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17 Giugno 2021

Covid in Europa, Stada Health Report 2021: cittadini fiduciosi nel proprio Ssn, nel medico e nel farmacista


Il 74% degli europei è soddisfatto del proprio sistema sanitario e se il medico è il primo punto di riferimento (73%) per tutte le questioni relative alla salute, al secondo posto ci sono farmacisti (60%) e scienziati

Il lockdown e le altre restrizioni hanno avuto un impatto significativo impatto sui cittadini europei: il 29% ha sofferto di un aumento dei livelli di ansia, 1 su 4 è turbato da stress e irrequietezza interiore dal Covid, ma in generale, il 74% degli europei è soddisfatto del proprio sistema sanitario e se il medico è il primo punto di riferimento (73%) per tutte le questioni relative alla salute, al secondo posto ci sono farmacisti e scienziati (60% ciascuno). Questi alcuni dei risultati dello Stada Health Report 2021, un sondaggio internazionale su temi di salute realizzato dal Gruppo Stada, in collaborazione con il Kantar Market Research Institute tra marzo e aprile 2021, su oltre 30mila persone in 15 Paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Regno Unito.


Farmacista di comunità riferimento per i farmaci e la salute

Pur nei grandi cambiamenti avvenuti quest'anno le persone in Europa hanno mostrato di continuare a preferire l'acquisto dei medicinali nelle farmacie di comunità (43%), prima di drugstore (21%), supermercati (15%), farmacie online (12%). Questo nonostante un 54% di europei abbia aumentato le ricerche online di informazioni relative alla salute rispetto agli anni precedenti. È interessante notare che ciò non significa automaticamente che escludano il loro farmacista quando acquistano farmaci o cercano informazioni al riguardo. I dati sulla fiducia ai farmacisti quando si tratta di argomenti relativi alla salute, che vede un dato medio europeo del 60%, trovano al primo posto il Belgio con un 74% seguito dall'UK con 73%. I dati relativi all'Italia mostrano un 58%. Una fiducia da ricercare, secondo lo studio, nella possibilità del consiglio di persona. «I farmacisti hanno svolto un ruolo cruciale durante la pandemia da Covid-19, sono stati in prima linea nella lotta al Covid fornendo risposte concrete a tutte le esigenze dei cittadini - ha affermato Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma e presidente del Pharmaceutical Group of the European Union (Pgeu), commentando i dati della ricerca sull'house organ di Federfarma - le farmacie sono state sempre aperte, hanno contrastato le fake news, in questo modo si sono affermate, ancora di più, come caposaldo del servizio sanitario, sempre al fianco dei pazienti, fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, costituendo un punto di riferimento sul territorio».


Utilizzo di tecnologie: App e bugiardino in formato elettronico

Il timore di ammalarsi di Covid-19 non è stata la preoccupazione principale per la maggioranza dei cittadini europei: oltre la metà (52%) ha risentito maggiormente della mancanza di contatti interpersonali con la propria famiglia o gli amici. Segue al secondo posto, con una percentuale del 42%, la paura del contagio mentre un intervistato su 3 si è detto preoccupato per le ripercussioni economiche e lavorative dell'emergenza sanitaria. Gli italiani rientrano nella media europea per quanto riguarda la loro disponibilità a utilizzare sul loro telefono cellulare le App per la salute: quasi un quarto degli intervistati (24%) ritiene che tali applicazioni potrebbero aiutarli ad avere una migliore comunicazione digitale con il proprio medico, percentuale superata solo dai portoghesi (28%). Inoltre, quasi nove italiani su 10 (87%) sarebbero disposti a usare foglietti informativi elettronici, ad esempio scannerizzando un codice sulle confezioni dei medicinali. Questo risultato colloca il nostro Paese al secondo posto (al pari con l'Ucraina), dietro solo al Portogallo (89%). Più di due italiani su cinque (42%) ritengono che i foglietti illustrativi in formato elettronico sarebbero più pratici da usare e causerebbero meno rifiuti. Ma in generale gli europei, quando acquistano farmaci, si preoccupano maggiormente dei nomi dei marchi e di ciò che è associato ad essi (38%) piuttosto che di imballaggi sostenibili ed ecologici (25%) o se un prodotto è stato realizzato in Europa (20%).

Chiara Romeo

TAG: EUROPA, FARMACISTI, FARMACIE, COVID-19

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