farmacia dei servizi
19 Aprile 2024Il presidente della Fnomceo Filippo Anelli scrive al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in merito a un Protocollo regionale firmato con Federfarma e Assofarm in tema di servizi in farmacia: il rischio di creare disparità di accesso alle prestazioni sanitarie tra i cittadini

«Il Protocollo d’intesa siglato dal suo Assessorato alla Salute della Regione Piemonte introduce una prima novità, ossia la gratuità delle prestazioni. Si tratta di tre prestazioni specialistiche: l’elettrocardiogramma; l’Holter pressorio; l’Holter cardiaco che i cittadini piemontesi, affetti da alcune malattie croniche, potranno ottenere in maniera gratuita recandosi in farmacia. In Italia queste prestazioni sono soggette ad un pagamento di un ticket che può essere evitato solo se i cittadini sono in possesso di determinate esenzioni per patologia, così come definite dalla legge. Oggi nella sua Regione, quindi, chi si recherà dai medici cardiologi per eseguire queste prestazioni dovrà pagare un ticket, se non esente, mentre chi si recherà in farmacia sarà comunque esentato». Parole del presidente della Fnomceo Filippo Anelli in una lettera indirizzata al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, in merito a un Protocollo regionale sulla farmacia dei servizi firmato con Federfarma e Assofarm.
Quelle che sollecita Anelli sono regole uniche per tutti i cittadini, al fine di assicurare l’uguaglianza nell’accesso alle cure, la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni.
Ricette e protocolli diagnostici
«La seconda novità», prosegue Anelli, «riguarda l’erogabilità di queste prestazioni in assenza di una ricetta medica, ossia senza la preventiva valutazione o visita di un medico. Nel nostro Paese, salvo alcune motivate eccezioni, l’esecuzione di questi esami avviene dietro presentazione di una ricetta medica. La motivazione è facilmente intuibile: questi accertamenti servono al medico per confermare un sospetto diagnostico o eseguire un monitoraggio della malattia al fine di valutare l’insorgenza di complicanze o malattie correlate».
Il terzo punto riguarda, invece, «il numero massimo degli esami, tre in un anno per prestazione specialistica, ottenibili gratuitamente in farmacia. Anche questa previsione non è correlata ad alcun protocollo diagnostico o di monitoraggio per malattia e costituisce una vera anomalia nel panorama sanitario nazionale, molto attento ad assicurare ai cittadini le prestazioni più appropriate. In questo momento le lunghe liste d’attesa portano sempre più il Governo Nazionale a chiedere ai medici l’aderenza delle prescrizioni specialistiche ai principi di appropriatezza, tenendo conto delle caratteristiche cliniche peculiari di ogni singola persona, proprio al fine di evitare inutili duplicazioni di esami».
L’auspicio finale è che Regioni e governo nazionale «adottino provvedimenti che prevedano le medesime misure e procedure per l’erogazione delle prestazioni a garanzia della loro qualità, sicurezza e appropriatezza sia che questa avvenga nei locali delle farmacie dei servizi così come in quella dei medici e delle strutture specialistiche».
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