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antibioticoresistenza

18 Novembre 2025

Antibiotici. Iss: decalogo per il corretto utilizzo e la prevenzione delle infezioni

In occasione della Settimana Mondiale della Consapevolezza sugli Antibiotici, l’Istituto Superiore di Sanità richiama l’attenzione sull’uso corretto degli antimicrobici, sull’igiene e sulla prevenzione come leve centrali per contrastare l’antimicrobico-resistenza

di Redazione Farmacista33


Antibiotici. Iss: decalogo per il corretto utilizzo e la prevenzione delle infezioni

L’uso prudente e corretto dei farmaci, l'igiene e la prevenzione della diffusione delle infezioni con semplici prassi come lavarsi le mani e indossare la mascherina, e la gestione della salute animale sono i pilastri su cui si basa la lotta all’antimicrobico resistenza richiamati dall’Istituto superiore di sanità in occasione della Settimana Mondiale della Consapevolezza sugli Antibiotici. Per riportare l’attenzione su come agire per contribuire a contenere e ridurre il fenomeno l’Iss ha stilato un decalogo delle 10 cose da sapere sull’antimicrobico resistenza, da quante vite costa a come difendere gli animali domestici.

Insufficiente il consumo di soluzione idroalcolica negli ospedali

I dati italiani indicano che nel 2024 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza continuano a mantenersi elevate, ma per alcune combinazioni patogeno/antibiotico c’è un andamento in diminuzione o sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti. Fa eccezione l’Enterococcus faecium resistente alla vancomicina, per cui l’andamento invece è in continuo preoccupante aumento. Per quanto riguarda il consumo di soluzione idroalcolica negli ospedali è diminuito il calo visto negli ultimi anni, ma la media rimane molto al di sotto della soglia considerata ottimale. Il consumo mediano di soluzione idroalcolica nella degenza ordinaria a livello nazionale è di 9,9 litri ogni mille giornate di degenza, valore al di sotto dello standard di riferimento stabilito dall’OMS di 20 litri e in calo rispetto ai 10,5 del 2023. La regione con minore consumo nell’area di degenza ordinaria nel 2024 è il Molise (2,6 litri), mentre quella con consumo maggiore è l’Emilia-Romagna (29,3 litri). Le regioni che mostrano un aumento del consumo mediano di soluzione idroalcolica nella degenza ordinaria rispetto ai dati del 2023 sono 8 (Campania, FVG, Liguria, PA Bolzano, PA Trento, Sicilia, Toscana, Umbria). 

“Il tema della resistenza agli antibiotici va affrontato nella sua complessità– sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss -. Serve uno sforzo collettivo per preservare l’efficacia degli antibiotici, che sono l’arma più preziosa che abbiamo per combattere le infezioni, e i numeri ci dicono che, anche se rimangono delle situazioni critiche da affrontare, si cominciano a vedere i primi frutti degli sforzi fatti in questo senso”.

Il decalogo dell'Iss

L’iss ha raccolto in un decalogo le cose più importanti da sapere sull’antibiotico resistenza.

  1.  L’AMR uccide 1,2 milioni di persone l’anno e rischia di causarne 39 milioni entro il 2050. Solo in Europa, il trattamento delle infezioni causate da microbi resistenti agli antimicrobici costa quasi 12 miliardi di euro all'anno. Le infezioni resistenti comportano malattie più lunghe, meno opzioni terapeutiche e degenze ospedaliere più lunghe.
  2. Negli animali da produzione l’AMR riduce produttività e sicurezza alimentare. Se non agiamo ora si stima che entro il 2050 l'AMR sarà responsabile di perdite nella produzione animale pari al fabbisogno di consumo di oltre 2 miliardi di persone all'anno. Si tratta di circa 1 persona su 5 della popolazione mondiale prevista. 
  3. Salute umana, animale e ambiente sono interconnesse. Poiché oltre il 60% dei patogeni che causano malattie umane proviene da animali domestici o selvatici, proteggere la salute degli animali e dell'ambiente significa anche proteggere la salute umana. Pertanto, contenere la resistenza agli antimicrobici richiede un approccio coordinato “One Health” (Una sola salute) che tenga conto di questa interdipendenza.  
  4. Assumere antimicrobici solo su prescrizione e completare sempre la terapia. Quando si saltano delle dosi o si interrompe la terapia troppo presto perché ci si sente meglio, i microbi più resistenti possono sopravvivere e diffondersi ad altre persone, aumentando il rischio di contrarre superbatteri più difficili da curare per tutti. 
  5. Lavarsi le mani regolarmente aiuta a prevenire le infezioni prima che si manifestino. A casa, in strutture sanitarie, nelle fattorie, nelle scuole o nelle cucine – una buona igiene delle mani è un modo semplice ma efficace per proteggere le persone, gli animali e la nostra salute comune. 
  6. Seguire corrette pratiche di sicurezza alimentare, come lavarsi le mani, utilizzare superfici e utensili puliti, separare gli alimenti crudi da quelli cotti per evitare la contaminazione, cuocere bene carne, pollame, uova e frutti di mare, conservare gli alimenti deperibili in frigorifero in modo appropriato e lavare bene frutta e verdura, riducono il rischio  di infezioni, con minore necessità di antimicrobici.  
  7. Restare a casa quando si è malati e usare la mascherina se necessario per limitare la diffusione delle infezioni tra persone e animali
  8. Curare gli animali domestici con igiene, controlli e vaccinazioni. In alcuni casi, gli animali domestici possono aver bisogno di trattamenti più forti o più lunghi, che possono essere costosi e stressanti. 
  9. Usare antimicrobici negli animali solo su prescrizione veterinaria e secondo le istruzioni raccomandate. Gli antibiotici previsti per uso umano non devono mai essere utilizzati per uso veterinario anche per lo sviluppo di nuove resistenze.
  10. Smaltire correttamente gli antimicrobici non utilizzati. Non conservare antimicrobici inutilizzati o scaduti; non gettarli nella spazzatura né scaricarli nel water. Portali in farmacia o segui le indicazioni locali per uno smaltimento sicuro.   

Fonte:

https://www.iss.it/-/antibioticoresistenza-in-italia-tassi-alti-ma-qualche-segno-di-miglioramento 

TAG: ISTITUTO SUPERIORE DI SANITà, RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI

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