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22 Settembre 2025

Rischio cardiometabolico: farmacia hub di prossimità per la gestione multidisciplinare

Una ricerca condotta dai farmacisti con questionari strutturati sottoposti a 36 mila cittadini ha evidenziati i principali fattori di rischio cardiometabolico. L’approccio alla prevenzione è multidisciplinare e la farmacia è punto di riferimento per screening, prevenzione, educazione

di Ludovico Baldessin


Rischio cardiometabolico: farmacia hub di prossimità per la gestione multidisciplinare

Il fumo rappresenta il principale fattore di rischio cardiometabolico già tra i giovani adulti, nei fumatori under 30 la prevalenza di colesterolo LDL elevato e di più patologie croniche risulta oltre il doppio rispetto a coetanei non fumatori, e con l’avanzare dell’età le cose peggiorano: dopo i 30 anni, gli uomini registrano più casi di obesità e colesterolo elevato, e dopo i 40 anni nelle donne fumatrici l’ipertensione cresce fino a valori quattro volte superiori rispetto alle non fumatrici. Dopo i 60 anni, la coesistenza di più fattori di rischio diventa predominante. 

Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca “La gestione multidisciplinare nelle patologie cardiometaboliche croniche”, condotta nel 2024-2025 attraverso un’indagine, nell'ambito di un percorso di formazione ECM, che ha coinvolto 36.861 cittadini intervistati dai farmacisti. Risultati che dimostrano che la gestione dei fattori di rischio cardiometabolico necessita di una presa in carico multidisciplinare e che la farmacia come hub di prossimità, è un punto di riferimento per screening, prevenzione, educazione agli stili di vita salutari e supporto all’aderenza terapeutica. 

Questionari strutturati e confronto sulle evidenze

La ricerca, condotta nel 2024/2025, si è basata su un percorso di formazione, prima teorico, poi pratico, che ha coinvolto un ampio campione di farmacisti, che si è fatto carico di intervistare 36.861 cittadini (48% uomini, 52% donne) di età >18 anni. Attraverso questionari strutturati e momenti di confronto, i partecipanti hanno raccolto evidenze riguardanti le patologie cardiometaboliche croniche e la predisposizione ed evidenziando: 

  • la diffusione dei principali fattori di rischio (fumo, sovrappeso, sedentarietà, ipertensione, diabete); 
  • le differenze riscontrate tra uomini e donne e nelle diverse fasce d’età; 
  • il grado di consapevolezza dei pazienti rispetto alla propria condizione di rischio; 
  • i bisogni di miglioramento della collaborazione tra professionisti. 

Fattori di rischio e differenze per genere ed età 

I fattori di rischio che sono stati analizzati sono pressione arteriosa > 140/90 mmHg, livelli di colesterolo LDL > 130 mg/dL, sovrappeso/obesità, malattie croniche, concomitanti e abitudine al fumo 

 Il report mette in evidenza come i fattori di rischio cardiometabolico non siano distribuiti in modo uniforme nelle diverse fasce di popolazione e come vi siano differenze significative tra uomini e donne: 

Under 30 anni: emergono pattern di rischio distinti: il fumo tra i giovani adulti si associa a una maggiore frequenza di parametri clinici alterati e di condizioni croniche multiple. Le differenze più evidenti emergono nella prevalenza di colesterolo LDL elevato e nella presenza di più patologie croniche, dove i fumatori mostrano valori più che doppi rispetto ai non fumatori. In questa fase non si osservano significative differenze di genere, sebbene le donne presentino valori di LDL e sovrappeso leggermente più alti. 

Fascia 31-41 anni: i fattori di rischio si consolidano, mostrando divergenze più marcate tra uomini e donne. In questa fascia d’età gli uomini mostrano valori più elevati di sovrappeso/obesità e colesterolo LDL. Il fumo, tuttavia, si associa a una maggiore prevalenza di alterazioni cliniche, in particolare ipertensione arteriosa e presenza di patologie croniche multiple, con differenze più che doppie rispetto ai non fumatori. 

