Politica e Sanità
17 Marzo 2015Se il mercato di libera vendita è di 11 miliardi di euro nel 2014, Automedicazione e Sop insieme rappresentano 2,4 miliardi di euro, con un valore per i primi di 1,8 miliardi e per i secondi di 638 milioni di euro. Tra i canali, la farmacia continua a detenere la quota maggiore di vendite di farmaci senza ricetta mentre la parafarmacie, pur facendo osservare, come la Gdo, un andamento positivo a valori e a volumi, registra un rallentamento nel ritmo di crescita. A fare il focus è Assosalute, che ha reso pubblica la sua analisi dei dati di mercato del 2014 sulle rielaborazioni dei dati Ims Health, già anticipati. Del mercato di libera vendita, secondo la rielaborazione di Assosalute, il 22,1% è costituito da farmaci di automedicazione e Sop: «I farmaci senza obbligo di prescrizione», scrive Assosalute in una nota, rappresentano «quasi 305 milioni di confezioni di farmaci da banco vendute per un giro di affari di 2,4 miliardi di euro. Nel dettaglio, dall'analisi delle due categorie che costituiscono l'insieme dei farmaci senza obbligo di ricetta, si osserva una contrazione dei volumi (-1,4%) e un fatturato in crescita, seppur di misura, e pari a quasi 1,8 miliardi di euro, per i farmaci di automedicazione o Otc (quelli cioè per i quali è consentita la comunicazione al grande pubblico) e una flessione del 5,3% delle confezioni vendute per i SOP (per i quali invece la comunicazione è vietata) che registrano un giro d'affari in flessione e pari a quasi 638 milioni di euro». Secondo le elaborazioni di Assosalute, «tra i canali, è la farmacia a detenere la quota maggiore di vendite di farmaci senza ricetta (91% a volumi, oltre il 92% a valori). Tuttavia, sia le parafarmacie che i corner della Gdo fanno osservare un andamento positivo non solo dei ricavi ma anche dei volumi, per quanto la parafarmacia registri un rallentamento nel ritmo di crescita: sembrano riassorbiti gli effetti dei processi di riclassificazione da farmaco con obbligo di ricetta a carico del cittadino a farmaco senza obbligo di prescrizione operati dal 2012». I dati diffusi da Assosalute mettono in evidenza che «tra le classi terapeutiche, il primo posto rimane ancora ai farmaci per le affezioni respiratorie (tosse, raffreddore, etc.) - oltre 100 milioni di confezioni vendute -, in flessione data la minore incidenza delle sindromi da raffreddamento lo scorso inverno; seguono al secondo posto i farmaci per l'apparato digerente (oltre 64 milioni di confezioni) e al terzo gli analgesici (oltre 60 milioni di confezioni). Quarto posto per i dermatologici (oltre 27 milioni di confezioni), seguiti dai farmaci per l'apparato circolatorio (quasi 13 milioni di confezioni), i farmaci a base di vitamine/minerali (9,7 milioni di pezzi) in pesante contrazione anche a causa del passaggio di molti di questi medicinali alla categoria di prodotti notificati, e dagli oftalmici (oltre 9 milioni di confezioni)».
Francesca Giani
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