spesa farmaceutica
22 Settembre 2025Servono più risorse per rispondere alla crescita della domanda di salute. Al convegno Ambrosetti-Federfarma i dati che confermano il ruolo strategico delle farmacie nella prevenzione e nella gestione delle cronicità

Il tetto della spesa farmaceutica convenzionata va riaumentato per rispondere a un bisogno di salute in aumento e con il via libera al governo per arrivare a un Testo unico che riordini la legislazione sulla farmaceutica in cui viene citata tra le altre cose la revisione dei tetti di spesa e del meccanismo del payback, “è proprio su questo fronte che bisogna investire”. Lo ha detto Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia in occasione del convegno “Il contributo della farmacia dei servizi in Lombardia: prevenzione, screening e gestione delle cronicità” realizzato da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti.
"C’è un bisogno di salute in continuo aumento – ha detto la presidente delle farmacie lombarde. – Quindi bisogna investire. È arrivato il via libera in Cdm al disegno di legge delega per arrivare a un Testo unico che riordini la legislazione sulla farmaceutica. Fra i punti, tra l’altro, viene citata proprio la revisione dei tetti di spesa e del meccanismo del payback. Bisogna, secondo me, investire proprio su questo fronte, per via della crescita nella domanda di farmaci da parte sia dei cittadini sia di una popolazione che invecchia e che deve vivere in buona salute". Parole che trovano una conferma nei dati e nelle analisi presentati da Daniela Bianco, partner The European House – Ambrosetti e responsabile Area Healthcare TEHA Group che ha presentato un paper con i dati della farmacia dei servizi in Lombardia.
Bianco nel suo intervento ha ricordato come la Lombardia si sia mostrata tra le regioni più aperte a una visione sistemica della sanità. Tuttavia, il contesto demografico ed epidemiologico impone nuove urgenze. Invecchiamento significa più cronicità: 8 over 65 su 10 convivono con almeno una patologia, 1 su 2 con due o più.
“Il sistema, così com’è, - ha spiegato - rischia di non essere sostenibile. Abbiamo analizzato l’andamento degli ultimi anni e rilevato come la spesa sanitaria pubblica effettiva sia cresciuta, ma a fronte di un divario sempre più ampio rispetto al fabbisogno stimato. Il finanziamento nazionale, sebbene incrementato in maniera significativa – e ulteriormente accelerato da questo governo – non riesce a colmare il gap, che rischia di passare da 1 miliardo a 6 miliardi di euro nei prossimi anni”.
Secondo i dati presentati ogni euro speso in prevenzione genera un ritorno di 14 euro per il sistema sanitario e per l’economia e, secondo le stime Ambrosetti, 43,2 miliardi di euro potrebbero essere risparmiati annualmente riducendo i fattori di rischio (fumo, alcol, sedentarietà, cattiva alimentazione), 10,6 miliardi con un miglioramento delle coperture vaccinali al 95% e 7,8 miliardi con un aumento del 20% nell’adesione ai programmi di screening oncologici.
La Lombardia, secondo i dati presentati, ha raggiunto il target del 5,6% di spesa pubblica in prevenzione nel 2023, collocandosi tra le prime cinque regioni italiane. Significativi i risultati sulle vaccinazioni pediatriche e adolescenziali, dove la Lombardia guida le classifiche nazionali, in particolare con la copertura anti-HPV nei maschi dodicenni al 62,8% (contro il 39,4% della media nazionale).
In questo quadro, la rete delle 3.043 farmacie lombarde con i suoi 14.000 addetti e gli 800.000 cittadini che vi entrano ogni giorno, è un pilastro del sistema sanitario regionale. Nel primo semestre 2025, per esempio, le farmacie lombarde hanno erogato 79.240 prestazioni extra-SSR (+16% rispetto al 2024) e 19.196 prestazioni in convenzione con il SSR, segno di una crescente integrazione con la sanità territoriale.
La Lombardia eccelle nelle vaccinazioni pediatriche e adolescenti e registra performance superiori alla media nazionale negli screening oncologici: 46,7% di adesione allo screening colorettale, 57% a quello mammografico e 44,7% al cervicale. Più complessa la situazione degli adulti, dove le coperture vaccinali restano distanti dagli obiettivi OMS, soprattutto per influenza, antipneumococco e herpes zoster.
La recente Delibera XII/4987 di Regione Lombardia rappresenta però un cambio di passo: prevede infatti l’estensione alle farmacie della somministrazione di nuove vaccinazioni (tra cui difterite-tetano-pertosse e HPV) e la distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale e ai pediatri, ampliando ulteriormente il ruolo delle farmacie nel percorso di immunizzazione.
Il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) conferma i progressi della Lombardia nella prevenzione mentre restano margini di miglioramento nell’assistenza distrettuale (76). Ma è proprio qui che la farmacia dei servizi può incidere maggiormente, grazie alla sua capillarità, professionalità e al rapporto di fiducia con i cittadini (valutato in media 7,5/10, con punte di 8,2 nelle aree periferiche).
“La farmacia è a tutti gli effetti un ecosistema di salute – ha concluso Bianco –. Un network in grado di coniugare prevenzione, benessere, screening, monitoraggio e follow-up dei cittadini. Un modello che rappresenta una necessità strategica per affrontare le sfide demografiche ed economiche del futuro”.
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