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07 Agosto 2024Alla sua 26ma edizione la Classifica Censis delle Università Italiane offre una guida dettagliata per gli studenti che si apprestano a scegliere il loro percorso universitario
Anche quest’anno, la Classifica Censis delle Università Italiane offre una guida dettagliata per gli studenti che si apprestano a scegliere il loro percorso universitario. Giunta alla sua ventiquattresima edizione, la classifica si distingue per la sua approfondita analisi del sistema universitario italiano, sia statale che non statale, suddiviso in categorie omogenee per dimensioni. L’analisi si basa su una serie di indicatori che valutano le strutture disponibili, i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione, la capacità di comunicazione 2.0 e l’occupabilità. Quest’anno, sono state stilate ben 70 classifiche, elaborate a partire da 963 variabili diverse.
Tra i mega atenei statali, con oltre 40.000 iscritti, l’Università di Padova si conferma al primo posto con un punteggio complessivo di 89,5. Seguono l’Università di Bologna (87,5) e la Sapienza di Roma (84,3). Notevole l’ascesa dell’Università di Palermo, che guadagna tre posizioni raggiungendo il quarto posto con 83,8 punti. Altri atenei di rilievo sono l’Università Statale di Milano (83,2) e l’Università di Pisa (82,8). Chiudono la classifica l’Università di Firenze e quella di Napoli Federico II.
Per i grandi atenei statali, con iscritti tra i 20.000 e i 40.000, l’Università della Calabria domina la classifica con un punteggio di 92,2, seguita dall’Università di Pavia (89,5) e dall’Università di Perugia (87,7). L’Università di Parma (87,2) e l’Università di Cagliari (86,5) completano i primi cinque posti. L’Università di Salerno (85,8) e l’Università di Milano Bicocca (85,7) mantengono rispettivamente la sesta e settima posizione. Chiudono la classifica l’Università di Chieti e Pescara (76,8) e l’Università di Catania (76,7).
Tra i medi atenei statali, con iscritti tra i 10.000 e i 20.000, l’Università di Trento si conferma in testa con 94,5 punti. Seguono l’Università di Udine (93,2) e l’Università di Sassari (91,7). Notevole l’ascesa dell’Università Politecnica delle Marche (91,0) e l’ingresso dell’Università Ca’ Foscari Venezia (88,8) nella classifica dei medi atenei. Chiudono la classifica l’Università di Foggia (81,3) e l’Università Magna Graecia di Catanzaro (80,0).
Tra i piccoli atenei statali, con meno di 10.000 iscritti, l’Università di Camerino si distingue con un punteggio di 98,8, seguita dall’Università della Tuscia (88,5) e dall’Università di Macerata (86,7). L’Università di Cassino (86,0) e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (83,3) completano i primi cinque posti. Chiudono la classifica l’Università della Basilicata (80,2) e l’Università di Napoli L’Orientale (79,7).
La classifica dei Politecnici vede il Politecnico di Milano in vetta con un punteggio di 98,7, seguito dal Politecnico di Torino (92,0) e dal Politecnico di Bari (87,8). Chiude la classifica lo Iuav di Venezia.
Sulla classifica pesano i servizi offerti. Tra i Mega è leader Pisa seguita da Firenze e Padova, e poi le borse, le collaborazioni internazionali. Ma pesa molto anche l’occupabilità, e qualche ateneo supera il 100% percentile, andando oltre le aspettative più alte. Tra i Mega è in vetta l’Università statale di Milano con 92 punti, seguita da Padova con 91, Firenze con 90, Bologna e Pisa con 89 e Roma Sapienza con 88. Per i Grandi è in cima Modena-Reggio Emilia con 101 punti, seguita da Ferrara, Milano Bicocca e Verona con 96 punti e Roma Tor Vergata con 94. Per i Politecnici Bari, in vetta con 110 punti e seguita da Milano e Torino con 108, smentisce la tesi che si trovi lavoro più di frequente laureandosi al Nord. Nei Medi la Lombardia piazza tre nomi ai primi cinque posti: Brescia (107 punti), più Insubria e Bergamo a 4° e 5°, al 2° posto UniMarche, e al 3° Udine. Tra i Piccoli, Camerino è salda in testa con 98 punti, Tuscia e Molise dietro.
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