minoritaria” e presente in quantità variabile di fibre, vitamine del gruppo B e altri micronutrienti, per lo più concentrati nel germe e negli strati esterni del chicco. 

La raffinazione del chicco, che appunto rimuove gli strati più esterni e che viene eseguita perché l’allontanamento della parte ricca di grassi (il germe) conferisce una maggior stabilità all’irrancidimento - dà luogo ad una farina in cui la presenza di fibre e micronutrienti è fortemente ridotta. A questa parte che comprende vari nutrienti bioattivi e composti non nutrienti tra cui vitamina E, selenio, rame, zinco, lignani, fitoestrogeni e composti fenolici e fibre alimentari sono state attribuite plausibili proprietà anticancro. Ad esempio – si legge nel Report - diversi acidi fenolici hanno dimostrato in studi sperimentali di stimolare l'attività antiossidante. Gli alchilresorcineli, anche biomarcatori dell'assunzione di grano integrale e segale, sembra siano inversamente correlati al rischio di cancro del colon-retto nello studio europeo prospettico EPIC, sul cancro e la nutrizione. 

I benefici della fibra sul colon

Secondo SINU, la Società Italiana di Nutrizione Umana, il consumo giornaliero di carboidrati pari al 55-60% dell’introito energetico giornaliero dovrebbe prediligere soprattutto le fonti integrali e non c’è dubbio che la fibra continui ad essere l’elemento di maggior interesse: secondo i LARN, dovrebbe preferibilmente derivare da alimenti che ne sono naturalmente ricchi, come appunto i cereali integrali (ma anche legumi, frutta e verdura), in quantità pari a 25 g/die, negli adulti, anche in caso di apporti energetici <2000 kcal/die (i riferimenti per il consumo di cereali e di fibra si intendono fatte salve specifiche condizioni di salute che dovessero limitarne l’introito). Tra i benefici principali dei diversi tipi di fibre c’è il fatto che possono essere fermentati o metabolizzati dalla microflora del colon con una ricaduta diretta sulla sua selezione. La fermentazione origina acidi grassi a catena corta, come il butirrato, che hanno dimostrato in studi sperimentali di avere effetti antiproliferativi per le cellule tumorali del colon. I benefici della fibra sul colon derivano anche da altri meccanismi: per esempio la riduzione del tempo di transito intestinale e l'aumento della massa fecale, che ridurrebbe la possibilità di interazione fra i batteri mutageni fecali e la mucosa del colon.

In termini di prevenzione va ovviamente ricordato che il rischio di cancro al colon-retto diminuisce anche all’aumentare di attività fisica e aumenta nei soggetti sovrappeso e obesi. Ma in merito alle scelte dietetiche le prove che i cereali integrali e gli alimenti contenenti fibre alimentari diminuiscono il rischio sono numerose e solide, tanto da poter dare indicazioni sulle corrette abitudini alimentari.

Report Diet, Nutrizioni, Physical Activity and Cancer: a Global Perspective

TAG: DIETA, RISCHIO ONCOLOGICO, CEREALI, PREVENZIONE, TUMORE COLON-RETTO

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