Fascia 41-50 anni: la prevalenza dei principali fattori di rischio cresce sensibilmente, con evidenti squilibri di genere. Gli uomini mantengono trend superiori rispetto a colesterolo LDL e sovrappeso/obesità, con una significativa prevalenza tra gli uomini fumatori. L’abitudine al fumo tuttavia incide marcatamente su questi valori anche nelle donne: le differenze più evidenti emergono nella prevalenza di pressione arteriosa elevata (4 volte più alta nei fumatori), sovrappeso/obesità e presenza di più patologie croniche. 

Fascia 51-60 anni: aumenta la presenza di condizioni croniche e i fattori di rischio tendono a sommarsi, incidendo diversamente su uomini e donne. Il fumo è associato a una maggiore frequenza di parametri clinici alterati e di patologie multiple, con differenze particolarmente evidenti per pressione arteriosa elevata, sovrappeso/obesità e multimorbidità, dove i fumatori presentano valori più che doppi rispetto ai non fumatori. 

Over 60 anni: la coesistenza di più fattori di rischio diventa predominante, con profili di rischio di ben definiti.
Per gli uomini: 

  • Pressione arteriosa elevata: 16,4% nei fumatori vs 8,1% nei non fumatori 
  • Colesterolo LDL elevato: 28,8% vs 21,4% 
  • Sovrappeso/obesità: 56,6% vs 34,3% 
  • Presenza di patologie croniche multiple: 41,5% vs 33,1% 

 Per le donne: 

  • Pressione arteriosa elevata: 13% nelle fumatrici vs 7,2% nelle non fumatrici 
  • Colesterolo LDL elevato: 26,1% vs 22,1% 
  • Sovrappeso/obesità: 46,1% vs 31,4% 
  • Presenza di patologie croniche multiple: 32,9% vs 30,4% 

Dimensione multidisciplinare della gestione delle patologie cardiometaboliche 

Dalla ricerca emerge chiaramente la dimensione multidisciplinare della gestione delle patologie cardiometaboliche croniche e quanto queste siano connesse ad una pluralità di fattori, pertanto:  

  • La gestione dei fattori di rischio non può più essere frammentata, ma deve essere condivisa in rete 
  • La formazione continua dei professionisti è un requisito indispensabile per garantire appropriatezza e sostenibilità 
  • La farmacia rappresenta un hub di prossimità per monitoraggio, prevenzione e supporto all’aderenza 

 Il ruolo della farmacia nel percorso di cura 

I risultati della ricerca sottolineano con forza quanto la farmacia risulti sempre più un presidio strategico per: 

  • Individuare precocemente i soggetti a rischio attraverso servizi di screening (misurazione della pressione, glicemia, colesterolo) 
  • Supportare l’aderenza terapeutica: il farmacista, intercettando quotidianamente i pazienti cronici, è in una posizione privilegiata per ricordare le corrette modalità di assunzione e segnalare eventuali difficoltà 
  • Educare e sensibilizzare: campagne su stili di vita salutari, riduzione del fumo, controllo del peso, promozione di attività fisica 
  • Facilitare l’integrazione tra professionisti, facendo da ponte tra il paziente, il medico di medicina generale e lo specialista 

Il percorso di ricerca ha messo in evidenza quanto la gestione delle patologie cardiometaboliche croniche richieda un approccio multidisciplinare e proattivo. Per affrontare con efficacia il peso dei fattori di rischio è necessario un sistema che metta in rete le competenze di tutti i professionisti. 

In questo contesto, il farmacista si configura come case manager di prossimità, un punto di riferimento stabile e accessibile per i pazienti e un alleato fondamentale per la sostenibilità del sistema salute. 

TAG: TELEMEDICINA, TELECARDIOLOGIA, FARMACISTI, FARMACIE

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