Politica e Sanità

16 Dicembre 2014

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Una «strategia di grande respiro». «Un primo passo, che dovrà condurci in pochi anni a eradicare l'epatite C» ma anche un precedente che «prepara il governo italiano a tutti i farmaci innovativi salvavita che presto saranno messi a disposizione dalla ricerca». Le parole sono rispettivamente di Luca Pani, direttore generale Aifa, e Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, e fanno riferimento all'emendamento alla legge di Stabilità - parte del pacchetto depositato dal Governo commissione Bilanco del Senato tra venerdì e sabato - che «istituisce un fondo per il 2015 e 2016» presso il ministero della Salute «per il concorso al rimborso alle regioni per l'acquisto dei medicinali innovativi». «Il fondo» continua l'emendamento «è alimentato da un contributo statale per 100 milioni di euro per il 2015» - per i quali «si provvede mediante riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica» - e «una quota delle risorse destinate alla realizzazione di obiettivi del piano sanitario nazionale, pari a 400 milioni per il 2015 e 500 per il 2016». L'emendamento ridefinisce anche le modalità di pay back in nome di una maggiore «equità»: «se il fatturato derivante dalla commercializzazione di un farmaco innovativo è superiore a 300 milioni di euro, la quota dello sforamento» imputabile al superamento del fondo aggiuntivo «resta in misura pari al 20% a carico dell'azienda titolare di Aic relativa al farmaco in questione e il restante 80% ripartito, ai fini del ripiano, tra tutte le aziende titolari di Aic in proporzione ai rispettivi fatturati relativi ai medicinali non innovativi coperti da brevetto». Passaggio importante quello che prevede che «il comitato per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza monitora, a partire dal 2015, gli effetti di contenimento della spesa sanitaria territoriale e ospedaliera dovuta alla diffusione di tali medicinali e al conseguente minore ricorso da parte degli assistiti ai protocolli terapeutici e alle cure erogate». «Straordinario» secondo Pani è aver «trovato un fondo aggiuntivo in un momento così impegnativo per le risorse» e «dare centralità alla salute nella strategia del Paese». Inoltre «in futuro potrebbero essere garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale i farmaci approvati a livello europeo», anche se «l'Aifa dovrà condurre ulteriori verifiche sulla portata effettiva della loro efficacia, dal momento che questa viene indicata semplicemente come "non inferiore"».

Francesca Giani