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22 Novembre 2024Un nuovo studio, pubblicato su Nutrients, ha evidenziato che l'uso di probiotici multi ceppo, somministrati per via orale, può migliorare in modo significativo l'equilibrio del microbiota vaginale in donne con vaginosi batterica asintomatica
Il trattamento standard per la vaginosi batterica (BV) si basa sull'uso di antibiotici ma questi farmaci sono spesso associati a tassi elevati di recidiva. In risposta a questa criticità, l'uso dei probiotici sta emergendo come un'alternativa terapeutica, riducendo il rischio di recidiva e migliorando la qualità di vita dei pazienti.
Un recente studio italiano ha valutato l'efficacia di un probiotico contenente quattro ceppi di Lactobacillus , tre ceppi di Bifidobacterium, e Streptococcus salivarius subsp. Thermophilus, su 50 donne reclutate presso il "Policlinico Umberto I" di Roma. I campioni vaginali sono stati raccolti all'inizio dello studio e dopo due mesi di trattamento per analisi metagenomiche del DNA con l'obiettivo di valutare i cambiamenti nella composizione del microbiota vaginale.
Dopo due mesi di trattamento, le analisi hanno rivelato un'importante riduzione di batteri patogeni come Megasphaera spp, Prevotella spp. e Sneathia spp. , accompagnato da un significativo incremento dei lattobacilli benefici, pilastri fondamentali per il benessere vaginale. In particolare, nelle donne con vaginosi batterica, la prevalenza di Lactobacillus è quasi raddoppiata, passando dal 17,2% al 39,8%.
Nel gruppo di controllo, composto da donne con un microbiota sano, il trattamento probiotico invece non ha prodotto cambiamenti significativi nella composizione batterica. Questo dato è fondamentale, in quanto dimostra come l'azione del probiotico sia mirata e selettiva, intervenendo solo dove esiste un reale squilibrio, senza alterare l'armonia di un microbiota già in salute.
I risultati hanno, infine, evidenziato una riduzione significativa di Escherichia coli nel microbiota vaginale delle donne trattate con il probiotico. Questo batterio, noto per essere uno dei principali responsabili delle infezioni da tratto urinario (UTI), rappresenta un importante fattore di rischio. La riduzione registrata nello studio, dal 4,8% all'1%, suggerisce che l'uso di probiotici multi-ceppo potrebbe avere un potenziale effetto preventivo, non solo nel riequilibrare il microbiota vaginale, ma anche nel ridurre l'incidenza delle UTI, aprendo la strada verso nuove strategie preventive.
In conclusione, tale studio preliminare fornisce risultati promettenti sull'efficacia dei probiotici multi-ceppo come trattamento per la vaginosi batterica asintomatica. Tuttavia, rimangono ancora diverse sfide da affrontare, tra cui la definizione ottimale del dosaggio, la durata del trattamento e la comprensione dei meccanismi molecolari sottostanti. Ulteriori studi su campioni più ampi e con tecnologie di sequenziamento avanzate saranno necessari per confermare questi risultati e favorire un approccio più preciso e personalizzato nella gestione delle disbiosi vaginali.
Fonte:
https://www.mdpi.com/2072-6643/16/20/3469
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