pediatria
25 Novembre 2025All’evento “Crescere Protetti”, con il contributo di Guna, pediatri ed esperti hanno illustrato il ruolo della farmacia nell’utilizzo dei low dose per il sostegno del microbiota, del sistema immunitario e del benessere mentale della famiglia. Un approccio integrato che valorizza il consiglio del farmacista e rafforza la presa in carico dei pazienti

La crescente diffusione dei farmaci low dose, scelti dal 66% degli italiani almeno una volta nella vita e sempre più riconosciuti per la loro capacità di modulare in modo fisiologico funzioni biologiche chiave – dall’equilibrio del microbiota al supporto dell’asse neuroendocrino – è al centro del nuovo ruolo della farmacia come riferimento di salute per le famiglie. Sono strumenti che permettono un intervento dolce ma clinicamente orientato, adatti ai bambini, agli adolescenti e agli adulti che cercano soluzioni sicure, ben tollerate e compatibili con terapie in corso. Se ne è parlato nel corso dell’evento “Crescere Protetti”, organizzato da Edra e Farmacista33 con il contributo di Guna, e dedicato al ruolo del farmacista come presidio di salute fisica ed emotiva del bambino e al sostegno della serenità familiare in una prospettiva integrata: dalla prevenzione primaria nei primi anni di vita alla gestione dell’ansia adolescenziale, dal carico mentale dei genitori alle opportunità che la proposta low dose apre per la farmacia.
“Nei primi 6 anni di vita il Sistema Immunitario del bambino non è sufficientemente maturo e la principale modalità di risposta è l’immunità innata” ha spiegato il pediatra Costantino Supino. Tra i sintomi più comuni riferiti al farmacista e al pediatra c’è la febbre, che il pediatra definisce “un fenomeno fisiologico che genera spesso preoccupazione nelle mamme”, e ricordando che il farmacista “ha il compito di spiegare che la febbre è un sintomo da monitorare senza allarmarsi”.
L’attenzione, ha sottolineato, dovrebbe spostarsi sull’equilibrio del microbiota, “considerando la sua influenza a più livelli sullo stato di salute dei più piccoli. Le modalità differenti di parto o di allattamento possono essere decisive nello sviluppo del neonato e del suo Sistema Immunitario, a causa delle differenti popolazioni batteriche che si insediano a livello intestinale”.
In questo contesto, Supino ha evidenziato che “il protocollo 3R di Guna è efficace nella rimodulazione del microbiota intestinale, anche nei bambini più piccoli”, grazie a una strategia che “rimuove microorganismi dannosi, rigenera la parete intestinale e ripopola la flora batterica”.
Il pediatra ha inoltre richiamato il legame tra intestino e apparato respiratorio, ricordando che “le infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) sono un fenomeno sempre più diffuso, specialmente in età prescolare, per cui la precedente Consensus Intersocietaria ha evidenziato che quasi tutti i rimedi utilizzati avevano raccomandazioni deboli o fortemente negative. Nella pratica clinica, un’azione mirata alla correzione della disbiosi intestinale, associata ad una strategia di drenaggio e ad un rinforzo del Sistema Immunitario può essere funzionale a ridurre la frequenza delle infezioni respiratorie in età pediatrica”.
L’Approccio low dose si integra nell’ottica di un approccio One Health, è di rilevante importanza il consumo e l’abuso di antibiotici. Lo ha ricordato Paolo Levantino farmacista clinico: “Il fenomeno dell’antimicrobico resistenza è un tema scarsamente noto ai consumatori e ai genitori che va comunicato facendo capire come i gesti quotidiani abbiano ripercussioni sulla salute collettiva”. La disponibilità in farmacia di test point-of-care come il tampone rapido per Streptococco offre inoltre strumenti di triage territoriale che “permettono di distinguere faringiti batteriche da virali, favorendo appropriatezza prescrittiva e alleggerendo gli ambulatori pediatrici”.
Le problematiche dei primi mesi di vita sono collegate anche irrequietezza, dentizione e coliche che rappresentano alcune tra le principali cause di stress per i genitori. Anche su questo fronte il farmacista può offrire un supporto concreto alla gestione della quotidianità familiare. “L’equilibrio del contesto famigliare influisce su tutte le fasi dello sviluppo del bambino, dai primi mesi, all’adolescenza, passando poi per il benessere mentale dei genitori – ha ricordato il pediatra Alessandro Coradeschi
Anche in questi casi le soluzioni low dose possono “favorire un controllo dell’infiammazione con la riduzione della ipersensibilità all’odontalgia, così come la gestione delle coliche gassose e dell’accumulo catarrale”.
Il supporto della famiglia di basa anche sul benessere mentale di adolescenti e adulti: “Il 40% dei giovani tra i 13 ed i 19 anni – ha dichiarato Coradeschi - si sente ansioso mentre 10 milioni di italiani assumono abitualmente ansiolitici, sedativi e antidepressivi. L’aspetto più preoccupante è il possibile sviluppo di dipendenze associato a molteplici effetti collaterali”. L’esperto ha ricordato la disponibilità di “proposte low dose con attività GABAergica e dopaminergica, da consigliare anche in overlapping con le benzodiazepine per agevolare lo scalo del dosaggio”, una strategia che può diventare uno strumento concreto per il farmacista nell’accompagnare pazienti e caregiver verso percorsi più sicuri.
Ma stress, astenia e burnout, sono sempre più frequenti negli adulti che spesso “si associano disturbi del sonno dovuti a picchi di cortisolo non allineati ai ritmi circadiani”. In questi quadri, “un prodotto naturale low dose può aiutare a ristabilire l’equilibrio surrenalico dell’asse ipotalamo-ipofisi”, offrendo al farmacista un’opportunità di presa in carico semplice ma efficace.
“Gli adolescenti – ha confermato Levantino - si rivolgono spesso alla farmacia per richiedere una soluzione a diversi disturbi, come l’ansia o la mancanza di sonno. Il farmacista può diventare un punto di presidio per intercettare i disagi dei più giovani. Un’educazione sanitaria mirata sui temi delle dipendenze da social, alcol e fumo, può aiutare adolescenti e giovani adulti a trasformare convinzioni errate in scelte di salute.
“L’utente della farmacia si aspetta ascolto, personalizzazione dell’offerta e consiglio dal professionista, specialmente nel caso dei genitori che sono alla costante ricerca di rassicurazioni” ha spiegato Nicola Posa, Senior Partner di Shackleton Consulting. Da questa esigenza nasce la centralità del ruolo del farmacista, chiamato – come ha sottolineato Posa – a trasformare la relazione con il cliente in “un elemento competitivo distintivo”.
Per il consulente, “il farmacista deve quindi aiutare il cliente a costruire un percorso di cura in maniera trasparente, spiegando come funziona un prodotto, dopo quanto tempo sono attesi gli effetti terapeutici e il costo complessivo”. Nell’ambito della Medicina dei Sistemi, ha aggiunto, “il farmacista può trasmettere al consumatore l’elevato valore aggiunto dei prodotti facendo leva sull’investimento a lungo termine sul proprio stato di salute e sull’estrema semplicità della posologia”.
Un orientamento che si inserisce in un mercato già in rapida evoluzione: “il 66% degli italiani ha acquistato almeno una volta un prodotto di medicina low dose e il 37% lo ha fatto nell’ultimo anno, mentre più della metà dei clienti dichiara di aver scelto un prodotto proprio grazie al consiglio del farmacista”. Un dato che per Posa si affianca a un’altra evidenza: “circa un terzo dei clienti vorrebbe ricevere più spiegazioni al banco”.
Grazie al contributo di Guna
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