Politica e Sanità

11 Aprile 2015

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«Permettere l'introduzione di un non farmacista nella proprietà di una farmacia - in un sistema dove il farmacista dipendente è assunto con contratto del settore commercio a 7,2 euro l'ora (e non da personale sanitario quale dovrebbe essere) - è un'offesa al decoro di una professione antichissima». Lo sottolinea senza mezzi termini in una nota il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane, Davide Gullotta, commentando il disegno di legge sulla Concorrenza in arrivo sui tavoli della commissione Attività produttive della Camera. «Auspichiamo pertanto» continua «come già detto dal Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, che si possa porre rimedio al pasticcio uscito dal Cdm lo scorso 20 febbraio. Auspichiamo», continua Gullotta, «che anche la Fofi intervenga. In un sistema dove esistono contemporaneamente un farmacista dipendente assunto con contratto del settore commercio, l'ereditarietà di un titolo vinto per esame e il blocco delle aperture, la proprietà del capitale privato delle farmacie è quanto di più antiliberale e negativo ci possa essere e per di più, in netto contrasto con solo con l'idea che la farmacia sia un servizio sanitario radicato nel territorio, ma anche con l'obbligo che hanno i colleghi farmacisti di iscrizione all'albo e all'obbligo di formazione continua» conclude.

Marco Malagutti