Nutrizione
10 Aprile 2025Dal gonfiore alla stitichezza, dal reflusso all’acidità di stomaco: i fastidi digestivi colpiscono sempre più italiani, con un’incidenza che cresce in particolare tra donne e giovani adulti. I dati sulla popolazione italiana e i consigli del gastroenterologo
Il 65% degli italiani lamenta fastidi riconducibili a una cattiva digestione con gonfiore, pesantezza, acidità e meteorismo tra i sintomi più comuni, spesso ricorrenti e influenzati da stress e stili di vita sbilanciati. Le strategie adottate, i ordine di preferenza sono l’automedicazione, il consiglio del medico, del farmacista o del web. Se ne è parlato durante l’evento “Mangiare per vivere meglio: il benessere digestivo tra stagioni, tradizioni e stili di vita”, con i dati presentati da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica.
I disturbi gastrointestinali sono diffusi in tutte le fasce di età e tra i sintomi più comuni spiccano gonfiore addominale e meteorismo, segnalati con maggiore frequenza: oltre il 30% degli italiani riferisce di avvertirli “abbastanza spesso” e il 7,2% quasi sempre. Seguono, a ruota, pesantezza di stomaco e acidità, confermando quanto l’apparato digerente sia frequentemente l’origine di disturbi di varia natura ed entità.
“Questi sintomi sono spesso riconducibili a condizioni funzionali come la sindrome dell’intestino irritabile, in cui l’intestino è sano ma lavora male. Un ruolo centrale lo gioca la disbiosi, ovvero l’alterazione del microbiota intestinale, sempre più comune” ha spiegato Attilio Giacosa, Gastroenterologo presso il Centro Diagnostico Italiano di Milano e già Direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica presso l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova, commentando i dati.
Le donne sono maggiormente colpite da tutti i sintomi, in particolare, il dato sulla stitichezza evidenzia un divario marcato: a soffrirne è il 31,4% delle donne, contro il 16,6% degli uomini, un’incidenza quasi doppia. Le differenze più evidenti si riscontrano però in caso di gonfiore e meteorismo, che interessano quasi una donna su due, a fronte di circa un terzo degli uomini. Il reflusso gastroesofageo è l’unico che, invece, presenta una certa uniformità tra i sessi, con una differenza di soli 2 punti percentuali poiché ne soffre il 27% delle donne e poco meno del 25% degli uomini. Circa il 40% degli italiani, indipendentemente da età e genere, ritiene che l’intensità dei disturbi dipenda dalle circostanze. Per le donne l’impatto è generalmente forte/invalidante (11,3%) o comunque significativo (26,9%), mentre i giovani fino ai 34 anni dichiarano un impatto almeno elevato in quasi il 30% dei casi.
Il 40% italiani attribuisce allo stress la causa principale dei disturbi, in particolare, donne e giovani adulti tra i 25 e i 44 anni lo indicano come fattore scatenante.
“L’ansia e i ritmi frenetici alterano profondamente la funzione gastrointestinale – spiega Giacosa – favorendo disturbi come il colon irritabile, la disbiosi e il reflusso”. Tra le cause dei disturbi, vi sono le abitudini scorrette a tavola come mangiare troppo velocemente (20,7%), consumare cibi troppo “pesanti” (15,5%) o alimenti irritanti (18,6%), nonché la sedentarietà (segnalata soprattutto dagli over 65).
“La dieta moderna ha introdotto un eccesso di zuccheri e grassi animali che ha effetti devastanti sul microbiota e sulla salute generale – sottolinea Giacosa – ma non serve demonizzare singoli alimenti. Serve equilibrio”. Tra i modelli virtuosi, spicca la Green-Med Diet, evoluzione sostenibile della dieta mediterranea, che punta su proteine vegetali e ridotto consumo di carne rossa. Tra le novità più promettenti c’è il Mankai, una microalga ad alto contenuto proteico e ricca di vitamina B12, coltivabile in acqua senza bisogno di terra. “È un esempio di come innovazione e sostenibilità possano andare di pari passo”, aggiunge il Professore.
La survey ha evidenziato una certa confusione tra la popolazione riguardo alle pratiche alimentari “virtuose”. Il 39% crede che bere solo lontano dai pasti favorisca la digestione, mentre il 27% pensa che i carboidrati serali rallentino la digestione. Circa il 12%, al contrario, li considera utili per il sonno.
E poi caffè, fumo, vino e cioccolato: spesso indicati come “nemici” dello stomaco, ma non sempre con fondamento scientifico. “Il caffè, anche decaffeinato, è una fonte importante di polifenoli – precisa Giacosa – e se consumato con moderazione, non è un nemico della digestione. Piuttosto, attenzione alle quantità e alla combinazione con altri alimenti.”
Infine, anche frutta secca come noci, nocciole e mandorle, è spesso evitata per timore dei grassi. Al contrario, si tratta di alimenti preziosi all’interno della dieta mediterranea, a patto di consumarli in porzioni adeguate e masticarli bene per favorire l’assorbimento dei nutrienti.
Di fronte a disturbi gastrointestinali, gil 34% preferisce fare affidamento sulla propria esperienza, ricorrendo all’automedicazione con l’uso farmaci da banco già noti, mentre il 32% sceglie di rivolgersi al medico di famiglia. Il 16,8% si affida ai consigli del farmacista, il 20% sceglie di attendere che il disturbo si risolva spontaneamente e il 9% cerca informazioni sul web. Le scelte variano anche in base al genere: le donne si dimostrano più propense a un uso responsabile dei farmaci di automedicazione per disturbi noti (37,7% contro il 30,2% degli uomini), mentre questi ultimi si affidano più frequentemente alle figure professionali o alla rete di conoscenti (33,7% vs 30,7%). Le differenze emergono anche tra le fasce d’età: gli over 65 prediligono il parere medico (41,9%), i giovani adulti (25-44 anni) si affidano soprattutto alla propria esperienza, mentre i più giovani (under 25) tendono a rivolgersi alla famiglia (18,1%). Quanto ai rimedi utilizzati, più della metà degli italiani (52%) ricorre a farmaci da banco, in particolare nella fascia over 45. Seguono l’adozione di uno stile alimentare più sano (40%) e, tra i più giovani, l’interesse per i cosiddetti “rimedi della nonna”.
L’esperto ha suggerito alcuni consigli pratici per migliorare il benessere generale. Innanzitutto, adottare un'alimentazione sana basata sulla dieta mediterranea, privilegiando cibi freschi e poco lavorati, in particolare frutta, verdura e proteine di qualità, come uova e formaggio magro. È essenziale anche aumentare l'assunzione di liquidi, bevendo acqua durante tutta la giornata, non solo durante i pasti, per favorire il processo di depurazione naturale del corpo. Per migliorare il metabolismo e favorire la digestione, è importante fare almeno 30 minuti di camminata veloce ogni giorno, preferibilmente dopo i pasti. Un sonno adeguato, di almeno sette ore per notte, è altrettanto cruciale per il benessere fisico e mentale, aiutando il corpo a rigenerarsi. Infine, l’esperto sottolinea l'importanza di riscoprire la socialità durante i pasti, creando momenti di condivisione che arricchiscono l'esperienza alimentare, promuovendo il benessere psicologico e favorendo relazioni più profonde.
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