farmacia dei servizi
17 Luglio 2025Federfarma e Assofarm assicurano la propria sottoscrizione per adesione al protocollo d’intesa tra farmacisti e biologi che sancisce la collaborazione per l’esecuzione dei test diagnostici ematico-capillari. L’intesa definisce alcuni aspetti della collaborazione. Ecco i punti chiave

L’accordo tra farmacisti e biologi che sancisce la collaborazione per l’esecuzione dei test diagnostici ematico-capillari è stato accolto con favore ed entusiasmo dalle associazioni delle farmacie, Federfarma e Assofarm, che assicurano la propria sottoscrizione per adesione al protocollo d’intesa. L’intesa, sottoscritta dai presidenti di Fofi e Fnob e alla presenza del Sottosegretario alla Salute On. Marcello Gemmato, si basa su “principi di collaborazione sinergica” scrivono le associazioni di settore. Nello specifico, definisce alcuni aspetti della collaborazione: dalla responsabilità del farmacista a un possibile ruolo dei biologi nella farmacia dei servizi, dalle tipologie di Poct, alla definizione di linee guida e norme anti-trust. Ecco i punti chiave.
L’Accordo, in sostanza consente al cittadino che effettua il test ematico-capillare in farmacia mediante l’utilizzo di POCT (point of care testing e riceve un attestato di esito, di richiedere il rilascio del referto clinico, sottoscritto dal biologo o dal medico di laboratorio, grazie a un apposito collegamento con un laboratorio clinico attivato dalla stessa farmacia.
I punti chiave dell’accordo sono stati messi in evidenza da una nota di Assofarma.
In particolare, il protocollo definisce le tipologie di esami che possono essere eseguiti attraverso il metodo rapido POCT (Point-of-Care Testing) su sangue capillare, escludendo esami a più alta complessità come, ad esempio, Ormoni, Marker’s Tumorali, Genetica, Biologia Molecolare, Microbiologia, Coagulazione e Immunologia.
Viene ribadito che i risultati degli esami eseguiti con metodo POCT hanno valore di mero attestato di esito e non di referto medico-legale e che la responsabilità del farmacista che esegue tali esami, riguarda la manutenzione e la calibrazione delle apparecchiature in spazi autorizzati sanitariamente e sottoscrivere l'esito degli esami.
Nello specifico vengono disciplinati i rapporti tra farmacie e laboratori di analisi accreditati/autorizzati, pubblici o privati. Si stabiliscono criteri di prossimità territoriale per l'individuazione del laboratorio, e il direttore tecnico del laboratorio potrà occuparsi della manutenzione e calibrazione delle apparecchiature, oltre a fornire personale per l'esecuzione dei POCT sotto la sua diretta responsabilità.
Andrà inoltre valutata la richiesta da parte della Fnob di estendere le attività dei biologi all’interno delle farmacie, includendo per esempio l'esecuzione di vaccinazioni antinfluenzali e consulenze di cosmetica.
È prevista infine l’istituzione di un apposito Tavolo Tecnico Ministeriale che definirà le linee guida e le modalità operative, che saranno poi contenute in un successivo Decreto Ministeriale. A questo tavolo sarà invitata anche Fismelab per la valutazione della complessità degli esami e l'esclusione di quelli non idonei al metodo POCT. Infine, si dovranno individuate apposite norme anti-trust per evitare indebiti accaparramenti.
Test diagnostici in farmacia, accordo farmacisti-biologi per refertazione clinica. Ecco cosa prevede
Dalle associazioni delle farmacie private e pubbliche immediate le dichiarazioni di plauso e di adesione all’accordo.
In una nota odierna Federfarma “sottoscrive per adesione” l’accordo e lo accoglie con “particolare favore”.
Per il presidente nazionale Marco Cossolo, l’accordo, “grazie al ruolo proattivo del Sottosegretario Marcello Gemmato, apre la strada ad una concreta interazione sinergica tra il farmacista in farmacia, il biologo e il medico di laboratorio. Tale accordo consente di valorizzare le specifiche competenze professionali di ognuno con l’obiettivo comune di rafforzare la rete dell’assistenza sanitaria territoriale del SSN al fine di rispondere in maniera sempre più puntuale ai bisogni di salute della collettività, con particolare riguardo agli anziani e ai malati cronici. È senz’altro utile aver stabilito che l’esecuzione di screening sul sangue capillare mediante l’utilizzo di POCT(point of care testing) in farmacia avvenga nel rigoroso rispetto degli standard di qualità e sicurezza fissati dalla nuova Convenzione Farmaceutica e secondo quelle che saranno le Linee Guida, redatte dalla FOFI, una volta approvate dal Ministero della Salute. La farmacia dei servizi si arricchisce così di un prezioso ulteriore tassello, quello che valorizza la complementarietà dell’attività di monitoraggio e prevenzione svolta dalle farmacie con quella prettamente diagnostica svolta dai laboratori”.
Stessa disponibilità ad aderire al protocollo anche da parte di Assofarm. Il presidente Luca Pieri esprime in una nota la piena soddisfazione per l'intesa raggiunta.
“Come Assofarm, non abbiamo mai avuto dubbi che, col tempo, anche le altre professioni sanitarie avrebbero compreso che la Farmacia dei Servizi non è un competitor per nessuno, ma un'occasione di integrazione virtuosa tra differenti competenze, nell'interesse esclusivo del cittadino. Questo accordo è la chiara dimostrazione che il sistema sanitario nazionale si rafforza attraverso la collaborazione e la valorizzazione di tutti gli attori coinvolti, garantendo risposte più efficaci ai bisogni di salute della popolazione, in particolare per la prevenzione e la gestione delle patologie croniche”. Pieri ringrazia Gemmato, “per il suo incrollabile impegno nel sostenere lo sviluppo della Farmacia dei Servizi, la cui visione abbiamo sempre condiviso e promosso con convinzione”. E conclude: "Auspico che questo accordo possa ispirare anche altre categorie sanitarie che, ad oggi, non sono state ancora pienamente convinte del potenziale della Farmacia dei Servizi e della visione integrata a favore della salute pubblica e dei cittadini che la ispira".
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