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13 Dicembre 2023 È stata pubblicata una guida con le indicazioni per gestire al meglio la fase di rendicontazione per le farmacie rurali che hanno preso parte al Bando per le risorse destinate al loro consolidamento nell'ambito del PNRR
In merito al Bando per la concessione di risorse destinate al consolidamento delle farmacie rurali - da finanziare nell'ambito del PNRR -, a oggi, risultano essere circa 1.574 le domande che hanno ricevuto il via libera e intorno a 600 le farmacie in attesa del decreto di liquidazione. Intanto, da parte di Federfarma, è stata pubblicata una guida con le indicazioni per gestire al meglio la fase di rendicontazione, mentre si guarda alle novità che potrebbero scaturire dalla declinazione della revisione del Pnrr e delle risorse non assorbite.
Bando rurali: 2mila domande presentate e oltre 1.500 liquidate
L'iniziativa si inserisce nel quadro del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), più in particolare della Missione n. 5 (Inclusione e Coesione), con l'obiettivo di supportare le farmacie rurali nei centri con meno di 3.000 abitanti per ampliare la disponibilità sul territorio di servizi sanitari di prossimità. La dotazione complessiva, ripartita al 50% tra le due macroaree Mezzogiorno e Centro-Nord, è stata fissata in 100 milioni di euro, da erogarsi fino ad esaurimento delle risorse disponibili per macroarea. L'obiettivo è quello di finanziare almeno 500 farmacie rurali entro dicembre 2023 e almeno 2000 entro giugno 2026. Occhi puntati comunque alla declinazione della proposta di revisione del Pnrr, che ha ricevuto l’ok da Bruxelles, e che potrebbe portare novità anche in questo ambito. Le attese sono per una possibile estensione della platea.
Intanto, sul sito dell’Agenzia della Coesione sono stati via via pubblicati i decreti di liquidazione e, secondo quanto emerge, restano circa 600 farmacie in attesa del nuovo dispositivo (dati di fine novembre). Finora, in totale sono stati 18 quelli emanati, di cui 11 per le aree interne – 1095 le domande presentate, 867 quelle liquidate e 228 quelle in attesa - e 7 per le farmacie al di fuori delle aree interne – 1007 le domande presentate, 707 quelle liquidate e 371 quelle in attesa. L’importo totale che al momento risulta erogato è di oltre 31,688 milioni di euro.
A ogni modo, l'importo destinato a ciascuna farmacia non può superare l'ammontare massimo di € 44.260,00. Il bando prevede una compartecipazione di finanziamento da parte pubblica, pari ai 2/3 (due terzi) del costo totale dell'investimento, e da parte delle farmacie (un terzo).
Gli interventi finanziabili e i tre ambiti degli aiuti
In merito alle misure finanziabili, come si ricorderà, sono tre gli ambiti di intervento: Ottimizzazione della dispensazione del farmaco, che comprende formazione sui farmaci innovativi, riorganizzazione e implementazione dell'area di dispensazione e dello stoccaggio dei farmaci, miglioramento dei livelli di monitoraggio (assortimento, scadenze, revoche, farmaci mancanti, e così via); - Partecipazione alla presa in carico del paziente cronico, con formazione specialistica, dotazioni tecnologiche, informatiche e logistiche, teleconsulto; - Prestazione di servizi di primo e secondo livello, sviluppata su formazione, locazione/acquisto di dispositivi di telemedicina e analizzatori di sangue e urine.
La cifra, per fare qualche esempio, può andare a copertura di attrezzature e arredi per l'area servizi, dispositivi diagnostici, banchi e cassettiere, frigorifero per farmaci, computer, software, postazioni per tele-monitoraggio, piattaforme per gestione delle cronicità. Il contributo è indipendente dal prezzo di acquisto, ma è pari al costo standard indicato per i beni elencati nel bando. Il requisito previsto, in caso di dispositivi, è che "lo strumento soddisfi le caratteristiche minime". Il riconoscimento può essere richiesto anche per beni di cui si era già in possesso al momento della domanda - quindi per spese già sostenute - oppure per beni che si intende acquistare.
