farmacie comunali
04 Marzo 2025Luca Pieri presidente di Assofarm durante l’assemblea straordinaria dell’associazione ha parlato della nuova Convenzione e della riforma della remunerazione delle farmacie

La nuova Convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale segna la fine di un’epoca durata 26 anni e inaugura un nuovo modello per le farmacie territoriali. Il documento riconosce ufficialmente il ruolo centrale delle farmacie all’interno del sistema sanitario, valorizzando il contributo offerto durante la pandemia e rafforzando il modello della Farmacia dei Servizi come pilastro dell’assistenza territoriale. È uno dei messaggi che Luca Pieri presidente di Assofarm ha lanciato durante l’assemblea straordinaria dell’associazione
Pieri ha sottolineato che per 26 le farmacie sono rimaste in un limbo normativo, con un sistema che non teneva conto dei cambiamenti sociali e tecnologici. La pandemia ha innescato una brusca accelerazione nel riconoscimento delle farmacie come presidi fondamentali per la salute pubblica, portando a una rapida conclusione delle trattative per la Convenzione. “Ne sono testimonianza – ha detto - i tempi sostanzialmente ridotti dell’ultimo e decisivo round negoziale, che appunto ha portato alla firma di un accordo i cui contenuti sanciscono poi la vittoria di Assofarm in tante sue battaglie storiche, dalla farmacia dei servizi all’utilizzo del dossier farmaceutico, alla valorizzazione della distribuzione per conto che dovrà riguardare esclusivamente i farmaci classificati A-PHT.
La Convenzione, per Pieri, ha anche un’importante valenza politica: un segnale forte a chi in questi giorni vuole rafforzare la distribuzione diretta. Il paese sta andando in un’altra direzione, e lo sta facendo dopo anni di studi e confronti. Il territorio è la risposta ad una sanità più efficace e vicina ai cittadini. La nuova Convenzione non efficienterà solo i rapporti tra Regioni e Farmacie, ma migliorerà anche l’operatività di ogni farmacista, e quindi, la qualità del servizio al paziente.
Il percorso di riforma non si ferma alla Convenzione, Pieri ha infatti citato la nuova remunerazione introdotta lo scorso marzo che ha abbandonato il modello basato sulla percentuale del prezzo del farmaco per allinearsi ai sistemi europei più avanzati, combinando quote fisse e variabili. Questo cambiamento punta a valorizzare l’atto professionale del farmacista, andando oltre la mera dispensazione del farmaco.
Ma per Assofarm la nuova remunerazione “attualmente non è esattamente come la vorremmo e come, a nostro modo di vedere, potrebbe produrre i massimi effetti positivi su farmacie e SSN. Per il prossimo futuro non ci rimane dunque che vigilare attentamente sugli effetti reali che questo processo produrrà nel breve e medio periodo”. Assofarm si pone come osservatore attento sugli effetti che la nuova remunerazione avrà nel medio-lungo termine, con l’obiettivo di ottimizzarne l’impatto su farmacie e SSN.
La nuova Convenzione ha anche effetti diretti sul bilancio di Assofarm. La scomparsa del contributo dello 0,02% a carico delle farmacie ha eliminato una fonte di finanziamento per la partecipazione delle rappresentanze nelle commissioni tecnico-aziendali delle ASL, generando un costo aggiuntivo di 144.000 euro. Per coprire questa spesa, si ipotizza un contributo volontario di 11 euro al mese per farmacia, “una cifra sostenibile per ogni azienda nostra associata” ha commentato Pieri.
Anche il fondo dello 0,15% subisce un cambiamento significativo: non più destinato alla formazione dei dipendenti delle farmacie comunali, ma al sostegno delle farmacie a basso fatturato. Tuttavia, il Ministero dell’Economia ha sollevato dubbi formali sulla modifica, bloccandone l’iter di approvazione.
Con il destino del fondo dello 0,15% ancora incerto, Assofarm sta valutando strategie alternative per garantire la formazione dei farmacisti. Una delle proposte è un contributo di scopo proporzionato alle dimensioni delle farmacie, che consentirebbe di mantenere l’attuale struttura formativa delle FCR di Reggio Emilia, ampliandola con nuovi strumenti come una banca dati normativa, un archivio di farmacovigilanza e un sistema di segnalazione delle reazioni avverse.
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