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17 Gennaio 2025

Psicofarmaci. Gli psichiatri: nuovo codice della strada discrimina pazienti e mette a rischio aderenza a terapia

La Società Italiana di Psichiatria (SIP) ha espresso preoccupazione per la recente riforma del Codice della Strada, che equipara psicofarmaci come antidepressivi, ansiolitici e ipnoinducenti alle sostanze stupefacenti

di Redazione Farmacista33


Psicofarmaci. Gli psichiatri: nuovo codice della strada discrimina pazienti e mette a rischio aderenza a terapia

Il nuovo codice della strada equipara psicofarmaci, come antidepressivi, ansiolitici e ipnoinducenti, alle sostanze stupefacenti, ma queste terapie, prescritte e monitorate da medici specialisti, non possono essere considerate alla stregua delle droghe. Oltre a un tema di discriminazione dei pazienti con disturbi mentali, c’è il rischio di compromettere l’aderenza alla terapia. Urge la convocazione di un tavolo tecnico in cui siano ascoltati gli esperti e nel frattempo, i pazienti che assumono cure per la salute mentale sotto indicazione medica specialistica devono essere considerati esenti dalle norme del codice. A chiederlo ai ministri competenti è la Società Italiana di Psichiatria (SIP) preoccupata per l’impatto delle nuove disposizioni sui pazienti in terapia.

Farmaci e nuovo codice della strada, farmacie chiedono chiarimento all’Aifa

“Antidepressivi, ipnoinducenti, ansiolitici e tutte le principali terapie per pazienti con malattia mentale non possono essere considerate dal nuovo codice della strada alla stregua di sostanze stupefacenti – afferma Liliana Dell’Osso presidente della Sip. - Come Società Italiana di Psichiatria siamo preoccupati per l’adesione alle cure dei nostri pazienti e vogliamo evitare un’ennesima discriminazione verso le persone che soffrono di patologia mentale. Le cure psichiatriche non possono essere assimilate alle droghe perché, a differenza di queste ultime, vengono assunte dietro prescrizione dello specialista – il quale, tra gli altri, ha il compito di adattare la posologia al fine di ottimizzare il rapporto efficacia/effetti sedativi. Questo provvedimento di riforma del codice della strada rischia di ingenerare confusioni pericolosissime per i milioni di italiani in cura con trattamenti psicofarmacologici. Sono dunque necessari immediati chiarimenti”. 

“Le evidenze cliniche sono univoche nel ritenere più sicuro guidare dopo aver dormito la notte, pur avendo assunto un sonnifero a dosaggi adeguati e sotto controllo medico che affrontare la strada dopo una notte insonne. Lo stesso vale per una persona in una condizione di benessere in trattamento con antidepressivi piuttosto che soggetti non curati ed in gravi condizioni di malattia.” 

La presidente uscente, Emi Bondi, aggiunge: “La Società Italiana di Psichiatria chiede di essere convocata urgentemente dal ministero competente e di poter far parte del tavolo tecnico che ha prodotto questa riforma del codice della strada per poter apportare le modifiche utili a tutelare la salute dei milioni di cittadini italiani che ogni giorno assumono psicofarmaci per potersi curare. Chiede contestualmente che siano esentate da questa norma del codice i cittadini che assumono tali sostanze terapeutiche sotto indicazione medica”.

Nuovo codice della strada: i farmaci a rischio. Atteso chiarimento dal Ministero

TAG: PSICOFARMACI, PSICHIATRIA, GUIDA

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