Adempimenti, scadenze e step: per molte farmacie scatta la fase di rendicontazione
Intanto da Federfarma, in una guida recentemente pubblicata, vengono ricordate le scadenze e le regole relative in particolare alla fase della rendicontazione: tutte le attività previste dal progetto vanno completate entro il 31 dicembre 2024 e, al momento, non sono previste proroghe. Per le farmacie è previsto un obbligo formativo che si dispiega nei tre ambiti di intervento - Dispensazione del farmaco, Partecipazione alla presa in carico del paziente cronico, Prestazione servizi di 1° e 2° livello – e tale adempimento “va assolto entro il termine individuato per la conclusione delle attività oggetto dei contributi e, comunque, non oltre il 31/12/2024. Si segnala che i 4 corsi Fad Ecm relativi al Progetto Formativo denominato “La farmacia rurale sussidiata: il ruolo strategico nella sanità territoriale e il PNRR” promosso dalla Fondazione Francesco Cannavò con il patrocinio di Fofi e Federfarma, e l’organizzazione di Edra, sono fruibili nella versione attuale fino alla fine dell’anno e saranno aggiornati e riaccreditati per tutto il 2024.
I corsi sono accessibili tramite la piattaforma https://www.ecmadistanza.it/progetto-farmacia-rurali/index.html.
Indicazioni su Iva e cumulo delle agevolazioni
Per quanto riguarda i vari step, una volta “avuta la comunicazione dell’avvenuta liquidazione degli importi, le farmacie interessate ricevono una mail da parte dell’Agenzia per la coesione territoriale, che contiene le istruzioni per la rendicontazione”. Tale fase è di particolare importanza e richiede la compilazione e il caricamento di specifici documenti che vanno, per citarne alcuni, “dalla documentazione amministrativo-contabile giustificativa delle spese sostenute, per ciascun dispositivo acquistato (o corso formativo nel caso di formazione), all'Attestazione di avvenuta realizzazione delle attività, al Modulo di dichiarazione DNSH - con cui il titolare di farmacia dichiara che l’investimento ammesso a contributo è stato realizzato nel rispetto del principio di “non arrecare danno significativo” (DNSH) agli obiettivi ambientali e che, in particolare, l’acquisto di Computer ed Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) per il settore sanitario è stato effettuato garantendo lo sforzo di ridurre al minimo gli impatti ambientali durante tutto il loro ciclo di vita”. Da Federfarma viene poi ricordato che “in caso di cumulo tra contributo PNRR e altre agevolazioni previste a livello nazionale (come Industria 4.0), se si attiva il finanziamento PNRR su beni oggetto di altre agevolazioni, l’ulteriore agevolazione, sommata al finanziamento PNRR, non deve superare il 100% del costo sostenuto. Pertanto, il credito di imposta dovrà essere calcolato sul costo effettivo dell’investimento, pari al costo sostenuto meno i due terzi del costo standard riconosciuto dal bando PNRR. Se, invece, si è già applicata un’agevolazione a un bene per il quale si richiede anche il finanziamento PNRR e la somma dei due benefici (credito di imposta più contributo pari a 2/3 del costo standard) supera il totale dell’investimento, la farmacia dovrà fare ricorso al ravvedimento operoso, per restituire la sola quota-parte del credito di imposta già precedentemente goduto che, sommata al finanziamento PNRR, eccede il 100% del costo sostenuto”.
In relazione all’Iva, “le somme ricevute dall’Agenzia per la coesione territoriale sono da considerarsi come un contributo, in quanto mera movimentazione di denaro, con la conseguenza che esse saranno escluse dall’imposta, come precisato dalla Circolare n. 34/E, diramata dall’Agenzia delle Entrate in data 12 novembre 2013”.
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