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09 Aprile 2025Il gruppo di parafarmacie belga Medi-Market ha fatto ricorso al Tar contro l'Asl di Torino che ha chiesto di coprire le insegne di punti vendita di Torino perchè di colore verde che riservato, per legge, alle farmacie e non alle parafarmacie
È una questione di sfumature di verde, come riporta l’edizione locale del Corriere, quella che è stata portata di fronte al Tar dal gruppo di parafarmacie belga Medi-Market che nella città di Torino si è visto intimare da Asl Città di Torino, Regione e Nas di coprire l'insegna perché è una croce di colore verde che, per legge, è riservato alle farmacie e non alle parafarmacie. Il tema è la chiarezza delle informazioni date al cittadino, come sottolinea lo studio legale Farmatutela di Federfarma Piemonte ed Emilia-Romagna che a livello nazionale ha richiesto i controlli indicando la possibile violazione dei regolamenti.
“Le norme nazionali prevedono che le parafarmacie possono essere segnalate da una croce, ma questa deve essere di un colore diverso dal verde. Nella legge, si parla apertamente di informazioni che devono essere “chiare e non ingannevoli” per non indurre il consumatore in errore”, spiega l’avvocato Marco Ottino, presidente di Farmatutela. L’indicazione, riporta il Corriere Torino, è stata raccolta dalla Asl torinese che, fatte tutte le verifiche, ha intimato a Medi-Market di coprire la croce perché verde e sta esaminando le insegne Medi-Market anche a Nichelino e Mondovì.
Il quadro normativo di riferimento è quello che ha istituito le parafarmacie nel 2006 (Dlgs n. 223/2006 convertito in legge n. 248 del 4 agosto 2006). “L’articolo 1 del Decreto – si legge in un approfondimento di Farmatutela - specifica che tali requisiti sono dettagliati nell’Allegato 1 del decreto stesso, suddiviso in due parti (Parte A e Parte B). La Parte A si applica agli esercizi che vendono medicinali non soggetti a prescrizione medica, mentre la Parte B riguarda gli esercizi che vendono esclusivamente medicinali da automedicazione. Tra i requisiti elencati nell’allegato, un aspetto cruciale riguarda le insegne. In entrambe le sezioni (Parte A e Parte B), è espressamente richiesto che le insegne siano “di colore diverso dal verde” e che siano “chiare e non ingannevoli”. Questa disposizione trova ulteriore conferma nell’articolo 5 del Decreto Legislativo n. 153 del 2009, che sancisce in maniera inequivocabile: “L’uso della denominazione “farmacia” e della croce di colore verde è riservato alle farmacie aperte al pubblico e alle farmacie ospedaliere”.
“Al di là dall’analisi cromatica della singola insegna dei negozi, l’Asl e i carabinieri hanno accertato che il marchio aziendale è stato registrato con il colore distintivo proprio del verde” sottolinea l’avvocato.
Medi-Market ha quindi fatto ricorso al Tar adducendo, a propria difesa, che l’insegna non è di colore verde ma più vicino “al ciano” un colore che viene collocato tra il blu e il verde. Ora la palla passa ai giudici amministrativi.
Infine, vi è anche una questione deontologica. All’articolo 25 il Codice deontologico dei farmacisti regolamenta l’uso dell’insegna della farmacia e all’articolo 31, come ricorda lo studio legale, “prevede che il farmacista responsabile debba assicurarsi che l’esercizio sia organizzato nel rispetto delle normative vigenti. In particolare, le insegne devono essere “chiare e non ingannevoli”, e l’eventuale croce esposta deve essere di colore diverso dal verde. Inoltre, il farmacista responsabile di una parafarmacia che non si curi di far rispettare tale precetto dovrà risponderne deontologicamente”. I farmacisti, secondo quanto riporta il Corriere, hanno spiegato che “il colore dell’insegna è deciso dal Cda aziendale. E non dipende da noi”.
Fonte:
https://www.farmatutela.com/2025/01/07/croce-verde-simbolo-riservato-alle-farmacie/
https://ordinefarmacisti.torino.it/croce-verde-chiarezza-al-primo-sguardo/
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