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12 Febbraio 2025Un nuovo studio rivela che diete a base di soli succhi senza fibre possono danneggiare la salute in soli tre giorni aumentando i batteri legati all'infiammazione nell'intestino e nella bocca

Le diete a base di soli succhi di frutta e verdura, considerate e promosse erroneamente sui social come strategie detox, possono alterare il microbioma intestinale e orale anche se seguite per pochi giorni, con possibili ripercussioni sulla salute. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Northwestern University, negli Stati Uniti, e pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients. L’indagine si concentra sulle diete liquide detox, una tendenza sempre più diffusa e spesso associata a celebrità come Demi Moore, nota per la sua forma fisica invidiabile.
“Molti credono che bere succhi sia un metodo salutare per depurarsi, ma il nostro studio offre una prospettiva più realistica”, spiegano gli autori. La ricerca ha coinvolto tre gruppi di adulti sani: uno ha seguito una dieta esclusivamente a base di succhi, un altro ha integrato i succhi con cibi integrali e un terzo ha consumato solo alimenti vegetali non trasformati. I ricercatori hanno analizzato campioni di saliva, tamponi della mucosa orale e feci prima, durante e dopo la dieta, utilizzando tecniche di sequenziamento genetico per valutare i cambiamenti nel microbioma.
I risultati rivelano che il gruppo che ha seguito una dieta esclusivamente liquida ha mostrato un aumento significativo di batteri associati a infiammazione e permeabilità intestinale. Al contrario, chi ha consumato cibi integrali di origine vegetale ha registrato cambiamenti microbici più favorevoli. Il gruppo intermedio, che ha combinato succhi e alimenti solidi, ha evidenziato variazioni meno marcate rispetto a chi ha assunto solo succhi.
Secondo gli autori, l'assenza di fibre nei succhi estratti può modificare il microbioma con possibili effetti a lungo termine sulla salute. “Un elevato consumo di succhi privi di fibre può alterare l'equilibrio del microbioma, favorendo infiammazione e problemi intestinali”, avverte Melinda Ring, autrice senior dello studio e Direttrice dell’Osher Center for Integrative Health alla Northwestern University Feinberg School of Medicine. Le fibre, sottolineano gli scienziati, sono fondamentali per nutrire i batteri benefici che producono composti antinfiammatori come il butirrato. La rimozione delle fibre, invece, favorisce la proliferazione di batteri che si nutrono di zuccheri, alterando il microbioma intestinale e orale.
Oltre all’impatto intestinale, lo studio evidenzia cambiamenti drastici nel microbioma orale. In particolare, i ricercatori hanno osservato una riduzione dei batteri benefici del gruppo Firmicutes e un aumento dei Proteobacteria, associati a processi infiammatori. “Questo dimostra quanto rapidamente le scelte alimentari possano influenzare le popolazioni batteriche connesse alla salute”, spiega Ring. “Il microbioma orale, in particolare, sembra essere un indicatore immediato degli effetti della dieta”.
Gli esperti sottolineano la necessità di ulteriori studi, soprattutto nei bambini, spesso consumatori abituali di succhi di frutta in sostituzione della frutta intera. “La composizione nutrizionale delle diete a base di succhi, in particolare il contenuto di zuccheri e carboidrati, gioca un ruolo cruciale nel modellare il microbioma intestinale e orale e deve essere valutata con attenzione”, avverte Maria Luisa Savo Sardaro, prima autrice dello studio e ricercatrice presso il Dipartimento di antropologia della Northwestern University, nonché docente di microbiologia alimentare all’Università San Raffaele di Roma. I ricercatori suggeriscono che in ogni caso, è meglio optare per frullati che preservano le fibre o abbinarli a cibi integrali per limitare gli effetti negativi sul microbioma.
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