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29 Marzo 2023

Al via il primo tavolo su farmaceutica e biomedicale. Aziende: ecco i nodi da affrontare


Al via il primo tavolo su farmaceutica e biomedicale voluto dai Ministri Adolfo Urso e Orazio Schillaci, si è tenuto al ministero delle Imprese e del Made in Italy


Sostenibilità industriale, aumento dei costi di produzione, prezzi di rimborso dei farmaci Ssn, payback tutela della proprietà intellettuale e regole aggiornate sono alcune delle questioni poste dall'industria farmaceutica seduta al primo tavolo della farmaceutica e del biomedicale, voluto dai Ministri Adolfo Urso e Orazio Schillaci, che si è tenuto oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Al via il primo tavolo su farmaceutica e biomedicale

Il tavolo spiega una nota del MIMIT "nasce dall'esigenza di aumentare, alla luce della sua strategicità in Italia e in Europa, gli investimenti per salute, crescita, occupazione e sicurezza. Per questo motivo è fondamentale definire un piano di politica industriale e l'aumento dell'attrattività dell'Italia per gli investimenti nel settore".
"Oggi l'industria farmaceutica - ha commentato Adolfo Urso ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT),- è centrale e strategica su scala globale. Dobbiamo sviluppare investimenti nel settore e attrarne di nuovi e utilizzare al meglio gli strumenti che abbiamo. La politica industriale italiana - ha continuato - deve essere al passo. La pandemia ci ha insegnato quanto importante sia l'industria farmaceutica e quanto necessario sia raggiungere una autonomia strategica su ricerca e approvvigionamenti. Per questo è importante il coordinamento tra il sistema sanitario e quello industriale".
"Si tratta di un tavolo molto importante - ha spiegato il ministro della Salute Orazio Schillaci - dall'innovazione in campo farmacologico e farmaceutico possono venire nuove cure per i malati, come è stato dimostrato soprattutto nel periodo che abbiamo appena vissuto. Sarà, quindi, molto utile un confronto con tutti gli stakeholder del settore".

Farmindustria: payback, tutela proprietà intellettuale e nuove regole

Incontro positivo per Farmindustria, "perché ha interconnesso finalmente e per la prima volta in Italia la politica sanitaria e la politica industriale. Che possono così concorrere in un'azione sinergica alla qualità dell'accesso alle cure dei cittadini e all'attrazione degli investimenti. Questo percorso ha bisogno di affrontare rapidamente alcuni snodi fondamentali. Il grave problema del payback con interventi normativi da applicare già dal 2023, usando le risorse già stanziate per la farmaceutica e senza ulteriori oneri per la finanza pubblica. Poi c'è la tutela della proprietà intellettuale e la disponibilità di incentivi efficaci per gli investimenti sull'intero territorio nazionale. La garanzia della presenza e della massima attenzione sui dossier UE sulla farmaceutica per valorizzare l'interesse nazionale e infine l'introduzione di regole aggiornate all'evoluzione del settore e all'innovazione sempre più veloce che genera.
"Sarà così possibile lavorare insieme nella linea tracciata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con uno Stato alleato delle imprese, offrendo importanti segnali concreti agli investitori nazionali ed esteri per favorire l'attrattività dell'Italia nella farmaceutica. Il nostro Paese è leader in Europa e le imprese vogliono continuare a investire e a creare occupazione di qualità, per far vincere all'Italia la competizione globale in atto nelle life sciences."

Egualia: rivedere prezzi di rimborso SSN e meccanismo gare

Per Egualia la prima vera sfida da vincere è quella della sostenibilità industriale, che per il comparto si declina in tre nodi. I costi totali di produzione dei medicinali equivalenti, che sono aumentati nel 2022 del 21% rispetto al 2021 (quasi un miliardo di euro di extra costi). I prezzi di rimborso dei farmaci SSN dal momento che per oltre il 25% dei farmaci in lista di trasparenza (circa 2mila prodotti utilizzati da migliaia di persone) inferiori ai 5 euro. E il payback: i nuovi farmaci determinano il 76% della crescita complessiva della spesa per acquisti diretti e nel 2023 farmaci innovativi per una spesa pari a 300 milioni usciranno dal fondo dedicato, incrementando il ripiano a carico di tutti. Oggi il ripiano delle aziende di equivalenti e biosimilari quota oltre il 10% del fatturato: un onere non più sostenibile che mette a rischio la continuità delle forniture.
I dati segnalati da Egualia, di revoche e cessate commercializzazioni di AIC degli ultimi tre anni documentano l'aggravarsi della situazione: le AIC revocate nel I trimestre 2023 sono già il 66% di quelle notificate nell'anno 2022 (957, contro le 1.460 registrate l'anno prima); su un totale di circa 300 cessate commercializzazioni registrate da AIFA nel 2022 circa 120 riguardano famaci equivalenti.
Per Egualia va adeguato il livello di rimborso delle fasce di farmaci a più alto rischio di indisponibilità, Va eliminato o sospeso l'onere dell'1,83% sui farmaci della convenzionata, "che da temporaneo è diventa tassa strutturale". Egualia chiede di intervenire sui meccanismi di acquisto pubblici "verso modelli multi-aggiudicatari anche per le gare ospedaliere di farmaci fuori brevetto".

TAG: MINISTERO, AZIENDE FARMACEUTICHE, ORAZIO SCHILLACI

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