Farmacisti
13 Ottobre 2023 Si è insediata oggi la Commissione nazionale Ecm. Tra i focus dell’incontro il tema dei crediti compensativi, il sistema sanzionatorio, aderenza agli obblighi
Si è insediata oggi la Commissione nazionale Ecm, che è chiamata a occuparsi di una serie di nodi, tra cui il tema dei crediti compensativi per quei professionisti che non sono alla pari con il fabbisogno formativo dei precedenti periodi e la necessità di portare i sanitari a essere più aderenti agli obblighi. Va intanto registrato che i professionisti hanno realizzato più crediti in questo triennio rispetto al precedente, confermando il trend di crescita.
Insediata oggi la Commissione Ecm. Crediti compensativi tra i temi
«Possiamo registrare» ha detto Roberto Monaco, Presidente del Cogeaps, e segretario della Fnomceo, in una nota «che i professionisti hanno realizzato più crediti in questo triennio rispetto al precedente, quando già avevano raggiunto più crediti rispetto al passato. C’è quindi una tendenza in crescita ad aderire agli obblighi formativi. Anche durante la pandemia, i sanitari si sono formati, anche se sono cambiate le modalità, con un maggior utilizzo della Formazione a distanza. Oggi si è insediata al Commissione Nazionale Ecm», dopo che è stata rinnovata con le nuove nomine da parte del Ministero della Salute, e sono tanti i nodi da sciogliere di cui ci si dovrà occupare. A partire dalle modifiche normative di questo ultimo anno, in particolare con il cosiddetto decreto Milleproroghe, che aveva introdotto il tema dei “crediti compensativi” per i professionisti che nei trienni precedenti erano al di sotto del fabbisogno. Un punto su cui, continua Monaco, «dovremo prendere delle decisioni».
D’altra parte, nei giorni scorsi lo stesso Ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva richiamato la normativa: «il 31 dicembre scade la proroga concessa a tutti gli operatori sanitari per mettersi in regola con i crediti del triennio 2020-2022» e l’intenzione è di «non prevederne di ulteriori. Metteremo in campo tutte le iniziative a favore dei professionisti al fine di evitare le sanzioni che la legge prevede». L’esigenza va ricollegata anche al fatto che i professionisti «dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative». Il riferimento è «norma di particolare interesse dei professionisti sanitari che lega l’assolvimento dell’obbligo Ecm (nella misura del 70% dei crediti richiesti) all’efficacia della copertura assicurativa».
Al centro le modalità per aumentare l’adempimento degli obblighi
Durante la riunione di oggi, spiega il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, «il Ministro ha delineato quelli che sono gli scenari futuri e gli interventi che la Commissione deve mettere in atto. Pensiamo che, tra questi, ci sia sicuramente quella riforma della attività di formazione che è un processo iniziato già nella precedente Commissione e che vorremmo continuare a portare avanti, soprattutto per valorizzare il lavoro e la formazione sul campo. Le Federazioni sono tutte impegnate a incentivare la formazione dei propri iscritti, contribuendo anche attraverso le piattaforme della formazione a distanza e favorendo in ogni maniera il raggiungimento degli obiettivi formativi da parte dei professionisti». Anelli ha poi ricordato «le nuove frontiere della medicina, quali intelligenza artificiale, big data, robotica, che richiedono nuove competenze da acquisirsi anche attraverso la formazione continua. Viviamo una fase di grande passaggio che è quella della rivoluzione digitale, e la formazione è un elemento strategico perché le professioni sanitarie possano essere ancora più efficaci nello svolgimento delle loro attività. E questo non può che essere il punto di partenza di questa commissione che deve rivedere i percorsi formativi alla luce di queste innovazioni».
Per i farmacisti restano centrali premialità e flessibilità
Per i farmacisti centrale resta la flessibilità rappresentata dall’istituto dell’autoformazione e la formazione sul campo. Anche perché non si può trascurare il fatto che durante e dopo l’emergenza sanitaria il lavoro di tutti i professionisti sanitari, farmacisti compresi, a causa delle difficoltà nel reperire personale e di un ampliamento di competenze e prestazioni ai cittadini, è notevolmente aumentato. In questo contesto, è ancora più importante che non si affermi una logica di tipo sanzionatorio, ma piuttosto premiale premiale, e che invece al centro si metta la crescita professionale a vantaggio della risposta sanitaria al cittadino.
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