Politica e Sanità
15 Aprile 2015Non c'è solo la «posizione assunta dalla Toscana, che ha deciso di escludere dal primo interpello - e quindi sottrarre ai "primi interpellati" - tutte le sedi la cui istituzione sia stata oggetto di ricorsi al Tar ancora non decisi», che potrebbe «creare una platea di "secondi interpellati" che potranno trarre vantaggio anche cospicuo» dalla situazione, ma anche un meccanismo che «si ricava dal "bando unico"» e che quindi potrebbe riguardare tutte le Regioni. A sollevare la questione l'avvocato Gustavo Bacigalupo dello Studio associato Bacigalupo-Lucidi di Roma che in un'analisi spiega: «Chi risponde positivamente ed esaustivamente all'interpello, non per questo accetterà senz'altro la sede assegnata perché - come accadrà in parecchie circostanze - potrà far decorrere inutilmente il termine di quindici giorni, con la conseguente sua esclusione dalla graduatoria. In tal caso, quella sede resterà inassegnata all'esito del primo interpello, per rientrare però nel secondo, unitamente - per "scorrimento delle sedi" - a un numero di sedi (di quelle originariamente messe a concorso) pari al numero dei vincitori che non abbiano risposto al primo e unitamente sia alle sedi "non aperte entro 180 (centottanta) giorni dalla data di notifica dell'avvenuta assegnazione" (così, ad esempio, il bando toscano) e sia a quelle eventualmente resesi disponibili a seguito dell'accettazione da parte di concorrenti titolari di farmacia rurale sussidiata o soprannumeraria che abbiano accettato in forma individuale o associata la sede assegnata». Un meccanismo «che si ricava dal "bando unico", perciò da tutti i bandi, ma non certo dal comma 6 dell'art. 11» secondo il quale «il secondo interpello - come l'eventuale terzo, quarto, ecc. - dovrebbe riguardare le sole sedi inassegnate perché "inaccettate" e, al più, quelle diventate assegnabili per effetto di mancate o carenti risposte al primo, ma non quelle "eventualmente resesi vacanti a seguito dell'accettazione da parte di concorrenti titolari di farmacia rurale sussidiata o soprannumeraria che abbiano accettato in forma individuale o associata la sede assegnata", alla cui assegnazione infatti la regione potrebbe/dovrebbe provvedere soltanto "successivamente"». Insomma «si tratta di un meccanismo - giusto o ingiusto che sia (risalente peraltro alla l. 389/99) - fondato sullo "scorrimento delle sedi", che è cosa diversa dallo "scorrimento della graduatoria"; e tuttavia è in virtù di quest'ultimo che si creerà una platea di "secondi interpellati" i quali a loro volta, grazie proprio allo "scorrimento delle sedi", potranno dunque trarne vantaggio anche cospicuo. Insomma, come abbiamo già visto altre volte, può ridere bene chi ride ultimo o penultimo, e ancor più se la cervellotica e inaccettabile posizione assunta dalla Toscana (escludere dal primo interpello, e quindi sottrarre ai "primi interpellati" tutte le sedi la cui istituzione sia stata oggetto di ricorsi al TAR ancora non decisi) dovesse raccogliere, come purtroppo c'è da temere, parecchi seguaci». Una posizione intanto non seguita dalla Liguria, che domenica darà inizio alla procedura per l'interpello, come spiega Giovanni Zorgno presidente dell'ordine di Savona e delegato regionale, nonché new entry nel comitato centrale Fofi: «La Regione ha deciso di comprendere nella fase dell'interpello tutte le sedi. Si tratta di situazioni che probabilmente dipendono anche dal tipo di ricorso, se rischia di mettere in discussione o meno la sede. Qui, secondo quanto sembra emergere da fonti regionali, non dovrebbero esserci problemi».
Francesca Giani
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